Roma, 23 giugno 2025 – Nemmeno 48 ore dopo l'operazione "Martello di mezzanotte", con cui l'aviazione Usa ha colpito tre siti nucleari dell'Iran, il regime di Teheran ha risposto con il lancio di missili contro la base americana Al Udeid a Doha, in Qatar. Alcuni sarebbero andati a segno, ma la struttura – che ospita 10mila militari – era già stata evacuata. Non ci sono vittime. Donald Trump conferma: la Casa Bianca era stata avvertita in tempo. “Grazie Iran per averci avvisato, congratulazioni mondo, ora è tempo di pace”.
Sirene sono risuonate sopra gli avamposti statunitensi in tutta l’area: Iraq, Giordania, Arabia Saudita, Kuwait, Bahrein, Qatar, Emirati Arabi Uniti e Oman. Il ministro Crosetto: “Tutti i soldati italiani sono al sicuro”. Intanto Khamenei pubblica l’immagine di una bandiera a stelle e strisce incendiata: “Non abbiamo fatto del male a nessuno e non ci sottometteremo”, scrive.

In mattinata Israele aveva sferrato un nuovo attacco contro alcuni simboli del regime di Teheran, dal carcere di Evin, dove vengono solitamente rinchiusi i dissidenti politici, al quartier generale del Basij, una delle basi del potere dei pasdaran. Raid anche sull’università di Teheran. Dall’inizio del conflitto le vittime in Iran sarebbero centinaia. Oggi per la prima volta l’Iran ha lanciato missili multi-testata Kheibar. Intanto Khamenei ha scritto una lettera a Putin per chiedere maggior sostegno. La risposta dello zar non si è fatta attendere promettendo “il nostro impegno per supportare il popolo iraniano”.
Notizie in diretta
L'Iran è pronto a reagire a qualsiasi nuovo attacco da parte degli Stati Uniti, ha dichiarato stasera il ministro degli Esteri Abbas Araghchi, dopo che Teheran ha lanciato un attacco contro la più grande base militare di Washington nella regione, in Qatar. "L'attacco missilistico iraniano alla base militare di Al-Udeid è stato una risposta alla palese aggressione americana contro l'integrità territoriale e la sovranità nazionale dell'Iran", ha dichiarato Araghchi, citato dal suo ministero, aggiungendo che Teheran "sarà pronta a rispondere di nuovo" a qualsiasi ulteriore attacco da parte di Washington.
Funzionari israeliani citati dalla Cnn ritengono che le operazioni militari in Iran potrebbero presto concludersi. Lo Stato ebraico ritiene infatti di poter raggiungere i suoi obiettivi militari rimanenti in Iran nei prossimi giorni, il che potrebbe portare a un cessate il fuoco, ha dichiarato un funzionario israeliano all'emittente. Secondo il funzionario, gli attacchi contro gli obiettivi individuati dall'intelligence sono prossimi al completamento. Ieri, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato domenica che Israele è "molto, molto vicino al completamento" dei suoi obiettivi militari in Iran e ha chiarito di non voler essere trascinato in una guerra di logoramento con l'Iran.
Donald Trump non prevede rispondere con un altro intervento militare contro l'Iran dopo il suo attacco "fallito" contro una base americana in Qatar. Lo ha dichiarato un funzionario militare al New York Post. "Finché le cose resteranno così, Trump non ha intenzione di reagire alla 'fallita rappresaglia'", ha affermato la fonte, suggerendo che le tensioni in Medio Oriente dovrebbero attenuarsi.
"Voglio ringraziare l'Iran per averci avvisato tempestivamente, il che ha permesso di non perdere vite umane e di non ferire nessuno. Forse l'Iran può ora procedere verso la pace e l'armonia nella regione e incoraggerò con entusiasmo Israele a fare lo stesso". Lo ha detto Donald Trump su Truth. "L'Iran ha ufficialmente risposto alla nostra distruzione dei loro impianti nucleari con una reazione molto debole come ci aspettavamo, e che abbiamo contrastato in modo molto efficace", ha scritto ancora il presidente Usa, precisando "sono stati abbattuti 14 dei 13 missili lanciati da Teheran e che nessun americano è stato ucciso o ferito".
