Roma, 15 aprile 2025 – Giornata positiva per le Borse europee. Piazza Affari chiude tonica (Ftse Mib a +2,39%), bene anche gli altri listini del Vecchio Continente. A mercati chiusi però arriva la doccia gelata: secondo Bloomberg, Trump avrebbe rifiutato la proposta di Bruxelles di ‘zero dazi’ reciproci sui settori di auto e industria. Il tycoon insiste nella sua strategia di attirare la produzione in Usa e assicura “permessi rapidi” alle aziende che vogliono trasferirsi negli Stati Uniti. Secondo alcuni media, Honda ha già deciso di spostare parte della produzione da Canada e Messico negli Usa. Meloni giovedì è attesa a Washington dove incontrerà Trump: “Dazi? Momento difficile, vedremo cosa succederà nelle prossime ore. Faremo del nostro meglio”.
Contrastati i listini asiatici, intorno alla parità. Nell’ambito della guerra commerciale tra Cina e Usa, Pechino ha ordinato alle sue compagnie aeree di non accettare ulteriori consegne di jet Boeing,
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"Meloni e Trump si sono già incontrati 3-4 volte però questo è il primo vero incontro bilaterale. Gli argomenti saranno molti: abbiamo investimenti reciproci di grande interessi e ovviamente c'è la grande partita dei dazi che per l'Italia è qualcosa di fondamentale. Noi viviamo di libero scambio e oggi siamo il quarto-quinto o sesto esportatore al mondo, la classifica ce la giochiamo di minuto in minuto. Gli Usa valgono , le nostre esportazioni valgono circa 67 miliardi e quello è un argomento di grande interesse". Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari, alla presentazione del libro di Alessandro Sallusti, "L'eresia liberale", che si è svolta a Roma.
L'Unione Europea e gli Stati Uniti hanno fatto scarsi progressi nel colmare le differenze commerciali questa settimana. Per questo, i funzionari statunitensi avrebbero respinto la proposta di zero dazi Ue, indicando che la maggior parte dei dazi sui prodotti dell'Unione non sarà rimossa. Lo riporta l'agenzia Bloomberg, citando fonti a conoscenza delle trattative.
Chiusura tonica per la Borsa di Milano, con l'indice Ftse Mib che archivia gli scambi balzando a 35.843 punti, in rialzo del 2,39%. Terminano in progresso le altre principali Borse europee, con Francoforte su tutte: l'indice Dax termina le contrattazioni in rialzo dell'1,49%. Chiusura decisa anche per Londra (+1,44%), mentre Parigi limita i guadagni allo 0,86%.
''I prodotti italiani si affermano nel mondo perché fanno anche bene al cuore. L'italiano non perché è competitivo sul prezzo ma perché è imbattibile sulla qualità. È questa la consapevolezza che dobbiamo avere. È un momento difficile, vedremo come andrà nelle prossime ore, faremo del nostro meglio''. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla cerimonia di consegna dei premi di Leonardo a Villa Madama, parlando della questione dei dazi. All'inizio del suo discorso la premier aveva sottolineato le tensioni alla vigilia della sua visita negli States: "Ci tenevo ad essere qui - ha detto alla platea di imprenditori presenti alla cerimonia nella Sala della Loggia - nonostante una settimana un po' complessa...". La premier italiana è attesa giovedì a Washington.
Wall Street si rafforza dopo un avvio cauto con gli investitori che valutano le trimestrali in arrivo, ma il sentiment resta fragile a causa dell'incertezza sui dazi di Donald Trump. Dow Jones sale dello 0,3%, lo S&P 500 dello 0,50% e il Nasdaq avanza dello 0,47%.
Honda Motor ha avviato un piano per trasferire parte della produzione automobilistica da Canada e Messico agli Stati Uniti, in risposta all'introduzione di un dazio aggiuntivo del 25 per cento sulle auto importate deciso dall'amministrazione del presidente Usa Donald Trump. Lo riferisce oggi il quotidiano economico "Nikkei". Secondo fonti vicine al dossier, l'azienda giapponese aumentera' del 30 per cento la produzione negli Usa nei prossimi due o tre anni, cosi' da coprire con veicoli assemblati localmente fino al 90 per cento delle vendite statunitensi, che ammontano a circa 1,42 milioni di unità l'anno.
