Giovedì 18 Aprile 2024

Incendi in California, almeno 71 morti e oltre mille dispersi. Oggi arriva Trump

Il presidente Usa, che si recherà nei luoghi maggiormente colpiti dalle fiamme, punta il dito all'amministrazione della liberal California: "Mediocre gestione delle foreste"

Una zona della città di Paradise vista dall'alto (Ansa)

Una zona della città di Paradise vista dall'alto (Ansa)

Chico (California), 17 novembre 2018  - Mentre attende oggi la visita del presidente Donald Trump, la California continua ad aggiornare il bilancio delle vittime degli incendi: almeno 71 morti e oltre mille dispersi. 

Il numero uno della Casa Bianca effettuerà un sopralluogo sui luoghi maggiormente colpiti dalle fiamme, dove ci sono state il maggior numero di vittime da un secolo a questa parte. Non sarà facile per Trump trovarsi ad affrontare il dolore e la rabbia dei sopravvissuti. Ma il presidente si è fatto precedere dalle sue critiche, intervistato da Fox News Sunday, si è detto sorpreso nel vedere immagini di vigili del fuoco intenti a rimuovere della sterpaglia vicino a un incendio, aggiungendo che "avrebbe dovuto essere tolta prima". Ha anche ammesso che il cambiamento climatico "forse ha contribuito un po'" agli incendi che hanno devastato la California, ma secondo il tycoon il vero problema "è di gestione", rimarcando le accuse agli amministratori democratici della liberal California, giudicati da lui i responsabili della tragedia. Trump ha sottolineato come in altri Stati gli incendi vengano tenuti sotto controllo perchè l'amministrazione li sa gestire. 

"Non c'è motivo per questi enormi, mortali e costosi incendi nei boschi in California se non per il fatto che la gestione sia così scarsa. Vengono dati miliardi di dollari ogni anno... con così tante vite perse, tutto per una mediocre gestione delle foreste". 

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E mentre si lotta ancora contro i più devastanti incendi in California da un secolo a questa parte, si cerca anche di capire la causa che ha scatenato le fiamme che stanno divorando il Golden State. I maggiori sospetti sono sulla principale società elettrica della zona, la Pacific Gas & Electric (PG & E), che rilevò "un problema" poco prima che scoppiassero le fiamme di Camp Fire. Lo ha ammesso la stessa società la scorsa settimana, spiegando che ci fu un "problema" a una linea ad alta tensione, pochi minuti prima che le fiamme scoppiassero, proprio nella zona da cui divampò l'incendio. 

Se fosse provato che quella scintilla ha provocato l'inferno di fuoco letale, l'azienda potrebbe essere chiamata a pagare un risarcimento multimilionario e con ogni probabilità sarebbe destinata al fallimento. Intanto le azioni alla borsa di New York sono crollate negli ultimi giorni. L'authority per l'energia californiana pensa già a un salvataggio di una società che ha più di cinque milioni di utenti ed è la più grande in California e la seconda più grande degli Stati Uniti.

Nel frattempo un gruppo di cittadini non ha atteso i risultati delle indagine e ha già citato in giudizio l'azienda elettrica. 

La maggior parte delle vittime vivevano nella città di Paradise, 26.000 abitanti, completamente distrutta. Una città che era diventata per il clima secco e soleggiato, posizionata ai piedi della Sierra Nevada, un luogo di ritiro di pensionati, triplicando la popolazione locale. Infatti la maggior parte delle persone che compaiono nella lista dei dispersi ha più di 60 anni.