"Non abbiamo aggredito nessuno e non accettiamo di essere aggrediti da nessuno, né ci arrenderemo ad alcuna aggressione. Questa è la logica della nazione iraniana": è quanto si legge sull'account in lingua farsi della Guida suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, accompagnato dalla fotografia di una bandiera americana in fiamme.
Il petrolio chiude in forte calo. Il Wti perde il 7,22% a 68,51 dollari al barile, mentre il Brent scende del 7,18% a 71,48 dollari.
"A nome del governo italiano desidero esprimere la mia sincera vicinanza al Qatar per l'attacco iraniano subito in queste ore sul suo territorio", scrive Giorgia Meloni su X. "Sono in costante contatto con l'Emiro al-Thani e tutti gli attori del golfo da quando si È ulteriormente aggravata la crisi", riprende. "Siamo tutti d'accordo sulla necessità di ritornare immediatamente al tavolo negoziale e riprendere un dialogo politico che possa dare una prospettiva di pace e stabilità alla regione", conclude la presidente del Consiglio.
"Posso rassicurare che tutti i militari italiani presenti in Iraq, Kuwait e Qatar, hanno tempestivamente adottato tutte le procedure di sicurezza previste, incluso — laddove necessario — lo spostamento preventivo in aree sicure. Tali attacchi rientrano nel quadro delle ipotesi operative già considerate nei giorni scorsi dai tecnici della Difesa, che avevano subito disposto il riposizionamento prudenziale dei contingenti italiani nei teatri interessati. Ad oggi, tutto il personale è quindi al sicuro e non si registrano conseguenze né criticità per i nostri militari impiegati nelle missioni internazionali". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto.
"Sono in costante contatto con il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Luciano Portolano, e con il Comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze, Generale di Corpo d'Armata Giovanni Iannucci, per monitorare con attenzione l'evolversi della situazione - ha aggiunto il ministro -. Sono inoltre in contatto con i miei omologhi internazionali per una valutazione condivisa degli eventi. La sicurezza delle nostre donne e dei nostri uomini in uniforme è, e resterà sempre, la priorità assoluta".
Kuwait e Iraq hanno chiuso lo spazio aereo come misura precauzionale a fronte della rappresaglia lanciata dall'Iran contro obiettivi Usa in Medio Oriente. Lo hanno riferito le agenzie di stampa dei due paesi.
Un altro convoglio con cittadini italiani sta superando i controlli al valico di frontiera di Astara fra Iran e Azerbaijan. Un gruppo di 67 connazionali è stato assistito dall'ambasciata a Teheran e adesso viene accolto dal personale dell'ambasciata a Baku. Lo riferisce la Farnesina in una nota.
Rafforzamento della vigilanza su obiettivi americani, basi Usa e comandi Nato; occhio a possibili manifestazioni di protesta da parte dei movimenti antimilitaristi e antagonisti; invito ai prefetti di verificare la protezione degli obiettivi Usa e Israele e ricognizione/rivalutazione delle misure di sicurezza sulle infrastrutture critiche; predisposizione di scrupolosi controlli ad aeroporti e stazioni ferroviarie interessati dal passaggio di turisti Usa e gruppi di comunità ebraiche. Sono - si apprende - le indicazioni trasmesse dal Viminale a prefetti e questori dopo l'attacco americano all'Iran.
In Kuwait i militari italiani sono riparati in bunker a titolo precauzionale mentre quelli in Qatar sono al sicuro. Inoltre in Iraq, ad Erbil e Baghdad, non risultano attacchi missilistici dovuti alla rappresaglia iraniana che possano aver coinvolto le basi dove operano i militari italiani. Lo si apprende da fonti informate, secondo cui gli attacchi "erano all'interno delle previsioni di possibilità". Per questo gli italiani che operavano nei luoghi finiti nel mirino "erano stati spostati precedentemente".
L'amministrazione americana era stata avvertita in anticipo dell'imminente attacco dell'Iran su basi statunitensi nel Golfo. Lo riferisce Axios.
L'Iran ha coordinato gli attacchi alla base americana in Qatar con i funzionari del Qatar. Lo riporta il New York Times, secondo il quale Teheran ha anche dato il preavviso degli attacchi così da evitare vittime.
