Giovedì 18 Aprile 2024

Wikileaks, procura svedese chiede arresto di Assange

Stoccolma lo accusa di stupro, ora è in cella a Londra dopo l'espulsione dall'ambasciata dell'Ecuador. Gli Usa vorrebbero processarlo

Julian Assange, foto di repertorio (Ansa Ap)

Julian Assange, foto di repertorio (Ansa Ap)

Londra, 20 maggio 2019 - La procura svedese ha chiesto l'arresto del fondatore di Wikileaks, Assange, con l'accusa di violenza sessuale: il primo passo per la richiesta di estradizione dal Regno Unito. Lo scorso 13 maggio gli inquirenti svedesi avevano riaperto il caso nei confronti di Julian Assange, che si trova agli arresti in Gran Bretagna, dopo l'espulsione dall'ambasciata dell'Ecuador a Londra che gli aveva dato asilo.

Sulla base delle accuse di stupro il tribunale di Uppsala, se la richiesta verrà accettata, secondo la procedura svedese, spiccherà un mandato di cattura europeo per ottenere il trasferimento in Svezia di Assange. Il fondatore di WikiLeaks è anche soggetto a una richiesta di estradizione dagli Stati Uniti, per la pubblicazione dei documenti riservati, provvedimento che potrebbe essere dribblato alla luce delle richieste venute da Stoccolma.

Assange era stato arrestato dalla polizia londinese lo scorso 11 aprile, dopo il passaggio di consegne dalle autorità ecuadoregne a quelle britanniche. Attualmente, il fondatore di WikiLeaks sta scontando una condanna a 50 settimane di carcere per avere violato i termini della libertà condizionata. 

L'Ecuador intanto ha iniziato a consegnare alle autorità Usa alcuni degli effetti personali lasciati da Julian Assange dopo il lungo soggiorno all'interno dell'ambasciata di Londra. Secondo quanto riporta la Bbc, il ministro degli Esteri ecuadoregno José Valencia ha autorizzato il sequestro degli effetti personali dell'ex rifugiato nei giorni scorsi. Il materiale comprende manoscritti, documenti legali, cartelle sanitarie e attrezzature elettroniche.

L'avvocato di Assange, Aitor Martinez, ha lamentato che la decisione è "completamente senza precedenti nella storia dell'asilo" e che "consegnando indiscriminatamente i beni personali del rifugiato al Paese dal quale si stava proteggendo, l'Ecuador sta commettendo una flagrante violazione delle più basilari norme dell'istituto dell'asilo". La scorsa settimana, il ministro Valencia aveva sostenuto che la decisione di condividere gli effetti personali di Assange con le autorità Usa spettava alla procura.