Giovedì 3 Ottobre 2024

Chi è Ryan Routh, l’uomo dalla lunga fedina penale arrestato per il presunto attentato a Trump

Il 58enne è accusato di possesso illegale di armi: era fuori dal golf club del tycoon da 12 ore prima di essere notato dal Secret Service. Lo sceriffo di Palm Beach: “Non ha mai sparato all’ex presidente”. In passato diverse condanne

Miami, 16 settembre2024 – Si chiama Ryan Wesley Routh il 58enne arrestato ieri in Florida per il presunto attentato a Donald Trump sventato dal Secret Service. Gli agenti lo hanno fermato in autostrada mentre fuggiva: l’uomo aveva un fucile d’assalto AK-47 e si era nascosto fuori dal Golf Club di Trump a West Palm Beach, a quanto pare da oltre 12 ore prima di essere notato.

Approfondisci:

La criminologa e il (presunto) attentatore di Trump: “L’ho incontrato a Kiev, ecco i miei dubbi”

La criminologa e il (presunto) attentatore di Trump: “L’ho incontrato a Kiev, ecco i miei dubbi”

Gli investigatori sostengono che volesse sparare a Trump e hanno classificato l’evento come un “tentato assassinio” dell'ex presidente, anche se formalmente l’uomo è stato accusato di possesso illegale di armi, in particolare il possesso di un'arma nonostante fosse un condannato e il possesso di un'arma con numero di serie parzialmente cancellato. Crimini federali. Lo sceriffo di Palm Beach Ric Bradshaw ha precisato che l’uomo non ha mai sparato a Trump. 

Il governatore della Florida, Ron DeSantis, ha annunciato che lo stato condurrà una propria indagine sul tentato omicidio dell'ex presidente avvenuto al ‘Trump International Golf Club’ di Palm Beach. "La gente merita di sapere la verità sul possibile assassino e come è riuscito ad avvicinarsi a meno di 500 metri dall'ex presidente e attuale candidato repubblicano", ha scritto su X il governatore.

Trump: “Ancora più determinato”

“La mia determinazione è solo più forte dopo un altro attentato alla mia via. Il 5 novembre renderemo l'America ancora grande”. Lo ha detto Donald Trump, in una email inviata dalla sua campagna.

È la seconda volta in questa campagna elettorale che Trump diventa bersaglio. Segno che i toni sono ormai alti e la partita in campo è difficile. La prima volta è accaduta due mesi fa, a metà luglio, durante un comizio elettorale a Butler, in Pennsylvania. Il 20enne Thomas Matthew Crooks aveva sparato con un fucile contro il palco sul quale si trovava Trump, colpendolo di striscio a un orecchio.

L’attentato a Trump: cosa è successo

Routh si era appostato tra i cespugli al bordo del Trump International Course, a West Palm Beach, in attesa di individuare il tycoon, impegnato a giocare a golf come ogni domenica. Quando l'ex presidente è arrivato alla buca 5, e si trovava a una distanza tra i 350 e i 450 metri dall'attentatore, un agente del servizio di sicurezza ha notato la canna da fucile spuntare dai cespugli e ha subito sparato. Trump è stato portato via dagli uomini della scorta.

L'attentatore è scappato e si è infilato in auto – una Nissan, secondo la Cnn – tentando la fuga, ma è stato bloccato poco dopo dalle pattuglie dello sceriffo della contea lungo la Interstate 95, l'autostrada che attraversa la Florida da nord a sud. Al momento dell'arresto, l'uomo non ha opposto resistenza e non era armato. Tra le siepi dove si era appostato sono stati recuperati un fucile Ak-47 con binocolo, e due zaini pieni di munizioni, oltre a una minitelecamera Go Pro.

Il figlio di Routh: “È un bravo padre”

“Ryan è mio padre e non ho commenti da rilasciare, se non che è un uomo onesto e gran lavoratore. Non so quello che è accaduto in Florida: da quello che ho sentito non sembra la persona che io conosco. È un bravo padre”. Lo afferma Oran Routh, il figlio dell'uomo fermato dalla polizia e sospettato di voler uccidere Donald Trump.

Chi è Ryan Routh: sfilza di precedenti penali 

Ryan Wesley Routh ha una sfilza di precedenti penali, grandi e piccoli, lunga oltre 20 anni, e nel 2002 fu arrestato nel North Carolina quando aveva 36 anni per il possesso di una mitragliatrice, che la polizia allora, sulla scia degli eventi dell'11 settembre, classificò come “arma di distruzione di massa”. 

L’account X: “Mille (soldati afghani) con il passaporto”

Appena diffuso dalla polizia il nome dell'attentatore, l'account X di Ryan Routh (se è davvero il suo, al momento nessuna conferma ufficiale è arrivata dagli investigatori) è stato inondato di messaggi violenti da parte dei sostenitori del tycoon. L’ultimo post scritto dal 58enne risale al 23 dicembre dell'anno scorso. L'uomo diceva di avere migliaia di soldati afghani desiderosi di arruolarsi nella polizia nazionale di Haiti e di farlo per pochi soldi.

Mille con il passaporto – si legge sull’account – sono pronti a volare”. Il messaggio seguiva con un numero di telefono e una email per inviare aiuti all'Ucraina. Proprio l'Ucraina appare la sua ossessione. Routh aveva scritto di essere pronto a combattere in Ucraina e a dare la vita per gli ucraini. Dal momento dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, l'uomo ha scritto una serie di post in cui dichiarava di voler partire e chiedeva un aiuto e l'impegno di altri volontari.

L’ossessione per l’Ucraina

Ma non c'era solo il fronte orientale europeo nei suoi progetto. Il 10 agosto del 2023, Routh aveva dichiarato, invece, di voler inviare a Taiwan migliaia di soldati afghani addestrati dalla Nato e di formare una legione di combattenti volontari "per proteggere le coste di Taiwan". Nella rete circola una foto di una persona arrestata che ricorda proprio Routh: si vede un uomo alto e magro, con la maglia tirata su. L'immagine è stata pubblicata dall'account su X "Republicans against Trump", seguito da quasi 800 mila follower.

Nell'aprile del 2022 l'uomo sosteneva di essere a Kiev con l'obiettivo di accogliere migliaia di persone dall'estero a sostegno dell'Ucraina. Su Linkedin la sua bio dice che Routh costruiva "strutture molto semplici per ospitare i meno fortunati" e cercava un "ampio raggio di altri progetti creativi" per migliorare la vita delle comunità.