Giovedì 18 Aprile 2024

Brexit, respinto ricorso per lo stop al parlamento: esulta Boris Johnson

Tribunale di Scozia: "Sospensione lavori prerogativa del premier". La battaglia va avanti con una istanza dell'Irlanda del Nord

Boris Johnson (Ansa)

Boris Johnson (Ansa)

Londra, 30 agosto 2019 - La corte scozzese di giustizia ha rigettato un primo ricorso contro la decisione del premier Boris Johnson di sospendere i lavori nel Parlamento inglese. L'istanza era stato presentata da 75 deputati, fra cui la nazionalista scozzese Joanna Cherry e la leader liberaldemocratica Jo Swinson. I ricorrenti chiedevano che, in attesa di una decisione sui dubbi di costituzionalità, il tribunale decidesse di congelare temporaneamente il provvedimento.

Restano in piedi tuttavia altri due ricorsi, uno presentato nell'Irlanda del Nord, l'altro depositato a Londra, sul quale anche l'ex premier John Major punta a piazzare il proprio sostegno. Nel decidere di respingere la richiesta, il giudice della corte di Edimburgo, Lord Doherty, ha tuttavia acconsentito a dare la precedenza a questo ricorso, che sarà comunque discusso il 3 settembre, ovvero mercoledi, pochi giorni prima che scatti la chiusura temporanea di Westminster, chiusura che sbarra la strada alla possibilità di rimettere in discussione in extremis il processo di separazione dall'Europa.

Similmente slitta da oggi alla prossima settimana settimana l'udienza presso la corte di Belfast, Irlanda del Nord, della causa intentata dall'attivista Raymond McCord secondo cui una uscita no-deal andrebbe in diretta violazione degli accordi del venerdi santo sui confini fra le due Irlande. Anche in questo caso ogni sviluppo è stato rimandato alla prossima settimana, un fatto che mette i bastoni tra le ruote alla causa di chi si oppone alla mossa del primo ministro. Intanto l'ex primo ministro John Major ha annunciato di volersi unire all'azione legale avviata dall'attivista Gina Miller. La sospensione lavori del parlamento di Westminster dovrebbe scattare tra il 9 e il 12 settembre, protraendosi poi fino al 14 ottobre.

Da parte sua, Boris Johnson, ha messo in guardia i deputati contro ogni tentativo di bloccare la Brexit, dicendo che questo "provocherebbe un danno duraturo alla fiducia del popolo nella politica". I deputati "hanno promesso di attuare il mandato del popolo, hanno promesso di attuare la Brexit e spero che lo faranno", ha detto Johnson alla tv Sky News. La sua decisione di sospendere il Parlamento per cinque settimane, poco prima della Brexit, ha scatenato l'ira dei deputati che si oppongono a un'uscita dall'Ue senza accordo.