
La piccola Nastia, 7 anni, malata di leucemia, è morta insieme ai familiari nel bombardamento del sobborgo di Bat Yam, a Tel Aviv
La sorte si è accanita con una famiglia ucraina giunta in Israele tre anni fa affinchè la loro bambina, sofferente di leucemia, ricevesse cure avanzate in uno dei migliori ospedali di Tel Aviv. Nella notte di sabato la famiglia si trovava in un sobborgo di Tel Aviv, a Bat Yam, in un grande condominio popolare che nelle prime fasi della guerra è stato centrato da un missile iraniano. Le squadre di soccorso hanno dovuto scavare per una giornata intera per estrarre dalle macerie decine di feriti ed i corpi esanimi di alcune persone. Ma della famiglia ucraina non era rimasta traccia. Solo ieri le autorità hanno reso noto di aver finalmente identificato i resti della piccola Anastasia ‘Nastia’ Borik (7 anni), insieme con quelli della nonna Olena (54) e dei due cugini (Ilya, 14 anni, e Constantin, 10) che pure si erano trasferiti in Israele per ragioni mediche. Essendo arruolato nelle forze armate, il padre Artem è rimasto in un Ucraina. Il corpo della madre Maria Pershkurova (30 anni) – che era al fianco di Nastia poche ore prima della tragedia - è stato trovato soltanto ieri sera fra le macerie. A Tel Aviv Nastia era stata sottoposta a cure molto pesanti, che le avevano reso difficili i movimenti. Tuttavia nell’ultimo filmato postato dalla madre su Instagram appariva disinvolta e rispondeva volentieri alle domande. "All’inizio Nastia sembrava chiusa in un mondo di fantasia – ha detto un’amica di famiglia – ma negli ultimi tempi si stava aprendo, mostrava interesse per le bambole e per i vestitini". Secondo Haaretz i resti delle cinque vittime saranno adesso cremati e trasferiti ad Odessa.