La bandiera Ue fa litigare la Francia. E Macron la toglie dall’Arco di Trionfo

Il vessillo dell’Europa aveva sostituito quello tricolore per celebrare la presidenza di turno dell’Unione. L’opposizione si era scatenata contro Macron: "Avete offeso chi ha versato il sangue per la nostra patria"

La bandiera Ue sotto l'arco di Trionfo a Parigi (Ansa)

La bandiera Ue sotto l'arco di Trionfo a Parigi (Ansa)

Parigi, 2 gennaio 2022 - Primo giorno dell’anno, prima violenta polemica elettorale: fra le destre e Macron è guerra aperta a cento giorni dalle presidenziali (si vota il 10 e il 24 aprile). Pomo della discordia in queste ore, la decisione di sostituire all’Arco di Trionfo la bandiera nazionale con quella europea: un modo per ricordare che dal 1° gennaio al 30 giugno prossimo la Francia è presidente di turno dell’Unione europea. È stato Macron in persona a dare l’ordine: durante la notte del 31 dicembre la Tour Eiffel, l’Assemblea Nazionale e l’Eliseo, si sono illuminati di blu (il colore dell’Europa) e sul monumento al Milite ignoto all’Arco di Trionfo è stato issato il gonfalone con le stelle Ue. Una scelta infelice: se Macron avesse seguito l’esempio di Nicolas Sarkozy, che nel 2008 fece sventolare le due bandiere una accanto all’altra, non sarebbe successo niente. Sostituire l’una con l’altra, invece, è stato un affronto per la destra, sia quella moderata di Valérie Pécresse che quella estremista di Eric Zemmour e Marine Le Pen. Per due giorni la tempesta ha soffiato nel web, nelle radio, nelle tv. Prima a partire lancia in resta, Marine Le Pen, leader del Rassemblement National, ha parlato di "provocazione", di "oltraggio nei confronti di coloro che si sono battuti per la Francia", e ha annunciato un ricorso al Consiglio di Stato. Seconda a scendere in campo, con le stesse motivazioni e quasi con le stesse parole, un’altra candidata alle presidenziali: Valérie Pecresse per conto dei Républicains: "Chiedo solennemente a Emmanuel Macron di rimettere la bandiera bianca-rosso-blu sotto l’Arco di Trionfo: è un atto dovuto ai combattenti che hanno versato il sangue per la nostra patria". Stesso suon di campana da parte di Eric Zemmour, anche lui candidato (estrema destra) all’Eliseo: "L’Arco di Trionfo nell’era di Macron: anche l’oltraggio dopo il saccheggio e l’impacchettamento": allusione all’assalto dei gilet gialli nel 2018 e all’installazione effettuata qualche settimana fa dall’artista bulgaro Christo. 

Sta di fatto che ieri la bandiera Ue è stata tolta dall’Arco. "Abbiamo rispettato il timing previsto, doveva sventolare lì solo il 31 dicembre e il primo gennaio", ha commentato il ministro per gli affari europei Clément Beaune. I nemici di Macron hanno visto nella rimozione del "drapeau" un successo, "una grande vittoria patriottica – ha affermato Marine Le Pen – dovuta alla massiccia mobilitazione di tutti gli amanti della Francia e della Repubblica". La replica di En Marche, il partito del poresidente, non si è fatta attendere: "La bandiera europea e le illuminazioni blu erano previste solo per qualche giorno. Questa polemica è assolutamente ridicola e il ‘copia-e-incolla’ di Valérie Pécresse con qualche ora di ritardo sul tweet di Marine Le Pen la dice lunga", ha ironizzato Clément Beaune. "La bandiera Ue è il simbolo del superamento dei nazionalismi esacerbati che hanno scatenato tante guerre nel Vecchio Continente: ovvio che i nazionalisti, di qualsiasi razza siano, la detestino", ha rincarato l’eurodeputato socialista Raphael Glucksmann.

Il fatto che la Francia sia presidente dell’Ue proprio nel periodo elettorale irrita la destra, che accusa Macron, non ancora ufficialmente candidato, di approfittare della situazione. Macron lo sa benissimo e batte più che mai sul tasto Europa, il suo vero cavallo di battaglia. "Il 2022 deve essere l’anno della svolta europea", ha detto nel discorso di Capodanno, invocando "un’Europa potente e sovrana". I sondaggi sembrano dargli ragione: per il primo turno è sempre in testa (20%), seguito dalla Pécresse (16%), da Marine Le Pen e da Eric Zemmour (entrambi fra il 13 e il 14%). Ma al secondo turno, se le destre e gli scontenti di Macron faranno blocco, le cose potrebbero complicarsi.