La Borsa di Milano resta, tra le Piazze europee, la più tonica. Il Ftse Mib sale dell'1,4% a 35.492 punti. Sempre in spolvero Stellantis (+4,3%) con la potenziale tregua sui dazi per le auto annunciata dal presidente Usa, Donald Trump. Sale tra i titoli della difesa Leonardo (+3,17%). In prima fila tra i bancari Unicredit (+2,7%) all'indomani del via libera dell'Antitrust tedesco ad acquisire fino al 29,9% di Commerzbank. Di buon passo Mps (+2,47%) e Mediobanca (+2,33%) in attesa dell'assemblea di giovedì chiamata, tra l'altro, a deliberare sull'aumento a servizio dell'offerta su Piazzetta Cuccia da parte del Monte. Sul versante opposto le vendite piegano Amplifon (-3,5%), Campari (-2,3%) e la moda con Moncler soprattutto (-1,43%), quest'ultima in scia al tonfo a Parigi di Lvmh (-7,7%) su una trimestrale che ha deluso. Si allarga ancora lo spread. Il differenziale tra Btp e Bund sale a 119 punti con il rendimento del decennale italiano che allunga di quattro punti base al 3,71%.
"Con l'attuale percorso di tariffe dolorose e regolamenti troppo rigidi, l'industria automobilistica americana ed europea è a rischio". Lo ha detto il presidente di Stellantis, John Elkann, aprendo l'assemblea degli azionisti. "Sarebbe una tragedia, perché l'industria automobilistica è fonte di posti di lavoro, innovazione e comunità forti. Ma non è troppo tardi se gli Stati Uniti e l'Europa intraprendono le azioni urgenti necessarie per promuovere una transizione ordinata. Siamo incoraggiati da quanto indicato ieri dal presidente Trump sulle tariffe per l'industria automobilistica".
Donald Trump assicura "permessi rapidi" alla aziende che vogliono trasferirsi negli Stati Uniti ed "essere parte dell'età dell'oro". Il presidente sul suo social Truth afferma: "Nvidia si è impegnata a investire 500 miliardi di dollari per realizzare i supercomputer per l'intelligenza artificiale solamente negli Stati Uniti. E' una bella notizia. Tutti i permessi necessari saranno rilasciati rapidamente a Nvidia e a tutte le altre società che si impegnano a essere parte dell'età dell'oro"
Accelera Piazza Affari, in linea con le altre Borse europee, con l'indice Ftse Mib che a meta' mattina segna +2,26% a 34.795,47 punti. Sul listino volano Tim +5,46%, Saipem +4,1% e Tenaris +4,2%. Nessun titolo e' in ribasso.
L'Ue sta facendo la sua parte. Ora è necessario che gli Stati Uniti definiscano la loro posizione. Come in ogni negoziato, questa deve essere una strada a doppio senso, un impegno a doppio senso, con entrambe le parti che portano qualcosa al tavolo". Lo rende noto Olof Gill, portavoce della Commissione Ue, in merito alla missione del commissario Maros Sefcovic negli Usa. "Abbiamo proposto di continuare a lavorare a livello di esperti per esplorare ulteriormente il terreno per un accordo reciprocamente vantaggioso. In questa fase, non è ancora previsto un ulteriore incontro a livello di commissario", aggiunge.
Nel corso degli incontri di ieri del commissario Ue al Commercio Maros Sefcovic, sul tavolo sono stati posti "la nostra offerta di lavorare per ottenere tariffe reciproche zero per zero per tutti i beni industriali, comprese le automobili, il tema della sovra capacità globale nei settori dell'acciaio e dell'alluminio, la resilienza delle nostre catene di approvvigionamento nei semiconduttori e nei prodotti farmaceutici". Lo rende noto un portavoce della Commissione Ue, sottolineando che Bruxelles "continuerà ad affrontare questi colloqui in modo costruttivo. È chiaro che saranno necessari notevoli sforzi congiunti" per un'intesa.
La Cina ha ordinato alle sue compagnie aeree di non accettare ulteriori consegne di jet Boeing nell'ambito della guerra commerciale 'occhio per occhio' che ha visto il presidente americano Donald Trump imporre dazi fino al 145% su tutto l'import di beni made in China. Lo riporta Bloomberg, citando fonti vicine al dossier. Pechino ha anche chiesto alle compagnie aeree mandarine "di sospendere qualsiasi acquisto di attrezzature e componenti aeronautici da aziende statunitensi". Pechino ha già annunciato tariffe di ritorsione del 125% sui prodotti made in Usa oltre ad altre misure.
Le Borse cinesi chiudono la seduta contrastate, intorno alla parità, tra le incertezze legate ai dazi di Donald Trump: l'indice Composite di Shanghai segna un rialzo dello 0,15%, a 3.267,66 punti, mentre quello di Shenzhen segna un calo dello 0,19%, a quota 1.899,89.
