Giovedì 18 Aprile 2024

Assange guadagna una fortuna coi Bitcoin. E sbeffeggia gli Usa

Su twitter: "Grazie al governo degli Stati Uniti per il blocco bancario illegale contro Wikileaks. Ci ho guadagnato il 50.000%"

Assange alla finestra dell'ambasciata dell'Ecuador a Londra (Ansa)

Assange alla finestra dell'ambasciata dell'Ecuador a Londra (Ansa)

I Bitcoin hanno fatto la fortuna di Julian Assange. Il fondatore di Wikileaks, dal 2012 rifugiato nell'ambasciata dell'Ecuador a Londra, è stato costretto a trovare mezzi di finanziamento alternativi alle monete correnti dopo il blocco che ha escluso l'organizzazione dai circuiti finanziari mondiali. Risultato? Ci ha guadagnato il 50.000%. A rivendicare l'affare è lo stesso Assange che in un tweet sbeffeggia il governo americano. "I miei più sentiti ringraziamenti - twitta il 14 ottobre - al governo americano, al senatore Mccain e al senatore Lieberman per aver spinto Visa, MasterCard, Payal, AmEx, Mooneybookers a erigere un blocco bancario illegale contro Wikileaks a partire dal 2010. Questo ci ha obbligato a investire in Bitcoin, con un guadagno di oltre il 50.000%".

Uno dei rifugiati politici più famosi al mondo, l'uomo che ha messo a nudo file segreti del governo Usa sulle operazioni in Afghanistan e Iraq, non poteva non cogliere tutte le potenzialità dell'universo delle criptomonete. Un interessamento che all'inizio ha fatto storcere il naso ai fondatori del Bitcoin (anche se il famoso ingeniere giapponese, conosciuto con lo pseudonimo di Natoshi Sakamoto, che li ha inventati non è mai stato indivisuato e forse si tratta di più di una persona) che temevano l'implosione di una community ancora agli esordi. Così non è stato: nonostante le forti ondate di volatilità, proprio la scorsa settimana i Bitcoin hanno sfondato un nuovo record, quello dei 5mila dollari. L’indirizzo Bitcoin per le donazioni di WikiLeaks viene lanciato dopo il primo grande boom della moneta il 14 giugno 2011. Nell'agosto del 2012, secondo la stampa americana, Assange ricevette oltre 1.100 Bitcoin come donazioni, allora equivalenti a 32mila dollari considerando una quotazione della criptovaluta attorno ai 10 dollari. Facendo due conti, quel gruzzolo ora vale 160 milioni di dollari. Wow.