Mercoledì 24 Aprile 2024

Bomba sporca, il significato: cos'è l'arma evocata da Mosca

Le differenze con le armi nucleari. "Sono poco utili in contesti militari, più per terroristi"

Roma, 24 ottobre 2022 - Il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, ha espresso timori sul possibile uso di una 'bomba sporca' da parte di Kiev. Francia, Regno Unito e Stati Uniti hanno subito respinto "le accuse palesemente false della Russia", e sospettano che Mosca sia pronta a sganciare essa stessa un esplosivo del genere per giustificare un'ulteriore escalation della guerra in Ucraina. Ma che cos'è una bomba sporca? Ecco cosa sappiamo.

Putin, la guerra nucleare, e la bomba sporca: cosa si cela dietro alle parole dello zar

La città distrutta di Chernihiv, agosto 2022 (Epa)
La città distrutta di Chernihiv, agosto 2022 (Epa)

Tra le armi di distruzione di massa ci sono quattro categorie: armi biologiche, chimiche, nucleari e radiologiche. Queste ultime, infatti, sono chiamate anche bombe sporche, o in inglese dirty bomb. Il ministero della Salute considera bombe sporche solo gli ordigni RDD (Radiological Dispersive Device), che vengono definiti come "dispositivi studiati per diffondere sostanze radioattive con esplosivi tradizionali al momento dello scoppio della bomba, che può uccidere o ferire le persone e in seguito propagare contaminazione". "Queste bombe - continua la definizione - possono apparire come dispositivi in miniatura oppure come grosse mine anti-carro". Inoltre, "una bomba sporca ha una fabbricazione più semplice rispetto a quella di una vera arma nucleare". Secondo Stefano Felician, autore dell'opera 'Le armi di distruzione di massa', pubblicata anche sul sito del ministero della Difesa italiano, "il fine non è necessariamento quello di uccidere", ma quello di "interdire un'area, più o meno vasta, cospargendola di materiale radioattivo". Poi i costi dell'uso di una bomba sporca dipendono anche dal materiale radioattivo che viene aggiunto all'esplosivo, che può essere più o meno pericoloso: americio-241, cesio-137, cobalto-60, iodio-131, iridio-131, plutonio, polonio, stronzio-90, uranio-235 e uranio-238 sono tutti utilizzabili, ma presentano caratteristiche e diffusioni ben diverse. In ogni caso, un ordigno radiologico sotto certi punti di vista è simile alle armi nucleari, ma è uno strumento con caratteristiche tecnologiche e usi tattici completamente diversi. 

Ad oggi, sempre secondo quanto scritto nell'opera di Felician, le armi radiologiche non sono mai state utilizzate in contesti prettamente militari. Il motivo è semplice: perché sono poco utili sul campo di battaglia. Se l'obiettivo è causare una pesante perdita di vite umane, ci sono soluzioni molto più efficaci come gli esplosivi convenzionali o le armi chimiche. Se invece l'obiettivo è quello di "incapacitare in vario modo delle truppe avversarie", bisogna considerare che la zona attaccata sarà contaminata, e potrebbe rimanere così per anni, a seconda del materiale radioattivo usato, quindi renderebbe quasi impossibile l'avanzata anche dell'esercito che ha fatto uso della bomba. Proprio per queste caratteristiche, le bombe sporche sono più attraenti ai gruppi terroristi ed eversivi, "che puntano più alla destabilizzazione ed al caos che al dato dei morti e dei feriti".