Sabato 19 Luglio 2025
RICCARDO IANNELLO
Esteri

Boeing si schianta dopo il decollo. Tragedia in India, oltre 300 morti

L’aereo è precipitato sopra un campus di medici. Un cittadino britannico l’unico sopravvissuto. I parenti delle vittime chiamati a fornire campioni di Dna per poter riconoscere i familiari.

L’aereo è precipitato sopra un campus di medici. Un cittadino britannico l’unico sopravvissuto. I parenti delle vittime chiamati a fornire campioni di Dna per poter riconoscere i familiari.

L’aereo è precipitato sopra un campus di medici. Un cittadino britannico l’unico sopravvissuto. I parenti delle vittime chiamati a fornire campioni di Dna per poter riconoscere i familiari.

AHMENABAD (India)"Dov’è mio fratello, che è accaduto a mio fratello?". Le grida di Vishwash Kumar Ramesh, 40 anni, estratto vivo dalla fusoliera del Boeing 787-8 Dreamliner di Air India precipitato poco dopo il decollo dall’aeroporto Sardar Vallabhbhai Patel, squassano il silenzio del tragico pomeriggio indiano. Lui, cittadino inglese, era stato nel Gujarat a trovare la famiglia con il fratello e, seduto al posto 11A, tornava a Londra. "Quando ho aperto gli occhi ho visto attorno a me solo cadaveri", ha dichiarato ai sanitari. Ha riportato forti traumi al volto, al torace, alle gambe. È un miracolato. Smentita la presenza di un altro sopravvissuto. Il congiunto invece è fra le 241 vittime certe del volo AI171 diretto a Gatwick decollato, secondo Flight Aware, alle 13,55 ora locale, dopo 28 minuti di attesa in pista, e schiantatosi trenta secondi dopo su un dormitorio per giovani medici del BJ College. Le immagini sono drammatiche: il velivolo non è riuscito a staccarsi più di 150 metri da terra a 269 chilometri orari; i piloti hanno lanciato il mayday ma il 787-8 ha perso ulteriormente quota incendiandosi dopo l’impatto con gli edifici.

Pezzi dell’aereo sono stati ritrovati sui tetti. La stima delle vittime a terra non è ancora precisa. "I morti totali possono essere 290" ha dichiarato un ufficiale dei vigili del fuoco. SkyNews parla di 310. Decine i dispersi, cinque finora i corpi estratti da quella che era la struttura medica, mentre 50 feriti sono stati trasportati in vari ospedali in condizioni gravi; difficile identificare i cadaveri dell’aereo, la maggior parte inceneriti: per il momento sono state recuperate 204 salme.

A bordo del Boeing che avrebbe dovuto atterrare a Gatwick alle 16,50 ora di Londra dopo nove ore di volo, c’erano i due piloti, dieci membri dell’equipaggio e 230 passeggeri: 159 indiani, 53 britannici, 7 portoghesi e un canadese. Quali siano state le cause della tragedia è ancora difficile da definire. Saranno al lavoro squadre di tecnici indiani, britannici e statunitensi, dove ha sede la Boeing e dove, ad Everett, l’aereo è stato assemblato – parti di esso sono costruite negli stabilimenti di Alenia a Mesagne, Taranto e Pomigliano d’Arco. "È presto per fare ipotesi, dobbiamo prima recuperare le due scatole nere", ha dichiarato il capo degli inquirenti. Per il Dreamlinear - che nelle sue varie configurazioni vola da 14 anni in 1500 esemplari utilizzati dalla maggior parte delle compagnie aeree per voli di lungo raggio grazie alla sua duttilità e a un consumo di carburante inferiore a tutti gli altri wide body – si tratta del primo incidente con vittime.

Nessuno azzarda ipotesi, ma alcuni sottolineano come sia strano che i piloti, assai esperti – il comandante Sumeet Sabharwal aveva 8200 ore di volo, il copilota, Clive Kundar, 1100 –, abbiano iniziato la procedura di decollo non dall’inizio della pista di 3599 metri, ma all’altezza dei 1900: poteva l’aereo – un gigante di 254mila chili con 120mila litri di carburante nei serbatoi – scatenare in un così breve tratto tutta la potenza necessaria? Un’altra domanda riguarda i flap sulle ali: sarebbero stati fatti rientrare prima del necessario, perché? Guasto o errore umano? A questo dovrà rispondere la commissione d’indagine alla quale Boeing (che ha perso il 7,17% in Borsa) ha offerto tutta la sua collaborazione. Le condizioni meteorologiche erano ottimali mentre la sicurezza è uno dei vanti sui quali è stata rifondata l’ex compagnia di bandiera. Air India, infatti, da tre anni è stata privatizzata per difficoltà economiche ed è entrata nella galassia del colosso indiano Tata, che detiene anche aziende automobilistiche storiche come Jaguar e Land Rover. Tutto il mondo – Putin compreso – ha espresso solidarietà ai Paesi colpiti dalla tragedia.