Blockbuster, l'addio degli Usa. Alla fine ne rimase solo uno

Il colosso dei videonoleggi si arrende alla tv on demand. Ancora nel 2014 potevano contare su oltre novemila punti vendita in tutto il mondo

Usa, un ragazzo si fa un selfie davanti a un Vlockbuster

Usa, un ragazzo si fa un selfie davanti a un Vlockbuster

New York, 17 luglio 2018 - Ne rimarrà solo uno. Era inevitabile, si sa. Ma ai nati prima degli anni 80 non può non scatenare un pizzico di nostalgia scoprire che in tutti gli Stati Uniti da oggi ci sarà un solo negozio Blockbuster. La celebre catena di noleggio di videocassette e dvd appena 14 anni fa poteva contare su oltre 9.000 punti vendita in tutto il mondo. L’apertura di una delle sue insegne gialle e blu era salutata come segno di gran modernità e si faceva la fila per noleggiarne i film. La cronaca narra come all’inizio di quest’anno i negozi Blockbuster rimasti negli Stati Uniti fossero nove – sei in Alaska, due in Oregon e uno in Texas – ma alla fine ne rimarrà solo uno. Ieri era l’ultimo giorno di apertura dei due negozi rimasti in Alaska e da oggi l’insegna è accesa solo in quello di Bend, città di 52mila abitanti in Oregon.    In Italia i negozi Blockbuster sono arrivati nel 1994 grazie a un’alleanza con Fininvest. Nel 2011 la società fu liquidata e l’anno successivo chiusero gli ultimi negozi anche se, grazie alla formula del franchising, alcuni si sono salvati. A Firenze, per esempio, ce ne sono ancora due: uno in via Poggio Bracciolini e uno in via Foggini. Anche in Australia ci sono cinque superstiti.   Il gigante Blockbuster, fondato da David Cook nel 1985, fallì nel 2010. I videonoleggi erano già in via d’estinzione e le piattaforme di streaming e video on demand, soprattutto negli Usa, stavano conquistando consistenti fette di mercato. Alcuni dei suoi negozi però hanno continuato a lavorare grazie alla società che ne acquisì i beni e il marchio: Dish Network, propietaria di una Tv satellitare. Nel 2013 anche questa chiuse gli ultimi negozi, lasciando aperti solo quelli di proprietà di coloro che usavano il marchio con il permesso della società. A resistere più lungo alla seduzione dei canali satellitari e delle serie tv acquistabili tutte in blocco sono stati gli abitanti dell’Alaska. Nella terra del ghiaccio e delle indicibili distanze la connessione a internet non è merce così disponibile e i servizi di streaming lasciano molto a desiderare. Un tempo i Blockbuster in quello Stato erano 15, oggi i gestori degli ultimi due rimasti annunciano una vendita speciale a luglio ed agosto contando sull’effetto nostalgia su molti ex clienti.    Mesi  fa John Oliver, comico e conduttore televisivo, aveva tentato di salvare i due negozi donando loro alcuni oggetti appartenuti all’attore Russell Crowe. In una puntata di ‘Last Week Tonight with John Oliver’ aveva fatto arrivare al negozio di Anchorage addirittura un sospensorio usato da Crowe nel film ‘Cinderella Man’ (2005). L’oggetto esposto in una teca di vetro è riuscito ad attirare un po’ di attenzione senza però risolvere il problema del crollo dei noleggi. Il tam tam sulla chiusura dei Blockbaster ha impressionato il pubblico negli Stati Uniti e si pensa che il negozio di Bend possa essere preso d’assalto dagli ultimi nostalgici di vhs e dvd. Un paradosso? No, un segno dei tempi.