Venerdì 19 Aprile 2024

Attentato Dacca, "La mia bimba è orfana. Chi le dice che papà è morto?"

Il padre della piccola di 6 anni, Claudio Cappelli, è una delle nove vittime italiane dell'attacco Isis di venerdì Attentato Dacca, omaggio alle vittime della strage La storia di Faraaz, lo studente eroe

Claudio Cappelli

Claudio Cappelli

Barzanò (Lecco), 4 luglio 2016 - La figlia di appena sei anni non sa ancora che papà non c’è più. "È solo una bimba, non sappiamo come dirglielo...", spiega Vittore Beretta, 72 anni, patron dello storico gruppo di insaccati, vicepresidente dell’associazione degli industriali della carne e suocero di Claudio Cappelli (il 45enne brianzolo ucciso venerdì in un ristorante di Dacca dai tagliagole dell’Isis, che ha sposato la sua Valeria). "La mia nipotina e lui si erano sentiti poco prima, si telefonavano almeno due o tre volte al giorno quando era in viaggio. Si stava preparando per recarsi a cena con Gianni Boschetti, l’unico sopravvissuto all’assalto, di cui era ospite. Il locale Holey Artisan Bakery si trova a pochi passi da dove alloggiava e vicino all’ambasciata italiana. Era assente da casa da un paio di settimane, era stato in Cina e Pakistan e poi in Bangladesh. Il lavoro era andato bene tanto che aveva deciso di rientrare un giorno prima, sabato, invece che domenica".

FOTO - Volti e storie dei 9 italiani trucidati

Con la moglie si erano dati un altro appuntamento per telefono durante la serata. "Lo ha chiamato ma non rispondeva e nemmeno Boschetti. Quando sono cominciate a circolare le prime notizie dell’attentato abbiamo subito temuto il peggio". È stata una notte terribile e lunghissima. "Abbiamo deciso di spegnere la tv e di affidarci solo ai funzionari dell’unità di crisi della Farnesina, che ci hanno aggiornato costantemente sulla situazione: gli ostaggi, la preparazione del blitz dei poliziotti... La conferma della morte di mio genero è giunta poco prima dell’alba, è stato Gianni a darcela non appena è riuscito a scappare e dopo essere stato interrogato dagli investigatori". «Era un gran lavoratore, un bravo professionista, buono, di cuore, simpatico, per lui la famiglia, specialmente la figlia, erano tutto", lo ricorda.

Non si sa quando il feretro verrà rimpatriato, probabilmente entro mercoledì, mentre i funerali verranno celebrati per la fine della settimana in paese, dove l’uomo abitava dal 2003 in un appartamento del centro. "Siamo vicini a tutti i familiari, in particolare a Valeria e alla loro bimba – commenta il parroco don Giuseppe Scattolin –. Preghiamo per loro durante tutte le funzioni". Il sindaco Giancarlo Aldeghi invece in segno di lutto cittadino ha ammainato a mezz’asta le bandiere del municipio.