Brexit, al via i negoziati tra Ue e Gran Bretagna

Tra i punti al centro della trattativa, i diritti dei circa tre milioni di cittadini europei residenti in Gran Bretagna. Merkel: "Difendiamo uniti i nostri interessi"

David Davis e Michel Barnier: iniziano i negoziati per la Brexit (Olycom)

David Davis e Michel Barnier: iniziano i negoziati per la Brexit (Olycom)

Bruxelles, 19 giugno 2017 - Brexit al via. È un governo britannico neanche nato eppure già in agonia quello che va oggi all'appuntamento con la storia: l'avvio formale del negoziato con Bruxelles per il divorzio del Regno Unito dall'Unione Europea. I Tory danno 10 giorni alla premier May. E Corbyn attacca: non ha più l'autorità.

I NEGOZIATI - Sono ufficialmente iniziati nel palazzo Berlaymont, il quartier generale della Commissione europea a Bruxelles, i negoziati sul divorzio del Regno Unito dall'Ue. Il negoziatore capo dell'Ue, Michel Barnier e David Davis, ministro britannico per la Brexit guidano le squadre per i colloqui.  In apertura dei lavori, Barnier ha detto di attendersi discussioni "costruttive" con il Regno Unito. Di "partnariato forte e speciale" con l'Ue ha detto invece Davis. I negoziati sull'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea sono cominciati quasi un anno dopo il referendum del 23 giugno 2016. 

Tra i punti al centro della trattativa, i diritti dei circa tre milioni di cittadini europei residenti in Gran Bretagna, il rispetto da parte di Londra degli impegni finanziari assunti con l'approvazione dei bilanci dell'Ue e la gestione dei nuovi confini tra l'area comunitaria e il Regno Unito, a partire da quello irlandese.

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TAJANI - La Gran Bretagna "lascia l'Ue ma non l`Europa: quindi difesa sìdei nostri interessi, fermezza ma anche disponibilità ad avere relazioni positive in futuro perché la Gran Bretagna rimane un nostro grande interlocutore", dice il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani.  L'Europa - continua - ribadisce le proprie posizioni, che vedono "l'obiettivo primario della tutela di tre milioni di cittadini europei che vivono nel Regno Unito, di cui 500 mila italiani, per cui vogliamo che abbiano gli stessi diritti che hanno oggi". 

Ci sono altre "questioni importanti - ricorda - che riguardano le Agenzie che dovranno lasciare il Regno Unito, compresa l'Agenzia del farmaco con Milano città candidata e la questione dell'Irlanda del Nord. Noi vogliamo raggiungere un quadro complessivo sulla separazione entro il 2018 per poi avviare la trattativa per quelle che saranno le relazioni tra Regno Unito e Unione europea dopo la separazione". Secondo Tajani "l'Europa non ha alcuna intenzione di avere pessimi rapporti con il Regno Unito dopo l'uscita dall'Unione. Dovremo continuare a collaborare, lavorare insieme nella lotta contro il terrorismo, sul tema della immigrazione e la Gran Bretagna resta un interlocutore importante per l'Unione europea, lascia l'Ue ma non l'Europa. Quindi difesa dei nostri interessi, fermezza ma disponibilità ad avere relazioni positive in futuro perché la Gran Bretagna rimane un nostro grande interlocutore".

APPELLO DELLA MERKEL - La cancelliera tedesca Angela Merkel ha lanciato un appello ai leader europei, chiedendo loro di difendere "uniti i nostri interessi" nel negoziato con la Gran Bretagna sulla brexit. Nel corso di una conferenza stampa congiunta con il collega romeno Klaus Johannis, Merkel ha aggiunto che è "prematuro" sbilanciarsi sui risultati dei negoziati, ma ha auspicato un risultato positivo per entrambe le parti.