Giovedì 25 Aprile 2024

Australia, è arrivata la pioggia. I soccorritori esultano: "Finalmente"

L'acqua cade sulle zone devastate dai roghi che da mesi hanno messo in ginocchio uomini e animali nelle zone sud-orientali del Paese. Sull'Isola dei Canguri è corsa contro il tempo per le specie a rischio

Un canguro soccorso (Ansa)

Un canguro soccorso (Ansa)

Sydney (Australia), 16 gennaio 2020 - E' arrivata la pioggia e l'Australia ritrova la speranza dopo mesi di drammatici incendi boschivi che hanno messo in ginocchio uomini e animali. Un aiuto in più per i vigili del fuoco ancora impegnati sui tanti roghi. Un'ondata di incendi, senza precedenti per estensione e durata, che ha provocato 28 morti, e decimato la fauna: gli scienziati stimano più di un miliardo di animali uccisi dalle fiamme o dalle conseguenze. 

Inoltre il riscaldamento globale, con una temperatura eccessivamente elevata, ha alimentato questa crisi stagionale degli incendi boschivi. Il resto lo hanno fatto la quasi totale assenza di precipitazioni. Da giovedì mattina le "buone piogge" hanno iniziato a riversarsi nello stato del Nuovo Galles del Sud (nell'Australia sud-orientale), dove gli incendi erano più estesi. 

In un comunicato il New South Wales Rural Fire Service ha sottolineato: "E' un sollievo per i vigili del fuoco che lavorano nel New South Wales", e pubblicato sui social un video che mostra la pioggia che cade su una foresta in fiamme. "Questa pioggia non spegnerà tutti i fuochi, ma contribuirà a contenerli". 

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La strage di animali sta commuovendo il mondo, ed è ancora una lotta per salvare il maggior numero possibile di specie, tra cui i koala, vittime dei devastanti incendi di Kangaroo Island (L'Isola dei canguri). Sul suolo carbonizzato dell'isola sono disseminati di corpi di animali che non sono riusciti a fuggire alle fiamme. Il maggiore timore degli esperti è il rischio di estinzione di alcune specie, molte morte negli incendi, e molte destinate a morire perchè gran parte del loro habitat è distrutto.   

Kelly Donithan, specialista nella gestione delle crisi dell'organizzazione per i diritti degli animali Humane Society International, ha raccontato: "Quando siamo arrivati in questa zona, pensavamo che nulla sarebbe potuto sopravvivere, ma ogni giorno abbiamo trovato dei sopravvissuti". Donithan continua: "Ogni giorno che passa, le possibilità di sopravvivenza degli animali si riducono sempre di più e i loro organi diventano sempre più suscettibili di danni irreversibili". 

L'Isola dei Canguri, era un santuario per una flora e una fauna, e ora l'aria è irrespirabile per fetore di cadaveri di animali in decomposizione. I soccorritori non si danno tregua nel cercare animali feriti, persi o affamati, nella riserva naturale. L'isola, che dista 45 minuti di traghetto da Adelaide, era una popolare destinazione turistica, prima degli incendi, per via del suo paesaggio incontaminato e della sua fauna selvatica, che attiravano persone da tutto il mondo. 

Tra gli animali a rischio di estinzione c'è il cacatua nero, le cui penne della coda brillano E' l'animale più famso della riserva, visto che è scomparso dal continente. E' lui tra i più ricercati dai soccorritori, che ieri attraversando le aree bruciate del parco non hanno sentito alcun uccello. Altra specie che desta preoccupazione sono i marsupiali grigi, già sull'orlo dell'estinzione prima degli incendi. Secondo Elaine Bensted, amministratore delegato degli zoo del South Australia, sentita da ABC TV, prima degli incendi erano forse solo 500.

Incendi boschivi da record hanno messo a dura prova l'Australia fin da settembre. Intere regioni del Paese, specialmente la meridionale e orientale, sono state martoriate dalle fiamme. Le foreste e immense zone costiere sono andate in fumo.