Venerdì 19 Aprile 2024

Brexit, la minaccia della May: "Nessun accordo meglio di un cattivo accordo"

Ancora in stallo i negoziati sulla Brexit tra Regno Unito e Ue. Il premier britannico: pretendiamo rispetto. Tusk: "Buon compromesso è ancora possibile"

Theresa May (Ansa)

Theresa May (Ansa)

Londra, 21 settembre 2018 - Nessun progresso nei negoziati sulla Brexit tra Regno Unito e l'Unione europea. La premier britannica Theresa May, all'indomani del vertice del Consiglio europeo di Salisburgo in cui si è usciti senza alcun avvicinamento tra le due parti, ha dichiarato che "nessun accordo è meglio di un cattivo accordo". E ha poi aggiunto che il governo britannico ha sempre trattato l'Unione europea "con nient'altro se non rispetto" e per questo "il Regno Unito si attende lo stesso" rispetto da parte di Bruxelles. Risponde il presidente del consiglio Ue Donald Tusk che ribadisce le posizioni dell'Ue ma aggiunge: "Un accordo buono per tutti è ancora possibile".

LE PROPOSTE DELL'UE - La tensione tra Londra e Bruxelles è salita in seguito alle due proposte che l'Unione europea ha avanzato e che il primo ministro britannico ha fermamente respinto. La prima prevederebbe la permanenza del Regno Unito nell'Area Economica Europea. Una opzione che la May ha bocciato in quanto imporrebbe a Londra di "sottomettersi a tutte le regole dell'Unione, con la continuazione di un'immigrazione incontrollata dall'Ue e nell'impossibilità di stringere accordi commerciali con Paesi terzi". Ancora "peggio" per Theresa May la seconda opzione, ossia un accordo di libero scambio che nell'ottica di Bruxelles andrebbe associato alla "permanenza di fatto della sola Irlanda del Nord nell'Unione Doganale e nel Mercato Unico". Un modello che secondo Londra avrebbe come conseguenza "la separazione permanente" dell'Irlanda del Nord dal resto del Regno Unito. 

MAY: "GARANTITI I DIRITTI DEI CITTADINI UE" - Servono "proposte alternative", ha dichiarato Theresa May, che non comportino la "rottura" del Regno Unito e "in grado di preservare posti di lavoro" a Londra e a Bruxelles, "rispettando il risultato del referendum e l'integrità del Regno Unito". Entrambe le parti sono intenzionate a trovare un accordo, ma in caso questo non dovesse succedere il primo ministro britannico ha rassicurato che "i diritti dei cittadini europei saranno garantiti". "Nel Regno Unito - ha aggiunto - vivono oltre 3 milioni di cittadini Ue - tra cui 600 mila italiani - che comprensibilmente saranno preoccupati per il loro futuro. Voglio essere chiara con voi: anche nell'eventualità di un no deal i vostri diritti saranno tutelati. Voi siete nostri amici, nostri vicini, nostri colleghi. Noi vogliamo che restiate", ha concluso Theresa May. 

TUSK - La risposta dell'Ue arriva per voce di Tusk, che si definisce "un caro amico del Regno Unito e un vero estimatore di Theresa May". L'Unione europea, dice, "ribadisce la sua posizione riguardo sull'integrità del mercato unico e della frontiera irlandese", ma "pur comprendendo la logica dei negoziati, resta convinta che un compromesso, buono per tutti, è ancora possibile".