Attentato a Vienna, 5 morti. L'Isis rivendica l'attacco

Nessuna prova di un secondo attentatore. Sedici feriti: 5 sono ancora in pericolo di vita. Irruzioni e arresti della polizia. Chiusa l'ambasciata italiana. Lamorgese convoca il Comitato di sicurezza. Messaggio di Mattarella

Vienna, il presidente van der Bellen e il cancelliere Kurz sul luogo dell'attentato (Ansa)

Vienna, il presidente van der Bellen e il cancelliere Kurz sul luogo dell'attentato (Ansa)

Vienna, 3 novembre 2020 - Sono quattro le vittime dell'attacco terroristico rivendicato dall'Isis che ieri sera (2 novembre) ha sconvolto il centro di Vienna nella zona attorno alla sinagoga (qui tutte le foto). E' infatti morta nella notte una donna che era ricoverata in gravi condizioni, poi in mattinata non ce l'ha fatta un ragazzo di 21 anni, anche lui in ospedale. Ucciso dalla polizia l'attentatore, che avrebbe agito da solo, mentre i feriti sono 16 (cinque sarebbero ancora in pericolo di vita). Stabili le condizioni del poliziotto ferito e salvato da due immigrati.

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La rivendicazione dell'Isis

In serata è arrivata la rivendicazione dell'Isis sia attraverso il proprio profilo Telegram sia attraverso l'Amaq, considerato l'organo di propaganda dello Stato islamico. Secondo quanto riferisce il sito specializzato Site, in una dichiarazione l'Isis ha affermato che Abu Dujana al-Albani ha effettuato l'attacco con pistole e coltelli come "soldato del califfato". In un comunicato sull'Amaq ha diffuso anche una foto dell'assalitore definendolo un "combattente dello Stato islamico".

Chi è l'attentatore

Con il passare delle ore era apparso chiara la matrice islamista, lo stesso ministro dell'Interno Karl Nehammer aveva definito l'attentatore un "simpattizante dell'Isis". L'autore dell'assalto è il ventenne Fejzulai Kujtim, nato a Vienna ma con la doppia cittadinanza austriaca e nordmacedone. Il 25 aprile del 2019 era stato condannato a 22 mesi di reclusione dopo essere stato arrestato in un aeroporto in Turchia, ma il 5 dicembre scorso era stato liberato con la condizionale. Fejzulai Kujtim, come riferito dal ministro Nehammer, "per eseguire questo orribile attacco a cittadini innocenti, era equipaggiato con una finta cintura esplosiva, un fucile automatico, una pistola e un machete".

Secondo il giornale "Der Falter" l'uomo era conosciuto ai servizi segreti austriaci. Inoltre, a detta degli 007 di Vienna, faceva parte di un gruppo di circa 90 islamisti austriaci che aveva manifestato l'intenzione di recarsi in Siria. La famiglia di Kujtim è originaria di Chelopek, località di circa 7.000 abitanti ad una decina di chilometri a sud-est di Tetovo, città della Macedonia del Nord non distante dal confine con il Kosovo. 

Bild: "Attacco annunciato su Instagram"

Secondo il popolare taboid tedesco Bild, il principale attentatore avrebbe annunciato su Instagram il suo gesto, postando alcune foto, lunedì. Il tabloid afferma che gli inquirenti ritengono "probabile" che i post di un jihadista sul social network siano proprio dell'attentatore rimasto ucciso nell'agguato di ieri a Vienna.

Non ci sono prove di altri attentatori

Al momento non ci sono prove di un commando o di un secondo attentatore, oltre al giovane ventenne neutralizzato dalla polizia, ha reso noto il ministro dell'Interno austriaco Karl Nehammer. Per prudenza gli inquirenti non escludono comunque che vi possano essere stati più responsabili e continuano a indagare anche su questo scenario, ma dai video registrati nella notte di terrore e inviati alla polizia, sembra che non ci fosse un secondo attentatore in azione. I video arrivati alla polizia sono circa 20 mila.

Le indagini: irruzione della polizia

Le forze speciali austriache questa mattina hanno fatto irruzione in un appartamento in Fuhrmannsgasse a Sankt Poelten, città a circa 60 chilometri da Vienna. L'operazione di polizia è legata all'attacco terroristico. L'appartamento sarebbe legato agli autori dell'attentato. Nell'ambito delle indagini ci sono state perquisizioni in alcune abitazioni, e alcuni fermi. Intanto questa mattina il centro commerciale Wien Mitte-The Mall situato nel cuore di Vienna resterà chiuso per la giornata di oggi. 