Almeno tre missili iraniani hanno colpito la base statunitense di Al Udeid in Qatar. Lo sostiene la Tv di Stato iraniana citata dalla Tass. La base però era già stata evacuata.
Diverse esplosioni sono state udite a Teheran dopo l'attacco iraniano sulla base americana in Qatar.
Sono attualmente dieci i militari italiani, dell'aeronautica, che si trovano in Qatar ed erano operativi nella la base americana di Al Udeid alle porte di Doha, dove l'Iran ha iniziato l'operazione di rappresaglia. Al momento il gruppo di militari - si apprende da fonti informate - è "al sicuro altrove".
Donald Trump, il capo di stato maggiore congiunto Dan Caine e il capo del Pentagono Pete Hegseth si trovano attualmente nella Situation Room per monitorare gli attacchi dell'Iran. Lo riporta la CNBC citando fonti della Casa Bianca.
"Le difese aeree del Qatar hanno sventato l'attacco e intercettato con successo i missili iraniani". Lo riferisce su X il portavoce del ministero degli Esteri qatariota, Majed Al Ansari, aggiungendo "la ferma condanna dello Stato del Qatar per l'attacco alla base aerea di Al Udeid da parte del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie iraniane". La base, aggiunge il portavoce, "era stata evacuata in precedenza in conformità con le misure di sicurezza e precauzionali approvate". Dunque "non ci sono né morti né feriti".
L'esercito iraniano, in una dichiarazione pubblicata dall'agenzia di stampa ufficiale Irna, ha confermato il lancio di missili contro basi Usa nella regione, in rappresaglia ai raid americani contro strutture nucleari nel territorio della Repubblica islamica. "Popolo nobile e resistente dell'Iran! In risposta all'evidente aggressione militare del criminale regime degli Stati uniti d'America contro le strutture nucleari pacifiche della Repubblica islamica d'Iran e alla palese violazione del diritto internazionale, su ordine del Consiglio supremo di sicurezza Nazionale e sotto il comando del Quartier generale dei Pasdaran (...), è stata lanciata l'operazione 'Basharat Fath'. Obiettivo: la base al Udaid in Qatar, quartier generale della componente aerea statunitense e asset strategico principale dell'esercito terrorista Usa in Asia occidentale", ha comunicato l'esercito iraniano.
Una base statunitense in Siria sarebbe stata attaccata con colpi di mortaio, secondo quanto riferisce l'agenzia iraniana Mehr citando fonti informate. Le stesse fonti riferiscono che si tratta di una base in un'area nella provincia occidentale di Hasakah. In seguito all'attacco sono state adottate rigide misure di sicurezza all'ingresso principale.
L'Iran ha lanciato sette missili contro basi statunitensi, sei hanno preso di mira la base in Qatar, secondo quanto riferisce Axios citando fonti israeliane. Un settimo missile sarebbe stato lanciato verso una base americana in Iraq, come riferisce l'account X di Osint613.
Un attacco iraniano alla base di Al Ubeid in Qatar, la più grande base militare degli Stati Uniti in Medio Oriente, è considerato ora una minaccia "imminente". Lo riferiscono fonti citate da Fox News.
Il Qatar chiude temporaneamente il suo spazio aereo per garantire la sicurezza dei visitatori e dei residenti del Paese. Lo riferisce il ministero degli Esteri del Qatar in una nota, precisando che si tratta di una misura precauzionale.
Gli Stati Uniti ritengono che l'Iran potrebbe presto effettuare attacchi di rappresaglia contro le forze americane di stanza in Medio Oriente, sebbene stiano ancora cercando una soluzione diplomatica che permetta a Teheran di rinunciare a qualsiasi attacco. Lo hanno dichiarato oggi due funzionari statunitensi, citati da Reuters. Uno dei responsabili, che ha parlato con Reuters in condizione di anonimato, ha affermato che l'attacco di rappresaglia dell'Iran potrebbe avvenire entro uno o due giorni. Oggi intanto, i Pasdaran hanno minacciato un massiccio attacco missilistico. Almeno stando al post pubblicato dall'Irgc sull'account X di Sepah Media,canale delle Guardie rivoluzionarie iraniane. "Questo è il nostro messaggio al mondo: lo faremo", si legge a corredo di una fotografia di missili stoccati in un tunnel.

