"Assange non si lava". Insorge il personale dell'ambasciata dell'Ecuador a Londra

Il fondatore di WikiLeaks si è rifugiato nella sede diplomatica di Quito nella City nel 2012 per sfuggire all'estradizione verso la Svezia

Julian Assange (Ansa)

Julian Assange (Ansa)

Londra, 13 gennaio 2018 - Pressioni diventate insostenibili da parte di governi dei Usa e Gb? Rischio di rimanere invischiati in un intrigo degno delle migliori spy-story? O anche solo la semplice sicurezza nazionale? No, dietro i recenti tentativi dell'ambasciata dell'Ecuador a Londra di allontanare, dopo 5 anni di asilo, Julian Assange, ci sono le lamentele del personale della sede diplomatica di Quito: "Non si lava".

Il fondatore di WikiLeaks sembra "non si lavi abbastanza", riferisce Fox News, che cita a sua volta l'International Business Times. Il 46enne si è rifugiato lì nel 2012 per sfuggire all'estradizione verso la Svezia. Due giorni fa l'Ecuador ha concesso ad Assange la nazionalità e ha chiesto a Londra di riconoscergli lo status di diplomatico, così da concedergli libertà di movimento. Il Foreign Office ha rifiutato, ancora intenzionato ad arrestarlo per consegnarlo agli Stati Uniti. 

Ma le tante lamentele sulla mancata igiene di Assange, potrebbero sembrare una scusa, anche se  Daniel Domscheit-Berg, uno dei suoi più stretti collaboratori, ha detto all'International Business Times che "Julian mangiava con le mani che poi si puliva sui pantaloni. Non ho mai visto pantaloni unti come i suoi in tutta la mia vita".