Dimissioni Boris Johnson. "Istrionico e bugiardo. Ma stavolta non risorgerà"

Caprarica racconta la parabola dell’uomo divenuto leader sull’onda della Brexit. "Conquistava consensi con la simpatia, ora tutti lo considerano inaffidabile"

Boris Johnson ha accettato di dimettersi dalla sua posizione di Premier

Boris Johnson ha accettato di dimettersi dalla sua posizione di Premier

Londra, 8 luglio 2022 - "Nel 2012 lo intervistai alla vigilia delle Olimpiadi, era sindaco di Londra. Gli chiesi: c’è un serio problema di alcol in questa città, quali misure pensa di prendere in vista dei Giochi? Lui fece finta di pensarci un attimo, poi fece il suo solito sorrisetto da birbante e rispose: 'Sì, ho sentito dire che c’è stata una penuria di alcol nell’ultimo periodo, le posso assicurare che in quei giorni ce ne sarà più che in abbondanza'. Questo è Johnson". Parola di Antonio Caprarica, per anni corrispondente della Rai in Inghilterra, in libreria con William & Harry. Da inseparabili a nemici (Sperling & Kupfer).

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Philip Roth considerava BoJo un buffone, per l’ex suocera, Gaia Servadio, è un inaffidabile. Come ha fatto a sedurre gli elettori d’Oltremanica? "Chi lo ha votato ha creduto alle sue favole e alle sue bugie. Boris ha sedotto un largo pubblico col semplicismo, come Trump in America, Salvini e Grillo in Italia. E con la comicità. Riusciva persino a trasformare momenti ridicoli in popolarità".

Ricorda un episodio? "Una volta si imbragò a una fune di ferro e rimase appeso a mezza strada come un salame. La disavventura finì sui media e sui social, e lo rese simpatico".

Per alcuni popolare, per altri elitario: insomma, che personaggio è Johnson? "Un istrione e un bugiardo inveterato. Il suo praticantato da giornalista al Times terminò dopo un articolo zeppo di bugie. Non è un vero conservatore, è solo un eccentrico outsider usato dai conservatori per contrastare il populismo di Farage".

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Eccentrico e istrionico. Ma ci fa o ci è? "C’è un elemento caratteriale autentico, lui è così: non si cura di nulla, come dimostra la sua vita privata fuori misura. È uno che perde figli dove capita senza alcun senso di responsabilità. E ha scoperto che il suo modo di essere è accattivante".

E lo ha sfruttato. "È diventato leader dei conservatori perché era un magnete popolare".

Una magia che pare svanita. "The powers that be, cioè i poteri forti dei Tories, si sono persuasi che l’istrione che gli aveva regalato la più grande maggioranza parlamentare dal 1987 non garantisce più la vittoria".

E il rapporto con la regina? "Pessimo. È colpa sua se – unica volta nella storia – Elisabetta è stata richiamata dalla Corte Suprema. Lei non lo rimpiangerà".

La sua irresistibile ascesa è un prodotto della Brexit? "Johnson è un prodotto della crisi. Quanto alla Brexit, da editorialista del Telegraph, aveva preparato due articoli: uno per il leave (per lasciare l’Ue, ndr) e l’altro per il remain (per rimanere nell’Ue, ndr). Nell’ultimo giorno utile per schierarsi scommise sull’opzione che poi avrebbe vinto. Fu la sua fortuna".

Come si spiega il suo declino? "Il Parlamento non tollerava più di essere svillaneggiato da un primo ministro arrogante".

Gli inglesi sono più intransigenti degli italiani con un politico che mente. Perché? "Forse per via della cultura protestante. Qui basta confessarsi per essere assolti, lì no".

Cosa cambierà con la caduta del primo ministro? "È probabile che nel 2023 si vada a elezioni anticipate".

Ma quello di BoJo è un addio o un arrivederci? "Se ha resistito con tanta tenacia e determinazione, evidentemente pensa che la sua parentesi politica non sia finita. Secondo me, invece, è un addio".

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