Casa Bianca 2020, Bloomberg pronto a sfidare Trump

Il multimiliardario ex sindaco di New York - che nel 2002 e nel 2005 vinse la sfida per il municipio più importante di America, presentandosi come repubblicano e nel 2009 come indipendente - starebbe pensando di correre per il partito democratico

Michael Bloomberg (Afp)

Michael Bloomberg (Afp)

New York, 14 settembre 2018. L'eterno promesso candidato alla Casa Bianca. Secondo il Times di Londra – ultimo giornale di una lunga fila a pubblicare l'indiscrezione - Michael Bloomberg sarebbe pronto a sfidare Donald Trump nel 2020. Il multimiliardario ex sindaco di New York - che nel 2002 e nel 2005 vinse la sfida per il municipio più importante di America, presentandosi come repubblicano e nel 2009 come indipendente - starebbe pensando di correre per il partito democratico.

I rapporti tra l'attuale presidente e Bloomberg si sono logorati negli ultimi anni. Nel 2007 i due giocavano addirittura a golf assieme e il sindaco in un paio di occasioni è stato ospite del reality show 'The apprentice', condotto dal tycoon. Ma recentemente l'intesa tra i due è collassata. Quando nel 2016 l'ex sindaco fu invitato a parlare alla convention nazionale dell'asinello, gli attacchi all'allora candidato Donald furono feroci. “Pensa di governare il Paese - disse - come se fosse un'azienda. Dio ci aiuti. Io sono di New York e so riconoscere un truffatore, quando ne vedo uno”. Pur di fermare Trump il magnate considerò per qualche mese di correre alla presidenza come indipendente. Era pronto anche a spendere un miliardo di dollari, ma alla fine rinunciò per la terza volta di fila (ci aveva già pensato nel 2008 e nel 2012) solo perché temeva di non poter vincere e di sottrarre i voti decisivi per battere il tycoon a Hillary Clinton. “Eravamo amici, ora – disse Donald alla Cnn – mi sa che non lo siamo più”.

I rumors su un'eventuale candidatura dell'ex sindaco nel 2020 si inseguono da diverso tempo. E le mosse di Bloomberg, in effetti, alimentano i sospetti. Nei mesi scorsi il miliardario ha deciso di donare 80 milioni di dollari al partito democratico per finanziare la campagna elettorale per le decisive elezioni di midterm, grazie alle quali l'asinello in novembre potrebbe riconquistare la Camera. Se alle urne i repubblicani dovessero venire sconfitti, si aprirebbe la strada per l'impeachment a Trump. E un presidente indebolito sarebbe molto più facile da battere anche per un eterno promesso candidato.

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