Biden, scoperte nuove carte top secret. Cosa rischia ora il presidente Usa

La Casa Bianca ha annunciato di aver consegnato altri file classificati trovati nella casa del Delaware. I repubblicani cercano di cavalcare il 'garage-gate'

Washington, 14 gennaio 2023 - Joe Biden e le carte top secret: gli assistenti del presidente Usa hanno trovato nuovi documenti “riservati” nella sua residenza a Wilmington, nel Delaware. Lo ha comunicato la Casa Bianca, portando a sei i file scoperti solo questa settimana. E così il garage-gate - come è stato ribattezzato il caso da Fox News, evidente il riferimento al Watergate - fa avanzare tra i commentatori una parola choc: rischio impeachment. Solo teorico, oggi.

Il presidente Usa, Jeo Biden
Il presidente Usa, Jeo Biden

Nuovi documenti riservati

Le nuove pagine sono venute alla luce dopo che la stessa portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, aveva dichiarato che le ricerche erano concluse. Anche in questo caso è stato consegnato tutto alle autorità.

L’ennesima scoperta è arrivata pochi giorni dopo la decisione del dipartimento Giustizia di nominare un super procuratore, Robert Hur, con il compito di far luce sui documenti dell’amministrazione Obama-Biden scoperti in vari momenti. Il primo ritrovamento risale al 2 novembre, quando i legali dell’attuale presidente degli Stati Uniti avevano scoperto file conservati in un vecchio ufficio a Washington, occupato da Biden tra il 2017 e il 2019.

Il 'garage-gate' e il rischio impeachment

Le carte riservate sono state scoperte prima in un ex ufficio di Biden, in un think tank di Washington,  poi nel garage della sua residenza di Wilmington, in Delaware, dove tiene la sua Corvette d’epoca.

"Cosa sta cercando di nascondere la Casa Bianca?", ha chiesto provocatoriamente il reporter della tv conservatrice Peter Doocey alla portavoce del presidente, Karine Jean-Pierre, che non sa più che pesci pigliare per dribblare le domande dei reporter nel briefing quotidiano. Nel frattempo i repubblicani incalzano e vogliono indagare sulla vicenda, nonostante l’attorney general Merrick Garland abbia nominato un procuratore speciale anche per le carte classificate di Biden, come aveva fatto per quelle portate da Donald Trump a Mar-a-Lago: una situazione senza precedenti, con due ‘special counsel’ che indagano simultaneamente vicende simili riguardanti due presidenti.

Alcuni deputati repubblicani hanno già chiesto di vedere il registro dei visitatori delle due case di Biden, sostenendo che la scoperta di materiale classificato nella sua villa di Wilmington è un rischio per la sicurezza nazionale. Tra loro James Comer, presidente della commissione vigilanza della Camera, che vuole accertare anche se Hunter Biden, residente lì sino al 2018, ebbe accesso a quelle carte "mentre era coinvolto in affari con avversari degli Stati Uniti".

Il caso Donald Trump

Ma l’offensiva rischia però di diventare un’arma a doppio taglio perché Trump - la cui holding intanto è stata multata a Nyc per 1,6 milioni di dollari per frode fiscale - è sotto inchiesta per una vicenda analoga. E con una posizione ben più compromessa per il suo rifiuto di riconsegnare le carte segrete agli Archivi Nazionali, mentre Biden ha assicurato "piena collaborazione" e i suoi avvocati hanno ipotizzato uno spostamento delle carte "per errore".

"Un presidente in carica non è incriminabile"

Ma se sul piano legale alcune circostanze potrebbero fare la differenza, su quello politico il danno è fatto. L’obiettivo dei repubblicani è tenere sotto pressione politica Biden - anche con altre indagini parlamentari - per minare la sua attesa ricandidatura, considerando che secondo la prassi seguita finora dal dipartimento di giustizia un presidente in carica non è incriminabile: l’unica strada sarebbe l’impeachment, eventualmente sulla base dei risultati dell’inchiesta. Uno scenario pericoloso, che dovrebbe indurre i dem quantomeno a pensare ad un piano B che vada al di là di una candidatura della vicepresidente Kamala Harris, apparsa finora deludente e impopolare.