L’Australia dice no agli aborigeni in Parlamento. Fallito lo storico referendum

Gli australiani hanno votato contro la modifica della Costituzione coloniale del 1901

Sydney, 14 ottobre 2023 - A più di due secoli dalla colonizzazione britannica l'Australia non concede ancora agli aborigeni il riconoscimento costituzionale e maggiori diritti: gli australiani hanno votato no nello storico referendum teso a modificare la Costituzione, risalente al 1901, che avrebbe sancito il primo riconoscimento formale degli indigeni del Paese.

L'annuncio del vicepremier Richard Marles, a scrutini non ancora terminati (Al momento, con il 45% dei voti scrutinati, i 'no' sono al 56,9% e i 'sì' al 43,1%): "Gli australiani non hanno votato per una modifica della Costituzione", sembra sancire la clamorosa sconfitta: contro le popolazioni indigene nel Parlamento nazionale stanno votando ‘no’ due terzi dei seggi elettorali segnalati.

Ma il fallimento del referendum è anche il fallimento del partito laburista, che lo aveva promesso agli elettori nel 2022, tornando al potere dopo anni di partito conservatore. Un passo indietro per l'intero Paese, 235 anni dopo l'insediamento britannico, 61 anni dopo che agli aborigeni australiani è stato concesso il diritto di voto e 15 anni dopo le scuse storiche del primo ministro per i danni causati agli aborigeni da decenni di politiche governative, inclusa l'allontanamento forzato di bambini dalle famiglie.

Per i sostenitori del progetto dare voce ai popoli indigeni avrebbe risolto le disuguaglianze di cui sono stati e sono tuttora vittime. I difensori del "no" invece sostengono che la riforma manchi di precisione, che aggiunga uno strato di burocrazia inutile, che conceda privilegi speciali alle popolazioni indigene, ma alla fine farebbe poco per migliorare la loro sorte. Al voto sono chiamati obbligatoriamente i 17,7 milioni di elettori australiani, pena una multa di 20 dollari australiani (12,10 euro).