Giovedì 18 Aprile 2024

Banche centrali con l’incubo Brexit. Draghi: "Pronti a ogni emergenza"

La Fed avverte: rischio ripercussioni. Soros teme il crollo della sterlina

Janet Yellen e Mario Draghi (Ansa)

Janet Yellen e Mario Draghi (Ansa)

ROMA, 21 GIUGNO 2016 - ALLA VIGILIA del voto sulla Brexit, il fronte dei separatisti sembra aver perso il vantaggio clamoroso, che nei giorni scorsi si era delineato nei sondaggi, e i mercati restano ottimisti. Ma in realtà le distanze fra i due campi sono estremamente risicate e l’incertezza regna sovrana. George Soros in persona è sceso in campo ieri, avvertendo gli elettori che un voto a favore della Brexit potrebbe scatenare un venerdì nero. Non solo: un divorzio da Bruxelles, secondo il finanziere, è destinato a produrre «serie conseguenze sulle persone comuni» nel Regno Unito.   «TROPPI credono che votare in favore di un’uscita dall’Ue non avrà effetto sulla loro personale posizione finanziaria, ma questo è solo una fantasia. Avrà invece almeno un effetto molto chiaro e immediato, che toccherà ciascuna famiglia: il valore della sterlina calerà precipitosamente. Inoltre avrà un immediato e drammatico impatto sul mercati finanziari, sugli investimenti, sui prezzi e sull’occupazione», scrive il potente finanziere americano, che nel ’92 fece precipitare la sterlina con un colpo di mano sui mercati.  Soros cita le analisi di Bank of England, Fmi e Institute for Fiscal Studies, che suggeriscono per diversi anni una perdita fra le 3000 e le 5000 sterline annue medie per famiglia britannica in caso di Brexit. .  Sulla stessa linea la previsione della presidente della Fed, Janet Yellen: l’uscita del Regno Unito dall’Ue «potrebbe avere significative ripercussioni economiche» e potrebbe «rappresentare un rischio per la stabilità finanziaria» globale, ha dichiarato durante la consueta testimonianza semestrale davanti alla commissione banche del Senato. La Fed, a detta della Yellen, è pronta ad agire dopo il voto sulla Brexit se necessario L’incertezza legata al referendum l’ha già bloccata nella riunione di giugno e ora la presidente della Banca centrale Usa ha confermato che procederà con cautela nell’aumentare i tassi d’interesse.   IL PRESIDENTE dalla Bce Mario Draghi, da parte sua, non abbassa la guardia: l’Eurotower è «pronta a tutte le emergenze dopo il referendum». Intervenendo nell’audizione al Parlamento europeo, Draghi ha spiegato che anche se è «difficile speculare sul risultato del voto in un senso o nell’altro, certamente siamo pronti a fronteggiare tutte le possibili eventualità». L’istituto di Francoforte, peraltro, oggi darà il via alla prima della nuova serie di operazioni mirate di rifinanziamento di lungo termine, il Tltro II, che permetterà alle banche di assicurare finanziamento di lungo termine a condizioni molto attraenti.