Pakistan, quattro alpinisti italiani travolti da una valanga. L'ambasciata: "Sono vivi"

Morto uno dei tre pakistani che facevano parte della spedizione. Ferito il capo squadra Tarcisio Bellò. L'incidente è avvenuto a un'altezza di circa 5.300 metri Aggiornamento martedì 18 giugno: salvati tutti gli alpinisti

I soccorritori pakistani (Foto d'archivio Ansa)

I soccorritori pakistani (Foto d'archivio Ansa)

Roma, 17 giugno 2019 - Quattro alpinisti italiani (Tarcisio Bellò, David Bergamin, Luca Morellato e Tino Toldo) e tre pachistani sono stati travolti da una valanga a un'altezza di circa 5.300 metri in una montagna nel Pakistan, precisamente nell'Hindu Raj, nella valle di Ishkoman, nel distretto di Ghizar. L'ambasciata italiana in Pakistan, subito attivatasi, ha ricevuto la notizia che uno dei tre pachistani è morto mentre tra gli italiani risulta ferito il capo spedizione, Tarcisio Bellò. L'incidente - riferiscono soccorritori pakistani - è avvenuto nelle prime ore del mattino. 

I SOCCORSI - In questo momento l'esercito pakistano sta organizzando una missione di soccorso che però non potrà partire prima di domani a causa delle condizioni meteo e della lontananza della base dal luogo dell'incidente.

CHI SONO GLI ITALIANI - Sono tutti originari del Veneto i quattro alpinisti italiani che si sono salvati dalla valanga. Il capo spedizione, Tarcisio Bellò, che ha riportato alcune fratture, è residente a Quinto Vicentino (Vicenza), così come Luca Morellato. Tino Toldo è invece residente a Caltrano (Vicenza), mentre è di  Castelfranco Veneto (Treviso) il quarto, Davide Bergamin

LA SPEDIZIONE - L'obiettivo della spedizione era una cima inviolata di circa 5.800 metri nell'area di Hindu Kush, individuata nel 2017 dall'alpinista Franz Rota Nodari, scomparso nel marzo 2018 sul Concarena. A lui, oltre che a Daniele Nardi e Tom Ballard - morti nel febbraio scorso sul Nanga Parbat - è dedicata la spezione guidata da Tarcisio Bellò.