Mercoledì 24 Aprile 2024

Siria, cade l'ultima roccaforte dell'Isis. "Baghuz liberata"

Le forze democratiche siriane: "Eliminato il Califfato"

Siria, bombardamenti a Baghuz (LaPresse)

Siria, bombardamenti a Baghuz (LaPresse)

Baghuz (Siria), 23 marzo 2019 - Baghuz, ultima roccaforte dell'Isis, è stata liberata. Lo hanno dichiarato le forze filo-Usa a guida curda in Siria (Sdf). "Baghuz è libera e la vittoria militare contro l'Isis è stata raggiunta", ha scritto su twitter Mustafa Bali, portavoce delle forze democratiche siriane. 

"Le forze siriane democratiche dichiarano la totale eliminazione del cosiddetto califfato e la sconfitta al 100% dell'Isis sul territorio, ha twittato Bali. "In questo giorno particolare commemoriamo le migliaia di martiri i cui sforzi hanno reso possibile la vittoria", ha proseguito. La Bbc segnala intanto che membri delle forze filo-Usa a guida curda hanno issato bandiere gialle a Baghuz per celebrare la vittoria. Un annuncio simile era stato fatto ieri sera dal presidente Usa Donald Trump. Nel 2014, l'Isis controllava un territorio vasto come la Gran Bretagna in Iraq e in Siria.

La bandiera gialla dei combattenti curdi sventola su uno degli edifici conquistati a Baghuz, al posto del vessillo nero dell'Isis. I miliziani curdi celebrano la vittoria sul gruppo jihadista, come mostrato da immagini diffuse dall'agenzia Anha. 

Il comandante curdo, Ciya Firat, si è complimentato con i suoi miliziani per la "storica vittoria". Le Sdf, un gruppo di milizie guidate da curdi e composte anche da arabi, hanno espulso l'Isis dalla maggior parte della zone della Siria Nord-Orientale, tra cui Raqqa, la capitale de facto del califfato, conquistata nell'ottobre 2017 dopo quattro mesi di combattimenti. La campagna militare dei combattenti curdi è ripresa a settembre 2018 e si è sviluppata lentamente, soprattutto nell'ultimo mese, a causa della presenza di migliaia di civili a Baghuz, la maggior parte dei quali sono stati evacuati prima dell'assalto finale.

Con la sconfitta dell'Isis prima in Iraq e poi in Siria, sono segnalate ancora presenze sporadiche di miliziani jihadisti in vaste regioni del territorio iracheno e in zone desertiche siriane, secondo una mappa mostrata in settimana da Donald Trump ed elaborata dall'intelligence Usa. "Una significativa minaccia per il nostro Paese è stata "eliminata", ha twittato il presidente francese, Emmanuel Macron, avvertendo però che "la minaccia rimane e la lotta contro i gruppi terroristici deve continuare".