Giovedì 12 Giugno 2025
ALESSANDRO D'AMATO
Esteri

Austria Strage a scuola

Ex studente spara in aula: 11 morti "Il killer si sentiva bullizzato" .

Ex studente spara in aula: 11 morti "Il killer si sentiva bullizzato" .

Ex studente spara in aula: 11 morti "Il killer si sentiva bullizzato" .

Si chiamava Artur A. e ha frequentato l’istituto Borg Dreienschützengasse di Graz senza riuscire a diplomarsi. Si considerava vittima di bullismo. Per questo durante uno degli ultimi giorni di scuola ha deciso di fare irruzione nell’istituto con una pistola e un fucile da caccia. Ha sparato quaranta colpi uccidendo undici persone e ferendone 27. Poi, braccato dall’unità speciale antiterrorismo Cobra entrata rapidamente nell’edificio, si è ucciso in un bagno della scuola. Ventuno anni, senza precedenti penali e in possesso di regolare porto d’armi, ha lasciato un biglietto d’addio nella stanza della casa in cui viveva con i genitori. Era anche iscritto all’ufficio di collocamento e aveva seguito un corso professionale.

L’ALLARMELa Borg è una scuola superiore che si trova nel quartiere Lend di Graz, vicino alla stazione ferroviaria. Ospita circa 400 studenti, suddivisi in 20 classi, e 43 insegnanti. L’allarme è scattato poco prima delle 10. La polizia è arrivata quando qualcuno ha segnalato prima esplosioni e poi spari all’interno della scuola. Per diversi minuti si è pensato a un attacco coordinato di più aggressori. Le forze speciali Cobra hanno fatto irruzione e fatto uscire gli studenti mentre il killer era ancora in azione, come si vede in un video girato da uno studente e circolato on line. L’intervento è durato in tutto 17 minuti. Poi hanno lasciato entrare i soccorsi, che si sono trovati davanti a quella che è già stata definita come una delle più grandi stragi del paese.

LE VITTIMEA perdere la vita sono stati nove studenti tra i 14 e i 18 anni e due adulti (uno dei quali morto in ospedale alcune ore dopo). Sarebbero in tutto otto di sesso femminile e tre maschile. Uno degli alunni uccisi è uno studente francese di 17 anni. Per curare i feriti (12 quelli gravi) la struttura sanitaria della Stiria è andata sotto pressione: durante il pomeriggio è stata avviata una campagna di donazione di sangue. Tre adolescenti e un adulto sono ricoverati all’ospedale Ukh nel quartiere di Eggenberg con ferite alle gambe.

CHI SI È SALVATOIn un’intervista a Puls24 un padre ha raccontato che uno dei suoi figli era nella classe in cui il killer ha aperto il fuoco: per cavarsela si è sdraiato e ha finto di essere morto. Anche sua nipote studia nella stessa scuola superiore, ma lei ha soltanto sentito gli spari. Lui invece all’inizio non riusciva a contattare l’altro figlio: "Avevo paura che fosse tra le vittime". Ma dopo mezz’ora è stato il ragazzo a contattarlo, facendogli sapere che si trovava con gli altri alunni in palestra. La sparatoria arriva a pochi giorni dall’anniversario di un’altra strage a Graz, vivissima nella memoria cittadina. Il 20 giugno 2015 un uomo travolse la folla in centro con un fuoristrada, causando tre morti.

IL LUTTOL’Austria ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale. Tutti gli eventi sono stati annullati. Il presidente della Repubblica Alexander Van der Bellen ha scritto su X che "si trattava di giovani che avevano tutta la vita davanti e di insegnanti che li accompagnavano nel loro percorso. Non c’è nulla che possa, in questo momento, alleviare il dolore dei genitori, dei nonni, dei fratelli e dagli amici delle vittime. L’Austria è in lutto". Il cancelliere Christian Stocker ha parlato di "un giorno buio nella storia del nostro paese. Non ci sono parole per esprimere il dolore. Meglio il silenzio". Messaggi di vicinanza all’Austria sono arrivati dal Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.