L’Argentina arriva polarizzata all’ora della verità, col ballottaggio presidenziale che si consuma oggi in un clima di tensione e incertezza mai visto. Una divisione che l’altra sera ha spaccato il teatro Colon – uno dei palcoscenici più apprezzati del mondo – con canti e fischi di protesta, ma anche con un tifo da stadio che hanno investito il candidato ultraliberista di destra Javier Milei, impegnato nel confronto elettorale contro l’esponente del peronismo di centrosinistra, e attuale ministro dell’Economia, Sergio Massa. Secondo un copione già visto in Brasile con Bolsonaro, le pattuglie dell’ultradestra di Milei (che minaccia di non risconoscere l’esito del voto) sono riuscite ad instillare tra gli elettori anche il dubbio di possibili brogli. Il primo turno del 22 ottobre si era chiuso con Massa in vantaggio al 36,7% contro il 29,9% di Milei.
EsteriArgentina al voto, alta tensione alla vigilia. Milei minaccia di non rispettare le urne