Allunga il passo Piazza Affari dopo oltre mezz'ora di scambi. L'indice Ftse Mib guadagna l'1,02% a 35.354 punti, con il differenziale tra Btp e Bund tedeschi in rialzo a 117,4 punti e il rendimento annuo italiano in crescita di 0,4 punti al 3,68%, mentre quello tedesco ne cede 0,2 al 2,5%. L'annunciata tregua per i dazi sull'auto da parte del presidente Usa Donald Trump mette le ali ai piedi a Stellantis (+4,88%), seguita da Leonardo (+3,14%), Iveco (+2,94%) e Fincantieri (+2,16%), in linea con l'andamento del settore della difesa in Europa. Bene Pirelli (+2,77%), Azimut (+2,18%), Prysmian (+2,08%), Mps (+2,04%) e Saipem (+2%). Più cauta Eni (+0,82%), deboli invece i titoli del lusso, da Cucinelli (-2,26%) a Ferragamo (-2,12%) e Moncler (-1,43%) all'indomani della trimestrale deludente di Lvmh, che lascia sul campo oltre l'8% a Parigi. Segno meno anche per Campari (-1,06%), Amplifon (-0,94%) e Terna (-0,73%), poco mossa Snam (-0,1%). Tra i titoli a minor capitalizzazione balzo della Juventus (+6,66%), debole invece Brioschi (-4,71%).
Prime fasi in rialzo alla Borsa di Milano, che dopo i recenti ribassi conferma quindi il trend rialzista grazie alla schiarita parziale sui dazi dell'amministrazione Trump. Il Ftse Mib sale dello 0,85% a quota 35.291 punti. Sul listino, Tim sale dello 0,19%; ben intonati gli industriali con Stellantis a +4,31% e Pirelli +2,08%, favoriti dalla possibilita' che gli Usa sostengano il comparto. Positivi anche gli energetici principali con Enel ed Eni rispettivamente a +0,49 e +0,73 per cento. Capitolo finanziari: Mps +1,61%, Mediobanca +1,18%, Unicredit +0,96%, Intesa +1,11%, Generali +0,84%.
Le Borse europee aprono in rialzo. A Francoforte il Dax avanza dello 0,66% a 21.043,94 punti, a Londra l'Ftse 100 sale dello 0,16% a 8.147,62 punti, a Parigi il Cac 40 segna +0,07% a 7.278,27 punti e a Madrid l'Ibex 35 guadagna lo 0,89% a 12.683,15 punti. A Milano l'Ftse Mib segna +0,58%.
Dal Giappone alla Corea del Sud, le azioni delle case automobilistiche e dei produttori di componenti per auto sono balzate in rialzo stamattina, dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha suggerito la possibilita' di una sospensione temporanea del dazio del 25 per cento precedentemente annunciato per il settore. Gli investitori, sollevati dalla notizia, hanno ricominciato ad acquistare titoli legati all'automotive, soprattutto dopo che il comparto aveva subito pesanti deflussi di capitale all'inizio del mese a causa dei timori legati all'impatto dei dazi e all'inasprirsi della guerra commerciale, che avevano innescato un'ondata di vendite sui mercati globali.
Andamento contrastato per le borse cinesi, dopo una giornata positiva sia per i mercati europei che per i listini di Wall Street. Mentre in Giappone l'indice Nikkei continua a marcia stabilmente in territorio positivo sfiorando l'1%, l'Hang Seng di Hong Kong resta invariato e Shanghai perde lo 0,3%.
Il prezzo del petrolio apre in rialzo sui mercati asiatici con le quotazioni del Wti che segnano +0,52% a quota 61,85 dollari al barile. Il Brent sale dello 0,43% a 65,17 dollari. L'Opec ha previsto che "i dazi statunitensi recentemente annunciati" rallenteranno la crescita economica mondiale e il consumo globale di petrolio, motivo per cui ha rivisto al ribasso le sue previsioni sulla domanda di greggio nel 2025 e 2026.
Donald Trump potrebbe fare l'ennesima giravolta sui dazi, questa volta sul 25% inflitto alle auto. Parlando con i reporter, il presidente ha suggerito di esentare temporaneamente le case automobilistiche dalle tariffe per dare loro il tempo di adattare le proprie catene di approvvigionamento. "Sto valutando una soluzione che possa aiutare alcune case automobilistiche in questo senso", ha detto spiegando che esse hanno bisogno di tempo per trasferire la produzione da Canada, Messico e altri paesi.
"Hanno bisogno di un po' di tempo perché produrranno i loro prodotti qui, ma hanno bisogno di un po' di tempo. Quindi sto parlando di cose del genere", ha detto Matt Blunt, presidente dell'American Automotive Policy Council, un'associazione che rappresenta Ford, General Motors e Stellantis, ha affermato che il gruppo condivide gli obiettivi di Trump di aumentare la produzione nazionale. "C'è una crescente consapevolezza che dazi estesi sui componenti potrebbero minare il nostro obiettivo comune di costruire un'industria automobilistica americana fiorente e in crescita, e che molte di queste transizioni della catena di approvvigionamento richiederanno tempo", ha affermato Blunt.