Bimbo caduto nel pozzo in Spagna. "Ritardi nella perforazione"

Si scavano le gallerie verticali, quindi si procederà al passaggio orizzontale. Per raggiungere Julen si dovrà probabilmente aspettare lunedì. Gli abitanti di Totalan mettono a disposizione dei soccorritori le loro abitazioni Aggiornamenti martedì 22 gennaio: "Errore di calcolo nel tunnel" Aggiortnamenti lunedì 21 gennaio. "Ancora ritardi, Julen lontano 8 metri" Aggiornamento domenica 20 gennaio: ritrardi nella perforazione, il punto sui lavori

Bimbo caduto nel pozzo, i macchinari utilizzati per la perforazione (Ansa)

Bimbo caduto nel pozzo, i macchinari utilizzati per la perforazione (Ansa)

Malaga, 19 gennaio 2018 - La trivella è finalmente in azione, è questa la buona notizia. Bisognerà presumibilmente aspettare lunedì, però, per conoscere le sorti del piccolo Julen, il bambino di due anni caduto in un pozzo domenica scorsa nella provincia di Malaga, nel sud della Spagna. Anche se stamattina, stando a quanto riferito dai media iberici, si confidava in un'accelerazione dei tempi che sembrano dilatarsi a ogni dichiarazione ufficiale. I soccorritori lavorano senza sosta da più di 6 giorni, con la speranza mai sopita di trovare il bimbo ancora in vita. Le ultime notizie che arrivano da Totalan confermano che i lavori per la perforazione dei due tunnel verticali, paralleli al pozzo, sono partiti intorno alle 14. Il via, atteso per ieri, è arrivato solo oggi anche a causa della pioggia incessante, delle difficoltà di trasporto dei macchinari e, soprattutto, dell'instabilità del terreno. Siamo a un momento cruciale: bisogna ora capire come reagisce il trapano dell'imponente Mait 260, in grado di perforare l'ardesia, alla conformazione del terreno. Se dovesse incontrare troppa roccia, sarà probabilmente necessario cambiare la 'punta' del mezzo. La piattaforma è piazzata a 25 metri, bisogna scavare per altri 55 così da arrivare a -80 metri, l'altezza in cui si presume si trovi Julen.

Aggiornamenti martedì 22 gennaio: "Errore di calcolo nel tunnel"

Aggiortnamenti lunedì 21 gennaio. "Ancora ritardi, Julen lontano 8 metri"

Aggiornamento domenica 20 gennaio: ritrardi nella perforazione, il punto sui lavori

"Così lo raggiungeremo"

IL PIANO  - Difficile che i tecnici raggiungano il piccolo entro oggi, come inzialmente si era auspicato. A quanto si apprende, si stima di perforare i tunnel in 15 ore, poi ce ne vorranno presumibilmente altre 20, delicatissime, per scavare la galleria orizzontale ed entrare nel pozzo. Questo significa che, in totale, potrebbero essere necessarie circa 35 ore per arrivare dove si pensa si trovi il bambino. Quindi, non prima di lunedì. Lo spiega in conferenza stampa Angel García Vidal, ingegnere capo che guida i soccorsi. Salvo nuovi ostacoli, ovviamente.  "Speriamo che il lavoro possa farsi il più rapidamente possibile e che le condizioni adesso saranno più favorevoli di quanto siano state fino a questo momento", aggiunge Garcia Vidal.Il luogo dove si cerca Julen, il bambino caduto nel pozzo (screenshot da Google Maps)

Per la discesa degli specialisti nel foro, è stato costruito uno strumento ad hoc di 1,2 metri di diametro che può contenere fino a due minatori specializzati. Ma saranno tre, probabilmente, a calarsi nel tunnel. Un terzo si sistemerà al livello superiore, pronto a fornire aiuto agli altri. La perforazione verticale dovrebbe terminare all'alba di domenica, dopodiché inizierà la fase più complicata: i due esperti dovranno scavare con un martello pneumatico un passaggio tra il tunnel appena perforato e quello dove è precipitato il bambino.

Una sola persona, a quanto si apprende, attraverserà a quel punto la nuova mini galleria orizzontale, fissando centimetro dopo centimetro il soffitto col legno per evitare cedimenti. Dopo circa 3 metri, dovrebbe arrivare così nel buco di 15 metri, localizzato ieri dal georadar, in cui potrebbe trovarsi il piccolo. Ed è proprio quella cavità a tenere accese le speranze dei soccorritori, oltre al fatto che nel tunnel c'è ventilazione. E' rimasta isolata da uno strato di terra, sabbia e pietre che si pensa siano state trascinate giù con la caduta di Julen. Quella massa che ha impedito di arrivare a Julen dal tunnel principale, è la stessa che ora spinge gli animi di chi lavora da sei giorni nella campagna di Malaga. Secondo gli esperti si può sopravvivere fino a 8-10 giorni in condizioni simili. Il bambino non ha mai dato segni di vita, ma i tecnici continuano a non escludere il miracolo. 

LA SPERANZA - La speranza, ancora, non si spegne. Ci si aggrappano gli esperti sul posto e i genitori del piccolo, già segnati dalla perdita del loro primogenito, il fratello maggiore di Julen, morto improvvisamente nel luglio 2017 a 3 anni per un arresto cardiaco. Domenica la famiglia è rimpiombata nel dramma. L'allarme intorno alle 14:30: Julen è caduto in un pozzo profondo quasi 110 metri, il foro da cui è precipitato è di 25 centimetri di diametro. Le operazioni di salvataggio stanno tenendo la Spagna e il mondo intero con il fiato sospeso. Decine di persone si sono radunate a Totalan, espongono cartelli e si raccolgono in preghiera. Sul web è nato un movimento per sostenere i genitori del bambino. Da tutto il Paese, e anche dall'estero, vengono postate foto e disegni della propria mano o di quella dei bambini in segno di solidarietà. Si chiama #mimanoajulen, hashtag che è diventato virale in poche ore. Ma non è finita qui, perché in base a quanto riporta La Vanguardia, gran parte dei 700 abitanti del paesino di Totalan avrebbero messo a disposizione le loro abitazioni per offrire conforto ai soccorritori, consentendo loro di lavarsi e riposarsi un po'.

LA FOTO - El Mundo, nel pomeriggio, ha pubblicato la foto che ritrare Julen poco prima della tragedia. E' l'immagine che la famiglia ha mostrato alla Guardia Civil Spagnola per confermare che il bambino era caduto nel pozzo. Il piccolo indossa una tuta rosso e blu e scarpe da ginnstica. A quanto riferisce El Mundo, la madre stava controllando il figlio quando ha ricevuto una chiamata e ha chiesto al marito di seguire il bambino. Un'attimo di distrazione, l'uomo sta cuocendo il riso e perde di vista Julen per qualche secondo. Il piccolo si allontana e il papà lo vede cadere nel foro, a circa 12 metri di distanza da lui. Sono le 14 di domenica 13 gennaio, è l'inizio del dramma. 

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