Giovedì 18 Aprile 2024

Attentato Tel Aviv, com’è morto Alessandro Parini? Medici israeliani: “Nessun proiettile nel corpo”

La polizia: “Investito intenzionalmente”. Ma la dinamica è ancora da chiarire. La ricostruzione apparsa su alcuni giornali italiani parlava di una ferita di arma da fuoco alla gamba, non fatale. La procura di Roma sente gli amici dell’avvocato italiano

Alessandro Parini in una foto tratta da Facebook (Ansa)

Alessandro Parini in una foto tratta da Facebook (Ansa)

Tel Aviv, 9 aprile 2023 – Nessun proiettile sul corpo di Alessandro Parini. Lo fa sapere l’istituto di medicina legale Abu Kabir, incaricato di svolgere accertamenti sul cadavere del turista romano falciato da un’auto a Tel Aviv in quello che viene descritto come un attentato. La tac effettuata dai medici israeliani smentisce dunque la ricostruzione fatta su alcuni giornali italiani, secondo cui il 35enne sarebbe stato ferito a una gamba, dopo essere stato investito. Una lesione considerata comunque non fatale. L’istituto ha confermato invece le lesioni compatibili con l’impatto dell’auto, la Kia guidata dall’arabo israeliano, Yusef Abu Jaber. Si attende l’esito dell’autopsia, che deve ancora essere eseguita. Per la polizia non ci sono dubbi: Parini è morto perché investito “intenzionalmente”. Fonti citate da Haaretz hanno escluso l'incidente stradale, parlando di “premeditazione".  

Dubbi sulle intenzioni del presunto attentatore 

“Abbiamo sentito il rumore dell'auto che ci passava accanto, poi gli spari  – ha raccontato un giovane italiano che era nel gruppo di Parini  –. Quando siamo tornati indietro abbiamo visto

Alessandro steso in terra nel sangue”. 

L’attentatore aveva in auto una pistola giocattolo smontata, ma non ha esploso nessun colpo d’arma da fuoco: lo certifica proprio la polizia. Gli agenti invece hanno sparato temendo che l’uomo fosse armato. 

Il fratello del presunto attentatore: “Un colpo di sonno”

Yusef Abu Jaber, 45 anni, è stato ucciso sul posto. Era padre di sei figlie e lavorava come bidello in una scuola. Non aveva precedenti penali ed era “contrario agli attentati terroristici”, assicura il fratello che crede in un “colpo di sonno”: secondo lui nel video che ha ripreso l’auto, si vede che Jaber ha cercato di schivare i passanti piuttosto che prenderli in pieno. Al sito Ynet l'uomo ha spiegato che nei quattro giorni precedenti Yusef non aveva dormito perché aveva partecipato a riti di lutto per la morte di uno stretto congiunto.

Lo Shin Bet (il servizio di sicurezza interno) e la polizia israeliana – che pure si dicono certi che si tratti di un attentatore – non hanno trovato alcuna traccia di un particolare impegno politico o religioso. In uno dei filmati, pochi istanti prima di essere abbattuto da un ufficiale della polizia, l'uomo pare gridare: 'Allah Akbar', Dio è grande. Ma sarebbero comunque ultime parole di fede, e non necessariamente un manifesto politico.

Prima di restituire il corpo alla famiglia, saranno effettuati accertamenti sulla Kia per escludere l’ipotesi di guasti. 

L’inchiesta italiana

Sulla morte di Parini dovrà far luce anche l’inchiesta la procura di Roma, che ha aperto un fascicolo per omicidio con finalità di terrorismo. Gli amici di Alessandro, rientrati ieri in Italia, saranno sentiti martedì dai carabinieri del Ros.