"Concentriamoci sull'essenziale: la mia più grande paura sarebbe che l'Iran possedesse, potesse usare e dispiegare un'arma nucleare, che questa strangolerebbe Israele o l'intera regione e altre parti del mondo, ed è per questo che la Nato ha affermato che l'Iran non dovrebbe" avere l'arma nucleare e "questa è una posizione coerente della NATO". Lo ha detto il segretario generale della Nato Mark Rutte nella conferenza stampa che precede il summit dell'Aia (24-25 giugno). Secondo Rutte l'attacco sferrato agli Usa non è "contrario al diritto internazionale".
Un cittadino europeo è stato arrestato ad Hamedan, nell'ovest dell'Iran, per spionaggio a favore di Israele. Lo rende noto la tv di Stato. Altre due persone sono state fermate per lo stesso motivo nella città occidentale di Kermanshah. Diverse schede Sim e un'ingente somma di denaro sono state confiscate ai due iraniani, ha dichiarato Mehr, citando il portavoce della magistratura Asghar Jahangir.
L'Idf, oltre ad aver colpito il quartier generale del Basij a Teheran, tana dei pasdaran, ha preso di mira anche l'Alborz Corps, che è "responsabile del mantenimento della stabilità del regime". "Questi quartieri generali sono importanti sia dal punto di vista militare che in termini di governance e colpirli danneggia le capacità militari del regime iraniano", aggiunge l'Idf.
Sono "circa 500" le persone morte dall'inizio dell'attacco israeliano il 13 giugno in Iran. Lo riferisce la tv di Stato iraniana, citata dalla Bbc, riportando un bilancio del ministero della Sanità del Paese e aggiungendo che i feriti sono oltre 3.000.
L'Iran ha accusato gli Stati Uniti di aver inflitto un "danno irreparabile" al Trattato di non proliferazione nucleare. Il rappresentante iraniano presso l'Agenzia internazionale per l'energia atomica, Reza Najafi, ha definito gli attacchi "un'aggressione" che ha "distrutto la credibilità dell'intero sistema di non proliferazione nucleare". Durante la riunione straordinaria dell'Aiea a Vienna, Najafi non ha escluso che Teheran possa valutare l'uscita dal trattato. Una mossa che toglierebbe la base legale per le ispezioni dei tecnici dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica.
Reza Pahlavi, figlio dell'ultimo scià di Persia, sui canali social ha criticato duramente la Guida suprema Ali Khamenei, accusandolo di essere l'artefice della crisi e della rovina dell'Iran. "Il nostro amato Iran è stato trascinato in un conflitto devastante. L'architetto di questa catastrofe è Ali Khamenei e la sua fazione corrotta e distruttiva. Ha portato la nostra economia sull'orlo del collasso, saccheggiato le infrastrutture, sperperato le ricchezze nello sviluppo di armi nucleari, distrutto la sicurezza interna e rubato la sovranità del popolo". Poi l'appello al leader supremo: "È tempo di porre fine a questa rovina. Khamenei, dimettiti. E se lo farai, riceverai un processo equo e conforme alla legge, che è più di quanto tu abbia mai concesso a un solo iraniano". E ain suoi funzionari: "Chi ha le mani sporche del sangue degli iraniani dovrà affrontare la giustizia. Ma non ripeteremo gli errori di altre transizioni fallite". Quindi si è rivolto alla comunità internazionale affinché non sostenga più la Repubblica Islamica e appoggi invece una transizione democratica guidata dal popolo iraniano. "Ora è il momento di stare al fianco del popolo iraniano, non ripetete gli errori del passato. Non offrite a questo regime una scialuppa di salvataggio".

La tv pubblica israeliana Kan sostiene che Israele ha inviato un messaggio all'Iran in cui comunica di "avere intenzione di porre fine alla guerra". Ma Teheran avrebbe risposto che "i tempi non sono ancora maturi".
Teheran sostiene di aver abbattuto un caccia F-35 a Tabriz. Lo ha riferito un membro delle Guardie Rivoluzionarie, Mohsen Bakht-Shokouki, citato da Tasnim. IL pilota sarebbe stato catturato. L'Iran ha affermato che un altro aereo era stato abbattuto il 16 giugno e che finora sette droni sono stati abbattuti in città.
