Siria, Hollande e Merkel: "Responsabilità di Assad"

Israele e Turchia plaudono a Trump. Ue: "Risoluzione necessaria contro attacchi barbarici"

François Hollande (Afp)

François Hollande (Afp)

Roma, 7 aprile 2017 - Pioggia di reazioni internazionali all'attacco in Siria degli Stati Uniti. E se Putin è furioso, il resto della comunità internazionale, Europa in primis, appare favorevole all'intervento americano. Francia e Germania, in particolare, condannano duramente Assad.  A fianco del tycoon anche Gran Bretagna, Israele e Giappone. Plauso deciso ai bombardamenti da parte di Israele e Siria, contrario l'Iran, l'altro alleato di Damasco.

NATO ED EUROPA  - Donald Trump ha informato la Nato (e la Russia) prima di lanciare i missili. "Il regime siriano porta la piena responsabilità per questo sviluppo", dichiara il segretario generale dell'Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg, dopo aver affermato che "a seguito dell'orrendo attacco con armi chimiche di questa settimana a Khan Shaykhun [...] gli Stati Uniti hanno lanciato un attacco contro la base aerea di Shayrat in Siria". Stoltenberg ha sottolineato che l'Alleanza "considera l'uso di armi chimiche come una minaccia alla pace e sicurezza internazionali".  

Per l'Alto rappresentante per la politica estera, Federica Mogherini, il bombardamento americano in Siria è "comprensibile", ma "non c'è soluzione militare al conflitto". L'Unione europea ritiene che "solo una soluzione politica credibile" potrà assicurare "la pace e la stabilità in Siria e permettere una sconfitta decisiva di Daesh (l'organizzazione dello Stato islamico, ndr) e di altri gruppi terroristi", ha detto Mogherini in una dichiarazione.

"L'Unione Europea lavorerà con gli Stati Uniti per porre fine alla brutalità in Siria", ha detto il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk. "Il bombardamento americano dimostra la determinazione necessaria contro gli attacchi chimici barbarici", ha spiegato ancora Tusk.  "Il ripetuto uso di armi chimiche doveva avere una risposta", ha dichiarato la portavoce di Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione Ue. 

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Su "Assad pesa l'intera responsabilità", scrivono il presidente francese, Francois Hollande e la cancelliera tedesca, Angela Merkel, in una nota congiunta dopo il bombardamento Usa. "La Francia e la Germania - prosegue il comunicato dell'Eliseo - proseguiranno gli sforzi con i loro partner nel quadro dell'Onu per sanzionare in modo più appropriato gli atti criminali e l'uso di armi chimiche vietate dai trattati". Un intervento in Siria come quello di stanotte "è quello che la Francia aveva domandato nell'estate del 2013 all'indomani dell'attacco chimico a Ghouta", ricordano ancora i due leader europei. Il premier italiano Paolo Gentiloni, dopo colloqui con Merkel-Hollande, chiede impegno comune "perché l'Europa contribuisca alla ripresa dei negoziati in Siria", coinvolgendo anche la Russia.  "Il governo britannico sostiene pienamente l'azione degli Stati Uniti, che a nostro avviso è stata una risposta adeguata all'attacco barbaro con armi chimiche lanciato dal regime siriano allo scopo di impedire ulteriori attacchi", dichiara il portavoce del governo di Theresa May.

CINA E TURCHIA - La Turchia giudica positivamente l'attacco missilistico e la comunità internazionale dovrebbe sostenere questa presa di posizione contro la "barbarie" del governo siriano, sottolinea il vice primo ministro turco, Numan Kurtulmus, in un'intervista con l'emittente turca Fox Tv. Kurtulmus ha aggiunto che il governo di Assad deve essere punito fino in fondo a livello internazionale e il processo di pace in Siria deve essere accelerato. La Cina ha condannato oggi, dopo aver appreso dell'attacco, l'utilizzo di armi chimiche "da parte di ogni paese, in qualsiasi circostanza". Quindi ha auspicato una soluzione politica della crisi.

ISRAELE E GIAPPONE - Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che Israele "sostiene pienamente" il "messaggio chiaro e forte" inviato con l'attacco amerricano. Ha aggiunto che il messaggio dovrebbe "avere eco non solo a Damasco, ma anche a Teheran, Pyongyang e altrove". Il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha espresso "sostegno alla risolutezza del governo Usa nel non tollerare la diffusione e l'uso di armi chimiche".

ARABIA SAUDITA - Riyad ha lodato l'azione del presidente Usa Donald Trump come "coraggiosa" in un momento nel quale "la comunità internazionale aveva fallito nel porre un termine alle azioni del regime".