All’asta armi e letto di Al Capone. Il boss trasformato in un’icona

La vendita in California. In palio anche gioielli del mafioso e una lettera scritta dal carcere al figlio. Ma è polemica sul fatto che i cimeli dei criminali siano acquistati per cifre da capogiro. Il parallelo con Hitler

Al Capone

Al Capone

Vanno all´asta le armi, le foto, le lettere di Al Capone, anche il suo letto matrimoniale, il tutto con la slogan, ’Un secolo di fama’ da aggiudicare al miglior offerente, a Sacramento, in California. Pezzi ambiti – compresi gioielli– dai collezionisti o dai feticisti, che vogliono tenere in pugno il revolver del più temuto gangster del XX secolo. Ma chiamatelo Alfonso e il mito scompare.

Una foto a cinque anni lo mostra con una maglietta a righe in braccio alla madre. Ha gli occhi di uno scugnizzo un po´smarrito. Era nato a Brooklyn il 17 gennaio del 1899, i genitori erano emigrati da Napoli. Poi sullo schermo avrà molti volti: sono almeno cinque i film girati su di lui, a parte decine di altri sul mondo dei gansgter durante il proibizionismo. Per il mito, ha la faccia di Robert De Niro. Oppure del gangster che vuol uccidere Jack Lemmon e Tony Curtis, vestiti da donne, accanto a Marilyn Monroe in ’A qualcuno piace caldo’, di Billy Wilder. Erano i testimoni casuali e imbranati del massacro di San Valentino, il 14 febbraio del ´29, altro mitico evento nella vita di Alfonso Al Capone. I suoi uomini fecero fuori sette gangster della banda di George Bugs Moran. Italiani contro irlandesi. E vinse il trentenne figlio di napoletani, che si era già meritato il soprannome di Scarface. Un cicatrice per una storia d´amore, una rissa in uno spaccio d´alcolici. A suo modo, un pizzico di romanticismo.

Sono queste le storie che faranno salire il prezzo all´asta, il prossimo ottobre, in tutto 174 pezzi. La sua Cadillac Town Sedan V8 del 1928, la prima auto corazzata della storia, é stata aggiudicata la scorso febbraio per un milione di dollari. Un risultato che lascia ben sperare. Il revolver calibro 45. M1911, la sua arma preferita, partirà da 150mila dollari, per un´altra automatica basteranno forse 60mila dollari. Un pezzo pregiato sará il letto matrimoniale della sua villa in Florida, dove vennero ad arrestarlo i federali nel 1931, per evasione fiscale. Non era stato possibile incastrare Scarface per i suoi delitti, di cui anche lui aveva perso il conto, ma gli utili del traffico di alcol non poteva denunciarli al fisco. Lo condannarono a 11 anni, che scontò a Alcatraz.

All´asta anche una lettera che scrisse dalla cella al figlio. Uscì in anticipo nel ´38 perché era gravemente malato di sifilide. Morí nel ´47 a 48 anni. I personaggi del mito di solito scompaiono da giovani.

Queste aste puntualmente provocano le proteste dei moralisti, come per i cimeli di Adolf Hitler. È lecito che i simboli del male siano acquistati per cifre da capogiro? Lo sdegno non frena i collezionisti fanatici del III Reich, che restano anonimi. Ormai acquarelli del Führer, o la biancheria della fedele Eva Braun, sono quasi sempre falsi. Ma agli acquirenti non importa. Tenere tra le mani un paio di Lederhosen, i calzonicni di cuoio di Hitler, è come sentirsi parte della storia. Basta crederci.

I cimeli di Al Capone sono garantiti autentici, e per una volta è vero. Ma siamo sicuri che quella colt fu impugnata da Billy the Kid? L´hanno venduta anni fa per 50mila dollari. Su quella sella in cuoio un po´malandato cavalcò Buffalo Bill? Non si può mai avere certezza di un mito. Al Capone é ormai diventato un personaggio letterario, un eroe dei fumetti, non ha più alcun rapporto con Alfonso Capone. Qualcuno comprerà il suo revolver per provare un brivido perverso, altri solo per conquistare un pezzo di storia, autentica o cinematografica. Il mitra di San Valentino come il vestito di strass di Marilyn che suona l´ukulele per Jack Lemmon e Tony Curtis.