Le Guardie Rivoluzionarie hanno lanciato missili balistici multi-testata Kheibar nel 21° round di attacchi iraniani contro Israele per la prima volta oggi. Gli attacchi iraniani sono partiti con missili che utilizzano combustibile solido e liquido e anche con il lancio combinato di droni intelligenti. "Gli attacchi iraniani continueranno in modo sempre più distruttivo e potente, fino alla completa distruzione del regime sionista, ha aggiunto il comunicato, citato dalla Tv di Stato.
Una università di Teheran è stata colpita oggi dai raid israeliani sull'Iran, i media locali. Studenti e ricercatori denunciano sui social come la struttura abbia riportato danni. Non è ancora chiaro se vi siano state vittime. L'ateneo in questione è la Shahid Beheshti University, nel settore nord della capitale iraniana.
L'ambasciata Usa a Doha ha lanciato un'allerta ai cittadini americani chiedendo loro di rimanere in casa. Lo riferisce la Reuters, a quanto rilanciato da diversi utenti su X.
Una base militare statunitense nella provincia di Al-Hasakah, nella Siria nord-orientale, "è stata attaccata", sostiene l'agenzia di stato iraniana Mehr, citando fonti. "Fonti informate hanno riferito questa mattina che una base militare statunitense in Siria è stata attaccata. Le fonti hanno affermato che l'obiettivo dell'attacco era una base militare statunitense nella zona di Kasruk, nella provincia occidentale siriana di Hasakah". Le fonti hanno specificato "che è stata presa di mira la base militare americana della provincia occidentale di Hasakah", in Siria.
L'attacco dei caccia dell'Iaf ai cancelli della prigione di Evin a Teheran rientra nel tentativo di liberare i dissidenti nel quadro di una eventuale protesta interna mirata a far cadere l'attuale governo in Iran. L'obiettivo è anche quello di indurre gli ayatollah ad accettare di porre fine alla guerra e trattare sul nucleare. Secondo Iran International l'attacco avrebbe innescato un tentativo di fuga da due settori del carcere. Il fratello di uno dei detenuti, il giornalista dissidente Reza Valizadeh, ha raccontato di esplosioni sono state così potenti da far tremare le mura della prigione, oltre a "sfondare il tetto della palestra". Danneggiati gli ingressi dei settori 7 e 8, da dove alcuni prigionieri hanno poi tentato di uscire dopo aver spento le fiamme per poter passare. Ma la prigione sarebbe stata circondata da rinforzi delle forze speciali iraniane. Le autoritèà iraniane hanno affermato che la situazione è sotto controllo.
Il quartier generale delle Guardie della Rivoluzione a Teheran è stata bombardata, rende noto il portavoce dell'Idf. Negli attacchi sono rimasti uccisi diversi Pasdaran, stimano le Forze di Difesa israeliane.
Vladimir Putin, ricevendo al Cremlino il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, ha affermato che la Russia sta facendo sforzi per sostenere il popolo iraniano. "L'aggressione non provocata contro l'Iran non ha motivi nè giustificazioni", ha spiegato il presidente russo. Inoltre Putin ha sentito il primo ministro iracheno Mohammed al-Sudani e insieme hanno condannato gli attacchi israeliani e americani contro l'Iran: "violano gravemente la Carta delle Nazioni Unite e altre norme di diritto internazionale" e anche "sono gravidi di conseguenze estremamente pericolose e imprevedibili per la stabilità della regione e per l'intero sistema di sicurezza globale", riferisce in una nota il Cremlino, citato dalla Tass.
