Giovedì 18 Aprile 2024

Ecoattivisti di nuovo all'attacco dell'arte: mani incollate su quadri di Goya a Madrid

L'ultima azione della lunga serie di proteste per sensibilizzare ai cambiamenti climatici. Questa volta è toccato al museo del Prado

Madrid, 5 novembre 2022 - Ancora un'azione di protesta per sensibilizzare sull'emergenza climatica, che ha preso di mira l'arte. Due attiviste di Futuro Vegetal si sono incollate alle cornici dei dipinti di La Maja nuda e La Maja vestita di Francisco de Goya esposti al Museo Nazionale del Prado, a Madrid. Sulla parete nel mezzo dei due quadri hanno scritto il messaggio '+1,5°C' per mettere in guardia sull'aumento della temperatura globale "che causerà un clima instabile e gravi conseguenze in tutto il pianeta". A seguito dell'azione, le due attiviste sono state arrestate. 

Il Museo del Prado di Madrid "condanna" l'atto "di protesta", e riferisce che i dipinti non sono stati danneggiati, mentre "le cornici presentano lievi danni". "Stiamo lavorando per tornare alla normalità il prima possibile. Rifiutiamo il mettere in pericolo il patrimonio culturale come metodo di protesta", si legge in un post su Twitter. 

Immagine tratta da un video caricato su Twitter (@JesusCintora)
Immagine tratta da un video caricato su Twitter (@JesusCintora)

Dal suo account Twitter l'organizzazione spiega che la scorsa settimana l'Onu "ha riconosciuto l'impossibilità di restare nel limite, stabilito dall'Accordo di Parigi, di 1,5° di aumento di temperatura media rispetto ai livelli preindustriali". Solo due settimane fa, il ministero della Cultura spagnolo aveva annunciato che avrebbe rafforzato la sicurezza dei musei contro possibili attacchi. Il ministero aveva chiesto alle pinacoteche di far rispettare rigidamente le regole di accesso, come il divieto di introdurre oggetti e bevande nelle stanze, zaini e pacchi voluminosi, ombrelli o oggetti appuntiti. Per ora solo il Musée d'Orsay di Parigi sembra essere riuscito a contrastare con successo un'azione di questo tipo.

Questa si aggiunge ad altre azioni che si sono susseguite nelle ultime settimane, l'ultima ieri a Roma, a Palazzo Bonaparte, dove quattro attiviste hanno lanciato zuppa di piselli contro Il seminatore di Vincent Van Gogh. La settimana scorsa, sempre in segno di protesta, gli attivisti si sono incollati anche a La ragazza con orecchino di perla di Vermeer, mentre su Il Pagliaio di Monet è stato gettato del puré di patate. Ma la catena di eventi è iniziata a Londra, il 14 ottobre, quando due membri del movimento Just Stop Oil hanno lanciato della zuppa contro I girasoli di Van Gogh. E non si è salvata nemmeno la statua di Re Carlo III al museo Madame Tussauds, contro la quale hanno tirato una torta di cioccolato.