Albania, opposizione assalta la sede del governo a Tirana. Scontri e violenze

Il centrodestra ha radunato un'immensa folla per chiedere le dimissioni del premier e nuove elezioni

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Tirana, 16 febbraio 2019 - Scontri, gas lacrimogeni e molotov. E' sfociata nella violenza la manifestazione di protesta convocata a Tirana dal principale partito di opposizione albanese, il Partito Democratico (centrodestra), per chiedere le dimissioni del premier socialista Edi Rama. All'appello hanno risposto in migliaia di persone e la situazione è rapidamente degenerata: la folla ha infatti dato l'assalto il palazzo del governo. 

Gli incidenti sono cominciati quando alcuni manifestanti hanno lanciato bombe molotov e pietre all'ingresso dell'edificio e hanno rotto il cordone di polizia. Secondo alcune fonti, i manifestanti sono arrivati fino di fronte all'ufficio del premier. La guardia all'interno dell'edificio ha lanciato gas lacrimogeni e usato gli idranti per allontanare i manifestanti che hanno cercato di entrare. In frantumi diverse finestre mentre fuori i dimostranti hanno tentato a più riprese di sfondare il blocco delle forze dell'ordine. Due poliziotti sono rimasti feriti, mentre almeno quattro manifestanti hanno avuto problemi respiratori.

La protesta è andata avanti per quattro ore. Il Partito democratico accusa il premier Rama, al potere dal 2013, di corruzione e chiede "un governo transitorio che prepari elezioni anticipate che siano libere ed in rispetto degli standard internazionali". Il capo dell'opposizione, Lulzim Basha, ha definito "una provocazione" quanto fatto dalla polizia che ha "appositamente lasciato un varco facendo passare i manifestanti irritati. Lo scenario è chiaro, accusare l'opposizione di violenza", ha detto Basha spiegando che "il proseguimento della protesta sarà deciso dai cittadini in rivolta". 

Il presidente della repubblica albanese Ilir Meta ha rivolto un appello alla calma. "Bisogna evitare gli scontri e la violenza. I cittadini devono manifestare liberamente e le istituzioni vanno rispettate". Anche i rappresentanti della comunità internazionale a Tirana hanno duramente condannato gli atti di violenza odierni, a partire dalla delegazione dell'Unione europea e le ambasciate dei Paesi membri. Sulla stessa linea anche l'ambasciata Usa, mentre per la rappresentanza dell'Osce nella capitale albanese "l'escalation della violenza va contro i principi di una protesta democratica e pacifica. I promotori e gli autori della violenza sono i diretti responsabili degli incidenti di oggi". Il vicepremier albanese, Erion Brace, ha fatto sapere che i responsabili delle violenze sono stati "identificati".