Mercoledì 24 Aprile 2024

Brexit, voto decisivo il 15 gennaio. La May rischia. Ecco cosa può succedere

Se il piano concordato con Bruxelles dovesse essere bocciato dal Parlamento britannico, si aprirebbero le possibilità di un'uscita dall'Unione senza rete o di un nuovo referendum

Un sostenitore della Brexit (Ansa)

Un sostenitore della Brexit (Ansa)

Londra, 7 gennaio 2019 - Il giorno decisivo per la Brexit ha una data: il 15 gennaio. Tra otto giorni il Parlamento britannico sarà chiamato ad approvare il piano elaborato dalla premier Theresa May, e condiviso con Bruxelles, per l'uscita dall'Unione europea. Si tratterà di una corsa all'ultimo voto, visto che i Tory, oltre al Labour, devono fare i conti con una forte opposizione interna. Ma cosa può succedere nel Regno Unito se a metà gennaio il Parlamento verrà riunito per decidere?

a) Il piano May viene bocciato Già lo scorso dicembre il primo ministro inglese aveva dovuto frettolosamente cancellare il voto, perché con l'avvicinarsi della data fatidica era sempre più evidente che avrebbe perso. Proprio per questo motivo, nel giorno di Natale, la May ha contattato diversi leader europei per spiegare la situazione in cui si trovava. Non è chiaro se abbia ottenuto qualche concessione, anche se Bruxelles ha fatto sapere di non avere alcuna intenzione di cambiare il testo negoziato. Se per caso il Parlamento dovesse dire no alla premier, il governo può riservarsi la possibilità di attuare una Brexit senza un concordato con la Ue (il cosiddetto no-deal) il 29 marzo. Una via che buona parte del Labour (anche se il leader Jeremy Corbyn su questo tema tentenna) vuole scongiurare a tutti costi, tanto che pensa di far approvare in fretta e furia una legge che comporterebbe un clamoroso shutdown (ovvero il blocco automatico dei fondi pubblici), nel caso in cui i Tory decidessero di proseguire con un'uscita dall'Unione senza un accordo. Theresa May ha più volte detto che senza un'intesa, l'intero processo di Brexit potrebbe saltare: buona parte dell'opposizione vorrebbe dare ai cittadini britannici la possibilità di giudicare il 'deal' o il 'no-deal' siglato con la Ue, lasciando libero l'elettorato anche di decidere di restare in Europa. Se il Parlamento dovesse bocciare il piano May, le possibilità di andare a nuove elezioni - come spera Corbyn - aumenterebbero considerevolmente.

b) Il piano May viene approvato La via per la Brexit può proseguire. L'intesa con la Ue garantirebbe un'uscita dall'Europa unita che dovrebbe consumarsi il 29 marzo, sempre che il Regno Unito o i 27 Paesi membri dell'Unione – per qualunque buon motivo – non si accordino per ritardare di qualche mese l'addio di Londra. Il testo negoziato definisce cosa succederà ai cittadini britannici che vivono nella Ue e mette nero su bianco che il Regno Unito dovrà versare a Bruxelles circa 39 miliardi di sterline per togliere la sua stellina gialla dalla bandiera blu.