Missili israeliani hanno colpito un edificio tecnico dell'emittente statale iraniana IRIB, noto come la struttura "9 Dey", che gestisce la trasmissione dei canali televisivi nazionali da 1 a 5, nonché la programmazione educativa e coranica
Rafael Grossi, responsabile dell'organismo di controllo nucleare delle Nazioni Unite (Aiea), come riporta il Times of Israel, suppone che i bombardamenti americani abbiano probabilmente causato danni "molto significativi" alle aree sotterranee dell'impianto iraniano di arricchimento dell'uranio di Fordow anche se nessuno può ancora determinarne l'entità. "Dato il carico esplosivo utilizzato e la natura estremamente sensibile alle vibrazioni delle centrifughe, si prevede che si siano verificati danni molto gravi», ha affermato Grossi. Il direttore generale dell'Aiea ha richiesto quindi l'accesso ai siti nucleari iraniani per determinare la sorte delle scorte di uranio arricchito a un livello prossimo alla soglia di progettazione per una bomba atomica. "Dobbiamo consentire agli ispettori di tornare sul sito e valutare le scorte di uranio, in particolare i 400 kg arricchiti al 60%", ha dichiarato Rafael Grossi all'apertura di una riunione di emergenza presso la sede centrale a Vienna.
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araqchi oggi quando incontrerà il presidente russo Vladimir Putin consegnerà una lettera della Guida Suprema Ali Khamenei nella quale si chiede maggior sostegno da parte della Russia, scrive Reuters sul suo sito. Fonti iraniane: l'Iran non è rimasto finora impressionato dal sostegno della Russia e vorrebbe che Putin facesse di più per sostenerlo contro Israele e Stati Uniti.
Le forze aeree israeliane ha attaccato il sito nucleare di Fordow, a sud di Teheran, denunciano i media iraniani. "L'aggressore ha attaccato di nuovo il sito nucleare di Fordow", scrive l'agenzia di stampa Tasnim, citando un portavoce dell'autorità di gestione della crisi nella provincia di Qom, dove si trova il sito.
Diverse esplosioni sono state registrate a Teheran. I madia locali accusano Israele di aver colpitola sede della Croce Rossa.
L'Idf ha reso noto di aver effettuato un attacco simbolico al cancello d'ingresso della prigione di Evin a Teheran, simbolo della repressione politica nella Repubblica islamica, lo fa sapere il media di opposizione Iran International, con sede a Londra. L'esercito israeliano ha sottolineato di aver deliberatamente evitato di danneggiare gli edifici che ospitavano i detenuti.
Idf ha contato un totale di otto missili lanciati dall'Iran verso Israele in quattro raffiche diverse, la maggior parte è stata intercettata, alcuni sono caduti nel sud del Paese. La Compagnia elettrica israeliana (Iec) ha riferito di danni nei pressi di una infrastruttura strategica e di interruzioni nella fornitura di energia elettrica a diverse comunità della zona.
In queste ore Israele viene investito da ondate continue di missili balistici, lanciati a distanza di pochi minuti l'uno dall'altro dall'Iran su tutto il Paese. L'Idf fa sapere che sta intercettando i vettori missilistici. Il servizio di soccorso Magen David Adom rende noto che un missile non è stato abbattuto ed è caduto in Galilea. Anche i parlamentari israeliani hanno dovuto interrompere le riunioni della commissione all'interno della Knesset per rifugiarsi nelle aree protette.
Il presidente statunitense Donald Trump alle 13:00 (ora locale) incontrerà il suo team di sicurezza nazionale per discutere i risultati dell'attacco in Iran, lo rende noto riferisce Axios.
Una serie di esplosioni sono state udite vicino Gerusalemme dopo l'annuncio del lancio di missili dal'Iran. Le sirene continuano a suonare in tutto il Paese, avvisi sono stati inviati ai telefoni delle persone per invitarli a dirigersi verso i rifugi. L'esercito israeliano afferma che "i sistemi difensivi stanno operando per intercettare la minaccia".
L'Iran aveva avvertito Donald Trump delle conseguenze di un attacco diretto. Teheran aveva minacciato di attivare le cellule dormienti all'interno degli Stati Uniti, scrive la Nbc. Il messaggio sarebbe arrivato a Trump tramite un intermediario durante il vertice del G7 in Canada la scorsa settimana. L'amministrazione Usa è in stato di massima allerta per qualsiasi potenziale ritorsione all'interno degli Usa. Il Dipartimento per la sicurezza interna ha lanciato ieri l'allarme: "Il conflitto con l'Iran sta creando un ambiente di minaccia elevata negli Stati Uniti".
