Venerdì 19 Aprile 2024

Bielorussia, Tikhanovskaya in Lituania. "E' al sicuro"

Seconda notte di scontri, altri duemila arresti. Media: sciopero delle imprese per giuste elezioni. Putin si congratula con Lukashenko per la vittoria. Ue: "La violenza contro chi protesta non è la risposta"

Bielorussia, le proteste (Ansa)

Bielorussia, le proteste (Ansa)

Vilnius, 11 agosto 2020 - La sfidante d'opposizione bielorussa Svetlana Tikhanovskaya è in Lituania. Dopo la seconda notte di scontri post-elezioni nell'autoritaria repubblica ex sovietica la Tikhanovskaya "é arrivata in Lituania ed è al sicuro", ha detto Linas Linkevicius, ministro degli Esteri del paese baltico. Intanto il presidente russo Vladimir Putin si è congratulato con Alexander Lukashenko per la vittoria, contestata dalla sfidante. Ma la tensione continua a salire: uno sciopero generale a tempo indeterminato è stato annunciato in tutte le imprese bielorusse a partire da oggi, 11 agosto. Lo riporta la testata russa Current Time, citando il canale Telegram bielorusso Nexta. L'obiettivo è "il riconoscimento di Svetlana Tikhanovskaya come nuovo presidente, il rilascio di tutti i prigionieri politici e nuove elezioni eque".

Bielorussia, Svetlana Tikhanovskaya (Ansa)
Bielorussia, Svetlana Tikhanovskaya (Ansa)

Le parole della sfidante di Lukashenko

"Pensavo che la campagna elettorale mi avesse temperata e mi avesse dato la forza di poter superare tutto, ma probabilmente sono rimasta una debole donna come prima. Ho preso una difficile decisione, l'ho presa assolutamente da sola. Né gli amici, né l'ufficio elettorale, né Serghei hanno potuto in nessun modo influenzarla. So che molti mi capiranno, molti mi condanneranno e molti mi odieranno. Ma sapete, che Dio non vi dia mai una scelta come quella davanti alla quale mi sono trovata io. Perciò dico a tutti: prendetevi cura di voi. Nessuna vita vale ciò che sta succedendo adesso. I bambini sono la cosa più importante che abbiamo nella vita". Questo il messaggio diffuso via internet dall'aspirante presidente bielorussa dopo aver lasciato il Paese.

Le proteste in Bielorussia

I nuovi scontri si sono registrati sia a Minsk che in altre città del Paese, dove i manifestanti protestano contro la rielezione del presidente al potere dal 1994. Un manifestante è morto per la deflagrazione di un ordigno che stava maneggiando. La polizia ha sparato proiettili di gomma sulla folla per disperdere le proteste e ha lanciato lacrimogeni. Altri 2.000 arresti. La folla ha scandito "Vergogna!" e "Lunga vita alla Bielorussia". La polizia ha confermato all'agenzia russa Tass di aver arrestato manifestanti e ha assicurato di avere "la situazione sotto controllo". Secondo i media russi e bielorussi, sono in corso arresti anche in altre città dell'ex repubblica sovietica. Manifestazioni spontanee punteggiate da scontri con la polizia si erano svolte anche domenica sera, poco dopo l'annuncio dei primi risultati ufficiali del voto, che davano il presidente uscente largamente in testa con l'80% dei consensi. Migliaia di manifestanti sono finiti sotto il fuoco con granate assordanti e proiettili di gomma della polizia di Minsk, che ha ferito decine di persone. Più di 3.000 persone erano state arrestate.

"La violenza contro chi protesta non è la risposta. La libertà di espressione, di assemblea, i diritti umani di base devono essere sostenuti", scrive su twitter il presidente del Consiglio europeo Charles Michel commentando i fatti in Bielorussia. Il governo polacco è pronto a fare da mediatore tra Lukashenko e l'opposizione, ha detto oggi a Riga il ministro degli Esteri della Polonia, Jacek Czaputowicz. "C'è ancora spazio per il dialogo, ma avremo difficoltà a convincere gli altri Paesi occidentali a non imporre sanzioni contro la Bielorussia se la violenta repressione dei dimostranti proseguirà", ha detto Czaputowicz.