Sabato 20 Aprile 2024

Brasile, la procura generale chiede di aprire un'inchiesta su Bolsonaro

Trovato decreto 'golpista' in casa dell'ex ministro Torres. Nel documento un piano per ribaltare il risultato delle elezioni

Brasilia, 13 gennaio 2023 - Jair Bolsonaro: la procura generale del Brasile ha chiesto alla Corte suprema federale di aprire un’inchiesta sull’ex presidente per l’assalto ai palazzi delle istituzioni compiuto dai suoi sostenitori l’8 gennaio. Bolsonaro, che si trova negli Stati Uniti da fine dicembre, deve essere indagato perché sospettato di essere uno degli “istigatori e autori morali” dei saccheggi all’interno dei palazzi del potere nella capitale, spiega la procura in un comunicato.

Brasile, Bolsonaro indagato: sotto inchiesta per l'assalto alle istituzioni

Il governo brasiliano ha chiesto di indagare l'ex presidente dopo il ritrovamento di una bozza di decreto nella casa dell'ex ministro della Giustizia Anderson Torres, che ipotizzerebbe il ribaltamento del risultato delle elezioni di ottobre vinte da Luiz Inacio Lula da Silva. 

Secondo il documento trapelato ai media, per mettere in pratica il presunto golpe Bolsonaro si stava preparando a instaurare lo "stato di difesa" presso il Tribunale superiore elettorale (Tse) in quanto era ancora presidente della Repubblica. Lo stato di difesa, previsto dall'articolo 136 della Costituzione, avrebbe consentito al presidente ancora in carica di intervenire, tra l'altro, per "ripristinare tempestivamente l'ordine pubblico o la quiete sociale minacciati da grave e imminente dissesto istituzionale". Non solo: il decreto prevedeva anche la formazione di una commissione composta dallo stesso presidente Bolsonaro e da membri del ministero della Difesa per supervisionare il Tse, con l'obiettivo di produrre un rapporto che analizzasse l'equità delle elezioni del 2022. 

Anderson Torres con l'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro (Ansa)
Anderson Torres con l'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro (Ansa)

Per il neo ministro della Giustizia, Flavio Dino, la bozza di decreto trovata nella casa di Torres potrebbe essere "l'anello mancante" tra le proteste seguite al risultato delle elezioni presidenziali (contestato, senza prove, dai bolsonaristi) e l'assalto ai palazzi del potere commesso domenica scorsa a Brasilia dai sostenitori più radicali dell'ex capitano dell'esercito.

Intanto il governo è pronto a chiedere agli Usa l'estradizione di Torres che deve difendersi dall'accusa di comportamento omissivo durante i disordini. Nominato segretario alla Pubblica sicurezza di Brasilia a dicembre, anche lui è partito alla volta di Orlando (dove si è fatto ricoverare Bolsonaro per un'intervento) per le ferie proprio alla vigilia della Capitol Hill verdeoro). Nei giorni scorsi Torres ha assicurato che avrebbe anticipato il suo rientro in patria, ma se non si presenterà spontaneamente alla polizia per costituirsi entro lunedì prossimo il ministro Dino ne chiederà l'estradizione.

La procura generale brasiliana, dal canto suo, ha deciso di inviare una missione ufficiale a Washington per riunirsi con le autorità giudiziarie locali al fine di ottenere informazioni sull'assalto al Campidoglio da parte dei sostenitori di Donald Trump nel gennaio 2021. La somiglianza tra quei fatti e quelli brasiliani di pochi giorni fa ovviamente non è passata inosservata e l'aspettativa è che lo scambio di dati possa servire a tracciare la rotta anche degli inquirenti sudamericani.