Brasile, Lula (41%) avanti nei sondaggi su Bolsonaro (32%) che però guadagna tre punti

Nelle elezioni di ottobre il favorito resta l'ex presidente scarcerato dopo la caduta delle accuse di corruzione. Al ballottaggio è dato al 52% contro il 37%

Brasile, annullate le condanne a Lula da Silva (Ansa)

Brasile, annullate le condanne a Lula da Silva (Ansa)

L'ex presidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, ha il 41% delle intenzioni di voto in vista delle elezioni di ottobre contro il 32% dell'attuale presidente, Jair Bolsonaro, che ha ridotto di cinque punti percentuali lo svantaggio sul suo diretto avversario politico. In base a un sondaggio condotto dalla società di consulenza Fsb tra il 22 e il 24 aprile, il leader del Partito dei lavoratori (Pt,di sinistra) ha perso due punti rispetto al precedente rilevamento, effettuata a marzo, mentre Bolsonaro ha guadagnato tre punti.  Al terzo posto, con il 9%, appare Ciro Gomes, candidato del Partito democratico laburista (Pdt, di centrosinistra). In un eventuale ballottaggio, Lula otterrebbe il 52% contro il 37% di Bolsonaro.

Nel sondaggio di marzo, in caso di secondo turno Lula aveva il 54% e Bolsonaro il 35%. Intanto Il ministro della Difesa brasiliano, generale Paulo Sergio Nogueira de Oliveira, ha definito un «reato grave» le dichiarazioni del giudice della Corte suprema (Stf), Luis Roberto Barroso, secondo il quale le Forze armate sarebbero state istruite ad «attaccare» il sistema elettorale per «screditarlo» in vista delle elezioni di ottobre, dove si affronteranno l'ex presidente di sinistra, Luiz Inacio Lula da Silva, e l'attuale leader di destra, Jair Bolsonaro.

«Affermare che le Forze armate sono state orientate ad attaccare il sistema elettorale, e farlo senza presentare prove o indizi di chi le avrebbe guidate o come ciò sarebbe accaduto, è irresponsabile e costituisce un grave reato contro queste istituzioni permanenti dello Stato brasiliano, oltre a pregiudicare etica, armonia e rispetto tra le istituzioni», si legge in una nota del ministro, secondo il quale «le elezioni sono una questione di sovranità e di sicurezza nazionale, quindi di interesse di tutti».

Il membro del governo ha poi ricordato che «le Forze armate hanno partecipato repubblicanamente a una riunione del Tribunale superiore elettorale» per analizzare le urne elettroniche che saranno utilizzate nelle elezioni.