Venerdì 13 Giugno 2025
REDAZIONE ESTERI

Nove fratellini uccisi dalle bombe a Gaza, i corpi portati alla mamma (dottoressa) in ospedale

Un raid ha sventrato la casa di Alaa al-Najjar a Khan Younis. La pediatra era di turno quando all’ospedale sono arrivati i corpi bruciati e irriconoscibili dei suoi bambini: il più grande aveva 12 anni. Uno solo dei 10 figli è sopravvissuto, insieme al marito della donna

I soccorritori estraggono i corpi dei bambini a Khan Younis: un frame del video pubblicato dal ministero della Salute di Hamas e verificato dalla BBC

I soccorritori estraggono i corpi dei bambini a Khan Younis: un frame del video pubblicato dal ministero della Salute di Hamas e verificato dalla BBC

Roma, 24 maggio 2025 – Nove corpicini bruciati vengono tirati fuori dalle macerie: non c’è fine all’orrore di Gaza. Le bombe israeliane che ieri hanno colpito Khan Yunis, nel sud della Striscia, hanno sventrato la casa di una famiglia di 12 persone. Ci abitava Alaa al-Najjar, pediatra dell’ospedale al Nasser Medical Complex, insieme al marito, anche lui medico, e ai loro 10 figli. E’ stata una strage. Nove dei 10 bambini sono morti: sono Yahya, Rakan, Ruslan, Jubran, Eve, Revan, Sayden, Luqman, e Sidra. Il più grande aveva 12 anni. Feriti gravemente l’uomo e il decimo figlio della coppia, che è stato sottoposto a un intervento chirurgico. Gli otto cadaveri recuperati (uno è ancora sotto le macerie) sono stati portati proprio all’ospedale di Nasser: Alaa era di turno e se li è visti recapitare, quasi irriconoscibili. Secondo il ministero della Sanità di Hamas il raid è avvenuto pochi minuti dopo che il marito della dottoressa era tornato a casa: aveva appena accompagnato la moglie al lavoro.

Un video condiviso dal direttore del ministero della Salute Muneer Alboursh, verificato dalla BBC, mostra piccoli corpi smembrati e ustionati, estratti dalle macerie dopo l’attacco. Il filmato, reperibile con facilità sui social, è estremamente duro e la sua visione potrebbe non essere tollerata. 

Nella sola giornata di ieri sono state 60 le persone uccise nei raid israeliani a Gaza: 10 a Khan Younis, e sono evidentemente i figli di al Njjar, quattro vittime nella città centrale di Deir al-Balah e nove nel campo profughi di Jabaliya. Giorni fa le forze armate israeliani dell’Idf avevano emesso un ordine di evacuazione per i residenti di Khan Younis e di altre zone al nord di Gaza, annunciando un “attacco senza precedenti”. Sfortunatamente sono stati di parola.

Quella di Alaa non è la prima delle famiglie annientate a Gaza e purtroppo potrebbe non essere l’unica. Ma la sua è una delle storie più atroci finora raccontate e documentate. Nonostante tutto, a poche ore dal massacro, Alaa continua a lavorare.