Ritardare le armi pesanti all'Ucraina ha allungato la guerra. Di molto

Secondo l'Institute for the Study of War se l'Occidente si fosse mosso prima avrebbe potuto riguadagnare ampie parti del territorio invaso dai russi

Kiev, 30 gennaio 2023 - La guerra in Ucraina si trascina tra costi umani ed economici enormi anche perché l'Occidente è stato troppo cauto nel fornire armi pesanti, con le quali l'Ucraina avrebbe potuto riguadagnare ulteriori porzioni del suo territorio e costretto la Russia - vista l'impossibilità di vincere - a trattare una fine negoziata dell'invasione. A sostenerlo è un autorevole centro di ricerca americano, l'Institute for the Study of War  (ISW).

Una taglia sui carri armati Abrams e Leopard 2

Carri armati Abrams (Ansa)
Carri armati Abrams (Ansa)

È una tesi che i pacifisti considereranno provocatoria e opposta a quella ribadita oggi dalla Cina ("l'Occidente smetta di mandare armi in Ucraina"), ma che è basata sul puro uso della forza militare partendo dalla convinzione che il Cremlino capisce solo i rapporti di forza e non sarà mai disponibile a ritirarsi dai territori ucraini invasi e "annessi" dopo i referendum-barzelletta. A meno che non sia costretto a farlo da nuove sconfitte sul campo, che ISW ritiene possibili, se supportate dalle armi dell'occidente..  

"I ritardi nella fornitura all’Ucraina di sistemi di fuoco a lungo raggio occidentali, di sistemi di difesa aerea avanzati e di carri armati - scrive ISW - hanno limitato la capacità dell’Ucraina di sfruttare le opportunità di operazioni di controffensiva più ampie presentate da difetti e fallimenti delle operazioni militari russe. Le discussioni occidentali sulle presunte condizioni di “stallo” e sulla difficoltà o impossibilità per l’Ucraina di riconquistare porzioni significative del territorio sequestrato dalla Russia nel 2022 non tengono sufficientemente conto di come i ritardi dell’Occidente nel fornire l’equipaggiamento militare necessario abbiano esacerbato questi problemi".

E ancora: "La lentezza nell’autorizzazione e nell’arrivo degli aiuti non sono stati gli unici fattori che hanno limitato la capacità dell’Ucraina di lanciare continue operazioni di controffensiva su larga scala. Anche fattori endogeni all’esercito ucraino e al processo decisionale politico ucraino hanno contribuito a ritardare le controffensive. Ma l’Ucraina non ha un’industria militare nazionale significativa a cui rivolgersi in assenza di sostegno occidentale. L’esitazione occidentale a fornire armi in tempo di guerra non ha tenuto sufficientemente conto della prevedibile necessità di passare l’Ucraina dai sistemi sovietici a quelli occidentali non appena l’Occidente si è impegnato ad aiutare l’Ucraina a contrastare l’invasione russa del 2022".  "La consulenza militare occidentale prima dell'invasione del 24 febbraio- osserva ISW -  ha aiutato l'esercito ucraino a resistere all'iniziale invasione russa".

I sistemi d'arma occidentali, come il missile anticarro Javelin, hanno aiutato l'Ucraina a sconfiggere quell'assalto e a respingere l'avanzata russa su Kiev. La fornitura di sistemi d'arma e munizioni essenziali di epoca sovietica da parte dei membri della coalizione occidentale ha mantenuto l'esercito ucraino in funzione per tutta la durata della guerra. La consegna di sistemi occidentali più avanzati, come l'artiglieria da 155 mm prodotta dagli Stati Uniti (in aprile) e poi l'HIMARS (in giugno), ha facilitato le controffensive ucraine che hanno liberato la maggior parte dell'Oblast di Kharkiv e poi l'Oblast occidentale di Kherson. L'arrivo dei sistemi occidentali di difesa aerea NASAMS in novembre ha contribuito a smorzare la campagna russa di droni e missili che attaccavano le infrastrutture civili ucraine". Quindi gli aiuti militari hanno prodotto un sensibile effetti sul campo. Ma così ha fatto anche il ritardo nella loro fornitura. 

"Gli ucraini - osserva ISW - hanno preso l'iniziativa e hanno iniziato una controffensiva su larga scala in agosto, proseguendo fino alla liberazione dell'Oblast occidentale di Kherson l'11 novembre. Da allora l'Ucraina non è stata in grado di avviare una nuova grande controffensiva, consentendo al conflitto di stabilizzarsi in una guerra di posizione e dando ai russi l'opportunità di riprendere l'iniziativa, se lo desiderano, e di alzare il livello delle future controffensive ucraine, anche se non lo fanno. Il modello di fornitura degli aiuti occidentali ha fortemente plasmato l'andamento di questo conflitto. La riluttanza occidentale a iniziare a fornire all'Ucraina sistemi di armamento occidentali di fascia alta, in particolare carri armati, sistemi di attacco a lungo raggio e sistemi di difesa aerea, ha limitato la capacità dell'Ucraina di avviare e proseguire operazioni di controffensiva su larga scala". 

