Berlino, cosa cambia per la Merkel (e per i tedeschi) dopo l'attentato

Tra nove mesi le elezioni in Germania. Ecco quali sono le possibili ripercussioni politiche della strage ai mercatini di Natale

Angela Merkel sui luoghi dell'attentato di Berlino (Ansa)

Angela Merkel sui luoghi dell'attentato di Berlino (Ansa)

Berlino, 20 dicembre 2016 - Non cediamo alla paura, wir schaffen das, ce la faremo, Frau Angela, sa trovare le parole per dare coraggio ai suoi tedeschi. E sa soprattutto come dirle. Frasi che pronunciate da altri politici sarebbero retoriche, dette dalla Cancelliera suonano convincenti. All'inizio della grande crisi, seppe infondere ottimismo, evitando un'ondata di panico che avrebbe avuto conseguenze disastrose.

Le credono perché ammette di sbagliare, di quando in quando, come per l'energia atomica. Dopo la strage al mercato di Natale, aggiunge: non cambieremo la nostra politica dell'accoglienza. Su questo punto, ammettere l'errore sarebbe catastrofico. Però, “sente” che non può pretendere troppo. Sarebbe intollerabile, dice, se l'attentato fosse stato commesso da un profugo, uno tra i tanti che hanno trovato rifugio in Germania fuggendo dalla guerra o dalla fame, e che abusano della fiducia loro accordata. La frase in tedesco avrebbe bisogno di una traduzione accurata: nei termini scelti si avverte con lo sdegno, la giusta reazione. Non subiremo. La signora ha la sua morale luterana, non è una buonista al di là della ragionevolezza. Chi sbaglia deve pagare. Si aiuta chi lo merita, chi non ha diritto all'asilo verrà rispedito a casa. Non sarà facile.

La sua popolarità crollò dopo la notte di violenze a Capodanno a Colonia, centinaia di donne abusate da una turba di giovani arabi ubriachi. Ma oggi è tornata quasi agli antichi livelli. Il 65 per cento ha di lei un'opinione positiva, mai avvenuto per un Cancelliere al potere da così tanti anni (oltre undici).

ATTENTATO BERLINO, MERKEL: "INTOLLERABILE SE FOSSE UN PROFUGO"

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A nove mesi dalle elezioni, tuttavia, le parole non bastano. L'AfD, l'Alternative für Deutschland continua a guadagnare voti, quel che è grave, anche a sinistra. In alcune ragioni è già il terzo partito. Ormai è sicuro che per la prima volta dalla fine della guerra, un partito della destra estrema entrerà al Bundestag, il parlamento, e potrebbe impedire una coalizione a due. Sempre per la prima volta probabilmente sarà necessaria un'alleanza a tre che, in Germania, evoca l'instabile Repubblica di Weimar.

La strage avvenuta lunedì innanzi alla chiesa simbolo della nuova Germania rinata dalle rovine della guerra, ha minato il senso di sicurezza dei tedeschi convinti, nonostante gli attentati della scorsa estate, che il loro paese fosse più affidabile della Francia. Gli attentati finora avvenuti erano opera di singoli, tutti instabili di mente. Paradossalmente, la follia come alibi. Mai un camion avrebbe potuto falciare la folla come a Nizza, a luglio, eludendo elementari norme di sicurezza. Invece è accaduto nella capitale. Lo Stato tedesco non è a prova di errore.

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Quali potrebbero essere le ripercussioni politiche? Ci sarà una deriva a destra come in Francia dove Madame Le Pen potrebbe diventare presidente della Repubblica, come in Austria? La Germania sa resistere alla tentazione autoritaria perché non ha dimenticato il suo passato. Si vota per protesta, e poi ci si ferma al momento giusto. E' sempre avvenuto in passato. L'AfD avrà i suoi voti, ma non avrà un successo esagerato. I tedeschi non hanno una fiducia cieca nella loro Mutti, la mammina, che difende i suoi figli. Ma sono convinti che nessuno potrebbe governare il loro paese meglio di lei.

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