Martedì 23 Aprile 2024

Bruxelles, tre attentatori suicidi, il quarto è ancora in fuga

Sono quattro i terroristi coinvolti negli attentati di Bruxelles: tre sono morti da kamikaze, il quarto - l'uomo con il cappello nella foto diffusa dalla polizia - è in fuga

Najim Laachraoui, l'artificiere (Ansa)

Najim Laachraoui, l'artificiere (Ansa)

Bruxelles, 23 marzo 2016 - Attentati di Bruxelles, le indagini vanno avanti: dopo una caccia all'uomo senza quartiere, la Direzione delle unità speciali (Dsu) ha arrestato ad Anderlecht un  sospetto. Contrariamente a quanto annunciato in un primo momento, però, non sarebbe  Najim Laachraoui. il super-ricercato accusato di essere uno degli attentatori all'aeroporto Zaventem di Bruxelles - nonché l'artificiere delle stragi di Parigi - che quindi è ancora uccel di bosco. In più anche la terza persona ripresa ieri dalle telecamere dell'aeroporto di Bruxelles, con il cappello nero e la giacca chiara, "è ancora in fuga", è "ricercata" e "non è stata ancora identificata", ha detto in conferenza stampa il procuratore del Belgio, Frederic Van Leeuw, lasciando intendere dunque che non si tratta di Najim Laachraoui. "Ha lasciato un borsone ed è andato via. Il borsone conteneva la carica esplosiva più potente".

Il quadro delle indagini, al momento, è questo: ci sono due attentatori suicidi, due fratelli belgi, identificati. Il maggiore, Ibrahim El Bakraoui, che avrebbe compiuto trent'anni il prossimo 9 ottobre, si è fatto esplodere in aeroporto. Il minore, Khalid, 27 anni compiuti da poco, ha colpito la stazione della metropolitana di Maelbeek.

I QUATTRO ATTENTATORI - Sugli altri due attentatori dell'aeroporto, uno dei quali morto e l'altro in fuga, non ci sono certezze. Nell'immagine ricavata dalle telecamere del circuito di sicurezza, si vede al centro Ibrahim El Bakraoui. Alla sua destra l'altro attentatore suicida, l'autore della seconda esplosione, alla sua sinistra l'uomo che ha abbandonato la borsa che avrebbe dovuto provocare la terza esplosione. Proprio nella sua borsa si trovava la carica esplosiva più consistente. "L'instabilità degli esplosivi ha causato l'esplosione della borsa" subito dopo l'arrivo degli artificieri, ha spiegato il procuratore federale del Belgio, Frederic van Leeuw, ma in questo caso "nessuno è rimasto ferito grazie alla professionalità degli operatori".

LA TRACCIA DEL TASSISTA - La traccia che stanno seguendo al momento gli investigatori è quella fornita dal tassista che ha caricato i tre per portarli in aeroporto. Si è presentato spontaneamente in procura e ha spiegato di aver raccolto gli attentatori all'indirizzo rue Max Roos 4, nella zona di Schaerbeek, nel nord est di Bruxelles. Le forze dell'ordine hanno compiuto in tutto cinque perquisizioni, nel corso delle quali hanno fermato due persone. La prima, arrestata ieri sera, è tuttora in custodia. La seconda, interrogata, è stata rilasciata. Nessuno dei due è l'artificiere degli attentati di Parigi, Najim Laachraoui, che in un primo tempo alcuni media avevano indicato come il terzo uomo della foto, quello in fuga.  

ALTRO ESPLOSIVO. Nella prima delle abitazioni perquisite presso l'indirizzo fornito dal tassista, gli inquirenti hanno trovato 15 chili di esplosivo di tipo Tatp, 150 litri di acetone, 30 litri di acqua ossigenata, detonatori e una valigia con tutto l'occorrente per essere trasformata in una bomba.  

IL TESTAMENTO - Di Ibrahim El Bakraoui, il primo attentatore suicida, è stato anche ritrovato il testamento. Era in un computer portatile gettato in un cestino della spazzatura in strada, nei pressi dello stesso indirizzo fornito dal tassista. Nel testamento, Ibrahim scrive "di non avere tempo"; "di non sapere più cosa fare"; di "essere ricercato dappertutto", di "non sentirsi più sicuro". In un apparente riferimento a Salah Abdeslam, scrive: "Se non si muovono, rischiano di finire accanto a lui in una cella". La frase - riportata in una nota dalla procura - è alla terza persona plurale e i soggetti sembrerebbero quindi i suoi complici.  

ALLERTA 4- Intanto il livello di allerta resta al livello massimo, il 4: "La minaccia è ancora reale", ha detto Lefevre.