Martedì 23 Aprile 2024

Il mistero dei corpi emersi dalle paludi in nord Europa. L'ombra dei sacrifici umani

Nelle paludi del Nord Europa affiorano occasionalmente i resti di corpi del mondo antico ben conservati. È strana la loro conservazione ma anche il modo in cui sono morti

Le paludi del Nord Europa possono nascondere inquietanti segreti

Le paludi del Nord Europa possono nascondere inquietanti segreti

Roma, 8 settembre 2022 - Le paludi al giorno d'oggi non sono considerate positivamente. Ma nel Nord Europa forse ne esistono ancora. Nessuno sa di preciso cosa nascondono, ma potrebbero rivelare sorprendenti storie relegate all'antichità e che nessuna memoria umana potrebbe custodire. Negli anni '50, per esempio, sono riaffiorati dalle loro profondità fangose resti umani molto antichi e in diversi paesi europei. Sono storie che riporta la Bbc

In particolare, in una palude, chiamata Lindow Moss, nel Cheshire, contea nel nord-ovest dell'Inghilterra, un certo Andrew Mould, nel 1953, rinvenne ossa umane. All'epoca se al ritrovamento di un primo teschio si è pensato subito appartenesse a una persona uccisa in tempi recenti (tanto che nel coinvolgere la polizia erano state avviate le indagini su un uomo del posto, sospettato di aver ucciso la moglie, senza che il corpo fosse mai stato ritrovato), si è scoperto poi che quelle ossa appartenevano sì, a una donna, ma vissuta 1.600 anni prima. Così riporta l'articolo: "Quando la polizia chiuse un caso di omicidio, gli archeologi ne aprirono un altro". 

Il punto è che nelle profondità della palude con acqua acida e a basso contenuto di ossigeno, i batteri e i microorganismi non sono in grado di distruggere i tessuti organici. Per questo nel teschio di quella che poi fu denominata la 'Donna di Lindow', venne rinvenuta anche una sostanza gelatinosa gialla, che poi si scoprì essere quello che rimaneva del cervello. La palude inoltre ha preservato anche uno degli occhi. 

Ce ne sono molti altri come lei. In tutto il Nord Europa, lo stesso processo che trasforma il muschio di sfagno in torba ha trasformato i resti umani in corpi di palude. Queste persone furono sepolte in paludi distanti come l'Irlanda e la Germania, già nel 2000 a.C. (sebbene siano stati trovati scheletri di palude anche precedenti senza tessuti molli sopravvissuti risalenti all'8500 a.C.).

Ma come morirono queste persone? È questo che gli archeologi si sono chiesti, continuando a fare ricerca, sospettosi che ci fosse qualcosa di inusuale in questi corpi. 

L'estate dopo il ritrovamento della 'Donna di Lindow' Mould trovò anche un'intera testa e il torso di un uomo. Al British Museum si scoprì che l'uomo al momento della morte aveva circa 20 anni e che era vissuto circa un secolo a.C. Ma non solo, è stato anche ucciso violentemente. Perché tanta violenza?

La risposta sarebbe quella dei sacrifici umani. In base agli studi, l'uomo di Lindow era ancora vivo quando è stato portato alla palude. Il che escluderebbe l'utilizzo delle paludi come luoghi di sepoltura, che comunque nell'età del ferro erano considerate luoghi sacri.

Forse il volto meglio conservato di tutto il mondo antico è quello dell'Uomo di Tollund, un corpo di palude trovato in Danimarca nel maggio 1950, che oggi è conservato nel Silkeborh Museum. 

In tutto, le condizioni di Tollund Man indicano una morte rituale. Il suo corpo è stato esaminato attentamente al microscopio e non sono state rilevate tracce di vesti. È stato rasato e messo nella palude nudo e con un cappio appeso. Quindi si presume che l'uomo in questione sia andato volontariamente a morire in questo modo e non si tratterebbe di un'uccisione violenta.

Qualcosa che per una mente del XXI secolo è difficile da comprendere, eppure forse era normale durante l'età del ferro.