Morto Dimitri Vrubel, artista dissidente del bacio sul Muro di Berlino. La sua storia

É morto a Berlino a 62 anni. Russo naturalizzato tedesco, tra le sue ultime opere il calendario su Vladimir Putin

Il celebre murale di Vrubel sul Muro di Berlino

Il celebre murale di Vrubel sul Muro di Berlino

Roma, 16 agosto 2022 - Addio all'artista dissidente russo Dimitri Vrubel, famoso soprattutto per aver dipinto uno dei più celebri murale sul Muro di Berlino: il bacio tra il leader dell'Unione Sovietica Leonid Brezhnev e il leader della Germania dell'Est Erich Honecker. Il cosiddetto "Bacio della Fratellanza Socialista" è una delle opere più note del periodo post-Guerra Fredda firmata dal pittore russo naturalizzato tedesco, un monumento iconico fotografato da migliaia di turisti ogni anno in visita alla capitale tedesca. Vrubel è morto domenica 14 agosto a Berlino all'età di 62 anni. 

Il caporedattore di Art Newspaper Russia Milena Orlova ha annunciato la notizia della scomparsa con un breve un messaggio pubblicato su Facebook. La causa del decesso di Vrubel non è stata resa nota. Sua moglie, l'artista Viktoria Timofeyeva, nelle scorse settimane aveva scritto sui social che Vrubel era stato ricoverato in ospedale con il coronavirus nel giugno scorso e successivamente messo in coma artificiale a causa di insufficienza cardiaca. 

Il graffito che aveva subito consacrato Vrubel come uno street-artist di fama internazionale è ufficialmente intitolato "Dio, aiutami a sopravvivere a questo amore mortale" (1990): è stato ispirato da una vera fotografia del 1979 in cui Brezhnev e Honecker si baciano in occasione dei festeggiamenti per i trent'anni dalla nascita della Ddr, la Repubblica democratica tedesca. Nel 2009 il graffito è stato ridipinto dallo stesso Vrubel dopo che era stato vandalizzato e usurato dal tempo.

La foto del bacio tra Brezhnev e Honecker
La foto del bacio tra Brezhnev e Honecker

 Il graffito (365 cm × 480 cm) fa parte del memoriale della East Side Gallery, una galleria permanente all'aperto sulla più lunga sezione superstite del Muro di Berlino in Mühlenstraße, tra la Ostbahnhof e l'Oberbaumbrücke lungo la Sprea. Consiste in una serie di murales dipinti direttamente su un resto del Muro lungo 1.316 metri, situato sulla Mühlenstraße a Friedrichshain-Kreuzberg. 

Nato a Mosca il 14 giugno 1960, Vrubel aveva studiato all'Università Statale Pedagogica di Mosca e si era trasferì a Berlino nel 1990, subito dopo la caduta del Muro e la riunificazione tedesca. Nella capitale sovietica aveva studiato anche alla scuola d'arte, anche se non si era diplomato. Nel 1983 fu comunque accettato come membro dell'Unione degli Artisti dell'Urss. 

Vrubel è stato un artista dissidente precoce e costante. Nel 1986 organizzò mostre d'arte non ufficiali - e illegali - nel suo appartamento moscovita e l'anno successivo entrò a far parte del "Club dell'Avanguardia" (abbreviazione russa Klava), che comprendeva alcune delle migliori figure culturali non ufficiali dell'epoca, tra cui l'artista e scrittore Dmitry Prigov e il poeta Lev Rubinstein.

Il celebre murale di Dimitri Vrubel sul Muro di Berlino
Il celebre murale di Dimitri Vrubel sul Muro di Berlino

Nel 2020, a Mosca, Vrubel è stato testimone della difesa di due curatori accusati di incitamento all'inimicizia religiosa per una mostra intitolata "Arte proibita-2006" al Centro Sakharov. All'epoca disse: "Siamo ancora una volta in un Paese in cui lo Stato sostiene una posizione e un'estetica e definisce illegale tutto il resto. È orribile"

L'artista, che spesso appariva in pubblico con un cappello nero, è stato spesso criticato per le sue opere provocatorie, a volte politiche, e spesso fraintese. Lui replicava alle polemiche sostenendo che la missione della sua vita era una sola: "riportare l'arte e le persone insieme". 

Vrubel ha creato nel 2001 un calendario con i ritratti del presidente della Russia Vladimir Putin intitolato "I 12 stati d'animo di Putin", che ha avuto un inaspettato successo di vendite tra la popolazione russa. In uno dei ritratti Putin sembra severo e accigliato, in un altro il suo viso rivela il minimo sorriso, e in un altro ancora si siede a gambe incrociate nel suo abito da judo.