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, prima del Consiglio affari generali Ue a Bruxelles, ha avuto due conversazioni telefoniche con il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar e con il ministro degli Esteri della Repubblica Islamica dell'Iran Abbas Araghchi, fa sapere la Farnesina.
Nuovi missili in arrivo dall'Iran. Le sirene di allarme hanno suonato in diverse zone del nord di Israele in seguito all'identificazione del potenziale pericolo. Idf: "In questo momento, l'Aeronautica sta operando per intercettare e colpire dove necessario per eliminare la minaccia. La difesa non è ermetica, pertanto è essenziale continuare a seguire le istruzioni del Comando del fronte interno", conclude la nota.
Il quotidiano "The Times" ha raccolto il commento di alcuni funzionari del governo britannico che hanno dichiarato che Trump sull'Iran, nell'ultima settimana, ha "messo a dura prova" la storica "relazione speciale" tra Regno Unito e Stati Uniti. La decisione Usa di colpire l'Iran in modo unilaterale, senza coinvolgere Londra nè utilizzare la base congiunta di Diego Garcia, nelle Isole Chagos, ha evidenziato, secondo Downing Street, i limiti dell'influenza del premier britannico, Keir Starmer, sulle azioni del presidente statunitense. "Diego Garcia è una base congiunta, ma si è trattato di un'azione unilaterale, quindi non sorprende che gli Usa abbiano agito da soli", ha sottolineato un esponente del governo britannico.
La guida suprema della Repubblica islamica, l'ayatollah Ali Khamenei, prendendo per la prima volta la parola a seguito degli attacchi degli Stati Uniti, su X ha scritto: "Israele ha commesso un grave errore e deve essere punito. "Deve essere punito e lo stiamo facendo proprio ora", il post è accompagnato da un'immagine in cui una pioggia di missili colpisce una città sormontata da un enorme teschio con la stella di David.
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in un videomessaggio registrato diffuso ieri sera ha detto che Israele è molto vicino a raggiungere i suoi obiettivi in Iran e non perseguirà una guerra di logoramento. "Non perseguiremo le nostre azioni oltre ciò che è necessario per raggiungere gli obiettivi, ma non finiremo nemmeno troppo presto", ha detto Netanyahu, promettendo di evitare di entrare in una guerra di attrito. "Quando gli obiettivi saranno raggiunti, l'operazione sarà completa e i combattimenti si fermeranno", ha aggiunto.
L'aviazione israeliana ha attaccato sei aeroporti iraniani nell'ovest, nell'est e nel centro del paese, fa sapere l'Idf. Gli attacchi aerei hanno danneggiato piste, recinti sotterranei, un aereo di rifornimento e 15 caccia ed elicotteri F-14, F-5 e AH-1 appartenenti al regime iraniano.
Il petrolio è in rialzo dopo le tensioni geopolitiche con l'attacco degli Stati Uniti all'Iran e la minaccia di quest'ultima di chiudere lo Stretto di Hormuz. Il Wti sale dell'1,15% a 74,69 dollari al barile e il Brent guadagna l'1,12% a 77,88 dollari. Nelle scorse ore il Brent e Wti hanno raggiunto i massimi livelli da gennaio. Dall'inizio del conflitto, il 13 giugno, il Brent ha registrato un aumento del 13% mentre il Wti ha consolidato i guadagni di circa il 10%.
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi come aveva annunciato ieri è arrivato a Mosca per incontrare il presidente russo Vladimir Putin. ''L'Iran e la Russia coordineranno la loro posizione rispetto all'attuale escalation in Medioriente'', ha detto Araghchi, ha riportato la Tass. Araghchi ha affermato che discuterà con Putin delle sfide e delle minacce comuni, soprattutto dopo i recenti sviluppi.
Caccia dell'Aeronautica militare israeliana (Iaf) sta bombardando infrastrutture militari a Kermanshah, nell'Iran occidentale: lo rende noto l'Esercito (Idf) su Telegram.
Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha chiesto alla Cina a sollecitare l'Iran a non chiudere lo Stretto di Hormuz in risposta agli attacchi di Washington contro i siti nucleari di Teheran. "Incoraggio il governo cinese a contattarli in merito, perché dipendono fortemente dallo Stretto di Hormuz per il loro petrolio", ha detto Rubio.