Clima, allarme caldo estremo entro il 2100. Ecco dove

Uno studio prevede che le giornate bollenti diventeranno il quadruplo, a essere ottimisti. Il pericolo delle ondate di calore

Gennaio 2020, temperatura dell'aria anomala (Dire)

Gennaio 2020, temperatura dell'aria anomala (Dire)

Londra, 12 febbraio 2020 - Farà sempre più caldo, anzi: caldo estremo. Non bisogna essere scienziati o meteorologi per accorgersi dei cambiamenti climatici: basta guardare fuori dalla finestra e controllare il termometro. Ma se l'inverno è sparito c'è poco da stare allegri, visto che gli esperti sottolineano: entro il 2100 le temperature diventeranno estreme.

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Riscaldamento globale, le previsioni 

Secondo uno studio dell'Accademia cinese delle scienze di Pechino, pubblicato su Nature Communications, anche a voler essere ottimisti il numero di giorni estremamente caldi durante le estati nell'emisfero settentrionale potrebbe arrivare a 32 (4 quattro volte superiore a ora). Addirittura, a dar retta ai pessimisti, la cifra esploderebbe fino a 69, con picchi di calore tanto estremi da risultare potenzialmente fatali. 

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Il pericolo delle ondate di calore

Gli scienziati hanno esaminato come i cambiamenti climatici influenzeranno la frequenza dei giorni e delle notti calde. "La pericolosità di questi caldi estremi dipende dal fatto che non lasciano molta via d'uscita", commenta Laura Wilcox dell'Università di Reading, Regno Unito, non direttamente coinvolta nella ricerca. "Si pensa che giorni e notti caldi consecutivi siano ciò che rende le ondate di calore particolarmente pericolose, non si ha tregua dal caldo", spiega Wilcox, sottolineando che il fenomeno potrebbe risultare ancora più comune in Europa, dove l'aria condizionata nelle case non è ancora comune. 

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Dove farà più caldo, la mappa

Stando ai risultati dello studio, i maggiori aumenti di frequenza e intensità si verificherebbero negli Stati Uniti orientali, nell'Europa occidentale, nell'Asia occidentale e nella Cina orientale. I ricercatori affermano che il loro studio sarebbe il primo nel suo genere ad analizzare in questo modo i caldi compositi, ma sostengono che la mancanza di dati per l'emisfero australe rende vani i tentativi di elaborazione di modelli per l'emisfero sud. "I risultati delle nostre analisi rappresentano un ulteriore promemoria della discrepanza tra gli obiettivi di Parigi e gli effettivi piani di attuazione per mantenere il riscaldamento al di sotto dei 2 C", concludono i ricercatori.