Giovedì 18 Aprile 2024

Brexit, verso il voto di sfiducia al governo May. La premier pronta a dar battaglia

Theresa May ritiene di avere i numeri per respingere la mozione di sfiducia. Barclay nuovo ministro per la Brexit

Theresa May (Ansa)

Theresa May (Ansa)

Londra, 16 novembre 2018 - Il voto di sfiducia contro la premier britannica Theresa May sembra sempre più probabile. A tutti i componenti del governo britannico è stato chiesto di annullare qualsiasi impegno per oggi e rientrare a Londra, riferisce Sky News, citando una fonte vicine all'esecutivo. Una mossa che farebbe pensare all'imminente possibilità di un voto sulla sfiducia.

La premier è comunque riuscita a fermare l'emorragia di esponenti 'brexiteers' dall'esecutivo, se è vero che Michael Gove, il ministro dell'Ambiente, non lascerà, come suggerivano voci circolate su un suo presunto rifiuto di sostituire il dimissionario Dominic Raab al dicastero per la Brexit. Gove avrebbe deciso di rimanere al ministero dell'Ambiente, perchè "ritiene sia importante continuare a lavorare con i colleghi per garantire il miglior risultato al Paese", ed avrebbe rifiutato l'offerta perchè la May gli ha negato la possibilità di alterare l'accordo raggiunto con l'Unione europea, secondo i media britannici. Quindi sarà il sottosegretario alla Sanità Stephen Barclay il nuovo ministro per la Brexit, come riporta il Guardian. Barclay è stato direttore della Barclays Bank ed ha votato 'Leave' al referendum sul divorzio da Bruxelles.

La May, grazie al passo indietro di Gove, assesta un colpo ai conservatori più ultrà, e assicura di avere i numeri per respingere la mozione di sfiducia alla sua leadership. Infatti sarebbero 48 i deputati conservatori che stamani hanno firmato la lettera con cui chiedere formalmente il voto di fiducia sul governo. La proposta è partita ieri da Jacob Rees-Mogg, principale esponente della fazione più 'dura' della Brexit. 

L'accordo tra il governo May e l'Unione europea sulle modalità di divorzio tra Londra e Bruxelles ha suscitato le vive proteste dei deputati e dei membri del governo più conservatori. Ieri due ministri e due sottosegretari si sono dimessi. 

In base alle norme in vigore, il 15% dei parlamentari conservatori deve scrivere al capo del gruppo parlamentare (noto anche come 1922 Committee), Graham Brady, chiedendo un voto di sfiducia. In pratica 48 deputati Tory su 316 che siedono ai Comuni devono chiedere la mozione perchè il gruppo decida se tenere o meno il voto.  

COSA PREVEDE LA BOZZA - L'intesa tra Bruxelles e Londra dovrebbe entrare in vigore il 30 marzo 2019. Nella bozza si leggono i seguenti punti: creazione di unazona di libero commercio con una profonda cooperazione a livello di regolamentazione e controlli doganali; il mantenimento dell'impegno a preservarela stabilità finanziaria e l'integrità dei mercati; procedure per l'entrata e il soggiorno temporaneo per scopi commerciali in aree ben definite (vigerà tra l'altro il principio di reciprocità, compresi i viaggi senza necessità di visto per brevi periodi); e infine accordi di cooperazione su trasporti, energia e sicurezza.

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