"La coalizione occidentale non ha la capacità di produrre armi o munizioni russe in scala, quindi l'esaurimento dei residui della Guerra Fredda di quei sistemi indicava chiaramente che l'Occidente avrebbe dovuto spostare l'Ucraina verso la piena dipendenza dai sistemi occidentali affinché l'Ucraina potesse avere un qualsiasi esercito in futuro, per non parlare del sostegno alla continua capacità dell'Ucraina di combattere una guerra prolungata contro la Russia. L'Occidente avrebbe quindi dovuto iniziare a creare le condizioni per spostare l'Ucraina verso l'uso di piattaforme d'arma occidentali, compresi carri armati, artiglieria e aerei, all'inizio dell'estate 2022 e prima del previsto culmine delle operazioni offensive russe".

"L'Ucraina - si osserva - ha utilizzato i sistemi messi a disposizione dall'Occidente per sfruttare la finestra di opportunità rappresentata dal culmine russo dopo la presa di Lysychansk, il 3 luglio 2022, per iniziare le operazioni di controffensiva. Le forze ucraine hanno iniziato a utilizzare i sistemi HIMARS forniti dagli Stati Uniti per creare le condizioni per le controffensive negli oblast di Kharkiv e Kherson a luglio. L'Ucraina ha lanciato la sua prima grande controffensiva, nell'Oblast' di Kharkiv, il 6 settembre.[10] Questa controffensiva è stata un successo straordinario, recuperando oltre 12.000 chilometri quadrati di territorio in un'avanzata fulminea di sei giorni che ha superato e distrutto alcune delle unità meccanizzate più d'élite delle forze armate russe.  Gli ucraini fecero seguire alla controffensiva di Kharkiv una controffensiva nell'Oblast di Kherson. Hanno iniziato a creare le condizioni per le operazioni a Kherson già il 23 luglio, intensificandosi in settembre e ottobre e culminando nel ritiro russo dall'Oblast' occidentale di Kherson l'11 novembre 2022". 

"Se l'Occidente avesse iniziato a fornire all'Ucraina l'equipaggiamento necessario per operazioni di controffensiva sostenute mentre le offensive russe stavano culminando, sarebbe stato possibile per l'Ucraina iniziare tali operazioni di controffensiva prima".

E "se l'Occidente avesse iniziato a lavorare per trasferire l'Ucraina completamente ai sistemi occidentali quando la necessità di farlo era diventata evidente nell'estate del 2022, si sarebbero potute creare le condizioni per consentire all'Ucraina di continuare le operazioni di controffensiva dopo Kherson e quindi privare i russi della capacità di ricostituire le loro forze e tentare di riprendere l'iniziativa".

"I russi hanno approfittato di questi ritardi e fallimenti per approfittare delle finestre di vulnerabilità che le loro stesse sconfitte e incompetenze hanno prodotto, mobilitando manodopera ed equipaggiamento e iniziando a razionalizzare le proprie forze". 

"Se i leader occidentali avessero iniziato a stabilire le condizioni per l'utilizzo dei carri armati occidentali nel giugno 2022, quando sono apparsi i primi chiari indicatori che i carri armati occidentali sarebbero stati necessari, le forze ucraine avrebbero potuto iniziare a utilizzarli a novembre o dicembre. I continui ritardi nella fornitura di materiale occidentale quando è apparso evidente che è o sarà presto necessario hanno quindi contribuito al protrarsi del conflitto. I recenti impegni dell'Occidente a fornire all'Ucraina i carri armati e i veicoli blindati necessari per ulteriori operazioni di controffensiva sono importanti, ma i ritardi nell'assunzione di tali impegni potrebbero essere costati all'Ucraina una finestra di opportunità per una controffensiva quest'inverno. Sia i russi che gli ucraini dovranno tenere conto della stagione fangosa primaverile, che probabilmente si verificherà a marzo e aprile, e che renderà difficile, se non impossibile, una controffensiva meccanizzata ad alta velocità. L'Ucraina potrebbe dover aspettare la tarda primavera o l'inizio dell'estate prima di rinnovare gli sforzi su larga scala per liberare un terreno strategicamente vitale".

E la conclusione è netta. "L'Occidente dovrà evitare di trarre l'erronea conclusione che le future controffensive ucraine siano impossibili sulla base di una tempistica imposta dai ritardi dell'Occidente stesso nel fornire i materiali e le condizioni meteorologiche necessarie. Le offensive russe attuali e pianificate culmineranno molto probabilmente senza ottenere guadagni decisivi dal punto di vista operativo e con modalità che potrebbero benissimo creare condizioni favorevoli per le controffensive ucraine, soprattutto una volta che l'Ucraina avrà ingerito i carri armati occidentali in arrivo. L'ISW continua a ritenere che l'Ucraina sia in grado di liberare un terreno critico con i livelli di sostegno occidentali attuali e promessi e che sia una questione di interesse nazionale vitale per gli Stati Uniti e i loro partner occidentali che l'Ucraina lo faccia".