Giovedì 18 Aprile 2024

Francesco Cassardo, salvo l'alpinista precipitato in Pakistan

L'alpinista piemontese Francesco Cassardo, gravemente ferito dopo un volo di 500 metri, è stato recuperato dall'elisoccorso

Cala Cimenti, a sinistra, e Francesco Cassardo

Cala Cimenti, a sinistra, e Francesco Cassardo

Torino, 21 luglio 2019 - Francesco Cassardo, l'alpinista italiano precipitato dalle cime del Gasherbrum VII, in Pakistan, è salvo. Ad annunciarlo è la pagina Facebook ufficiale del compagno di cordata Cala Cimenti, che nella notte ha prima dato notizia dell'inizio delle operazioni di soccorso per l'amico che era stato protagonista di una rovinosa caduta di oltre 500 metri. "Francesco è sull'elicottero verso Skardu. Cala scende a piedi! Grazie mille a tutti, grazie di cuore!", il messaggio sui social.

Sono state ore di angoscia, nella giornata di ieri, a causa dell'un incidente ha coinvolto l'alpinista piemontese Cassardo in cordata con il torinese Cimenti, lo scalatore che solo 20 giorni fa ha conquistato il Nanga Parbat. Cassardo, medico di professione, è precipitato per alcune centinaia di metri durante la fase di discesa, fortunatamente il suo compagno è riuscito a raggiungerlo e ad avvisare i soccorsi. "Arrivati Denis e Dan a piedi, mi hanno detto che stanno arrivando altri 2 polacchi ad aiutarci - scrive su Facebook - Visto che l'elicottero non arriva abbiamo deciso di portarlo giù a piedi". Cimenti ha constantemente diffuso aggiornamenti sulla difficile situazione in quota, attraverso i suoi social.

Gli alpinisti, in attesa dell'elisoccorso, si sono presi cura del ferito: "hanno costruito una sorta di slitta e delicatamente lo hanno trasportato fino al posto dove Cala aveva lasciato la tenda prima di scalare il GVII", aggiornavano su Facebook. In mattinata anche Cala Cimenti è rientrato al campo base, con le operazioni di soccorso che si possono dire ora concluse. 

L'APPELLO DELLA FAMIGLIA CASSARDO - La famiglia di Cassardo aveva inviato un appello al titolare della Farnesina, Enzo Moavero Milanesi. "Signor ministro, la prego mi aiuti. Ci aiuti. Mio fratello sta morendo - ha scritto Stefano Cassardo - Siamo arrivati al limite. Se non si alzerà presto un elicottero morirà. Ogni minuto perso è una probabilità in meno di salvarsi per Francesco. Finora ogni intervento del nostro ambasciatore non ha sbloccato la situazione. Chiedo a lei, signor ministro, di fare qualcosa, qualsiasi cosa, per provare a salvarlo". E la Farnesina, nel pomeriggio di ieri, aveva risposto via Twitter sottolineando come si stesse "chiedendo alle Autorità pachistane di fare il massimo" per soccorrere Cassardo "nei tempi più rapidi". 

GASHERBRUM VII MAI SCALATO FINORA - I due alpinisti avevano raggiunto la vetta sabato, un'impresa mai realizzata da nessuno. "Cima! Cala è riuscito a salire l'inviolato GVII. Ora comincia la discesa sugli sci", esultava Cimenti. 

LE DICHIARAZIONI DI DA POLENZA - In un'intervista alla Stampa, Agostino Da Polenza, guida del comitato Everest-K2-Cnr a Bergamo, sottolinea come il problema dei soccorsi sia prevalentemente di natura economica. L'aeronautica pakistana, spiega, "è stata più volte fregata dagli alpinisti soccorsi che poi non l'hanno pagata e pretende quindi i soldi subito". La soluzione, secondo Da Polenza, sarebbe ricorrere a un'assicurazione che, nel caso delle polizze Cai, costa "qualche centinaia di euro". Nel caso di Cassardo, il problema è stato che l'incidente si è verificato nel weekend, a banche chiuse. Quindi senza "l'assicurazione con la garanzia dell'ambasciata", che secondo la guida del comitato è documento sufficiente per far decollare i piloti, si sono perse 24 ore di tempo.  

MESSNER: ELICOTTERI IN MANO AI MILITARI - "Conosco il GVII, è una montagna difficile - aveva spiegato Reinhold Messner al telefono con l'agenzia Adnkronos - ma se i ragazzi sono stati capaci di scalarlo, avranno modo di fare bivacco senza grossi problemi. Il problema in Pakistan sono gli elicotteri in mano ai militari; i privati non sono accettati contrariamente a quanto accade in Nepal", centrando il punto.