Venerdì 19 Aprile 2024

Amazzonia, nuovo allarme deforestazione. "Cresciuta del 300% in un anno"

Gli esperti: nel 2019 si potrebbero superare i 10mila km quadrati di verde perduto. L'Onu: "Catastrofe umanitaria"

Nell'Amazzonia brasiliana la foresta rigogliosa accanto a un terreno di pascolo (Ansa)

Nell'Amazzonia brasiliana la foresta rigogliosa accanto a un terreno di pascolo (Ansa)

Roma, 9 settembre 2019 - Nuovi dati alimentano l'allarme sull'Amazzonia. Con i devastanti incendi di agosto, la deforestazione ha raggiunto i livelli di  "una catastrofe umanitaria", come l'ha definita Michelle Bachelet, Alto Commissario dell'Onu per i Diritti Umani. Non è una sopresa ma i numeri diffusi oggi dall'Istituto nazionale per le ricerche scientifiche (Inpe), legato al ministero di Scienza e Tecnologia brasiliano, aprono scenari ancora più inquietanti di quelli attesi. 

Nell'Amazzonia brasiliana la deforestazione è cresciuta ad agosto del 300% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. In tutto la superfice verde scomparsa lo scorso mese è pari a 1700,8 km quadrati, nell'agosto dell'anno scorso la cifra era pari a un terzo: 526,5 km quadrati. L'estate è uno dei pariodi di maggiore siccità e roghi naturali ma quest'anno, causa le azioni dolose degli agricoltori, in particolare dei produttori di soia e dei disboscatori, le fiamme sono cresciute esponenzialmente con evidenti conseguenze. 

Nei primi otto mesi del 2019 si conta il 100% in più di vegetazione abbattuta: per gli esperti a fine anno si potrebbero superari i 10mila km quadrati di verde perduto. 

E' una "catastrofe umanitaria" per le popolazioni indigene che vivono nella foresta, con "un impatto terribile per tutta l'umanità", ha sottolineato Bachelet in un discorso al Consiglio dei Diritti Umani dell'Onu a Ginevra, ripreso dai media brasiliani. Bachelet si è detta "profondamente preoccupata dalla rapida accelerazione della deforestazione in Amazzonia", e ha chiesto ai governanti dei Paesi amazzonici che "implementino al più presto politiche ambientali a lunga scadenza e sistemi di incentivazione che rilancino la sostenibilità" nella foresta pluviale.

Nessun paese e nessun dirigente può chiamarsi fuori dalla crisi dell'Amazzonia, insiste Bachelet. Crisi che è globale, perché "tutte le nazioni, tutti i tessuti sociali, politici e culturali di tutti gli Stati" ne subiranno le ripercussioni.