Il ministro Nehammer ha fatto il punto anche sulle indagini: "A Vienna e nella Bassa Austria sono state effettuate 18 perquisizioni domiciliari e compiuti 14 arresti". In primi due arresti a St. Poelten, a circa un'ora dalla capitale. Il più importante è l'uomo fermato a Linz, che si ritiene sia collegato direttamente all'attacco terroristico, ma per il momento la polizia austriaca non fornisce indicazioni. 

Fra gli arrestati vi sono persone originarie del Caucaso settentrionale russo. Ne ha dato notizia l'ambasciatore di Mosca a Vienna, Dmitri Lyubinskyi in una intervista in tv. "Ci sono informazioni secondo cui fra gli arrestati ci sono migranti provenienti dai Paesi balcanici, dal mondo islamico e dal Caucaso del Nord. Al momento non ci sono altri dettagli", ha aggiunto. L'attentatore di Samuel Paty in Francia aveva origine cecene. 

Spari e urla in strada: tutti i video

Attacco in sei punti

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Sono sei i luoghi dove in serata poco dopo le ore 20 in pieno centro a Vienna si sono verificati gli attacchi terroristici che il cancelliere Sebastian Kurz ha detto essere stati compiuti da "professionisti molto preparati". Le località sono tutte molto vicine, nel Distretto 1 della capitale austriaca. Le prime immagini sono arrivate dalla zona di Seitenstaettengasse nei pressi della sinagoga ebraica, che era chiusa al momento dell'attacco, non distante da Schwedenplatz, luogo che s'affaccia sulle acque del canale del Danubio e molto frequentato sia dai viennesi che dai turisti (ci sono diversi ristoranti). Altri luoghi colpiti, Salzgries e Morzinplatz, a ridosso di Schwedenplatz, ma anche Fleischmarkt, la strada che offre suggestivi scorci e lungo la quale sorge la Chiesa Ortodossa, Bauernmarkt, famosa via del commercio, e Graben, la strada dello shopping di lusso.

La prima sparatoria, attorno alle 20 di lunedì, è quindi avvenuta nella via in cui si trova la principale sinagoga della capitale, teatro nel 1981 di un attentato con due vittime, vicina a una zona di locali molto frequentata. Gli attentatori hanno sparato a chi sedeva nei "dehors" dei locali in altri 5 luoghi; alle 20,09 uno degli aggressori è stato colpito a morte dagli agenti che erano nel frattempo intervenuti.

Il cancelliere Kurz

Il governo austriaco ha proclamato tre giorni di lutto nazionale "Dobbiamo essere consapevoli che non si tratta di un conflitto tra cristiani e musulmani o tra austriaci e immigrati. Il nostro nemico - il terrorismo islamico - non vuole causare solo morte e dolore, ma vuole dividere la nostra società", ha detto il cancelliere Sebastian Kurz

Italia: Lamorgese convoca Comitato sicurezza

Il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese ha convocato alle 13 il Comitato nazionale per l'ordine pubblico e la sicurezza in seguito all'attentato di Vienna. La riunione, alla quale parteciperanno i vertici delle forze di polizia e dei servizi d'intelligence, servirà a fare il punto di quando sta accadendo in Europa e a verificare lo stato della sicurezza in Italia.

Reazioni / Papa Francesco

"Esprimo dolore e sgomento per l'attacco terroristico a #Vienna e prego per le vittime e i loro familiari. Basta con la violenza! Costruiamo insieme pace e fraternità. Solo l'amore spegne l'odio».

Mattarella

"Il vile attentato che ha avuto luogo ieri sera a Vienna ha suscitato in Italia orrore e profonda tristezza. In questa drammatica circostanza gli Italiani tutti si stringono nel lutto all'amico popolo austriaco, con sentimenti di particolare vicinanza nei confronti delle famiglie delle vittime, dei feriti - cui auguriamo un pronto e completo ristabilimento - e dei cittadini viennesi". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al presidente austriaco, S.E. Alexander Van der Bellen. "Nel porgerLe - afferma Mattarella - le espressioni del più sincero cordoglio e della netta ripulsa per questo proditorio attacco ai comuni valori di libertà e pacifica convivenza, rinnovo la determinazione della Repubblica Italiana a collaborare con l'Austria nella lotta contro ogni forma di terrorismo".