Afghanistan, Biden: "Ho il cuore spezzato". Talebani: marciamo verso il Panshir

Ancora morti nella calca all'aeroporto di Kabul. Talebani: "Vittime colpa degli Usa. C'è pace in tutto il Paese, caos solo all'aeroporto". Il Pentagono ordina alle compagnie aeree statunitensi di supportare l'evacuazione da Kabul. Nuovi sbarchi a Fiumicino, aereo con richiedenti asilo atteso a Sigonella. Martedì riunione urgente del G7

Biden: terzo discorso alla nazione sulla crisi in Afghanistan (Anas)

Biden: terzo discorso alla nazione sulla crisi in Afghanistan (Anas)

Kabul, 22 agosto 2021 - Situazione sempre drammatica in Afghanistan. Sono almeno sette i morti nella calca ai cancelli dell'aeroporto di Kabul (20 in sette giorni secondo un funzionario Nato). Le vittime tutte tra la folla che tentava di avvicinarsi allo scalo per lasciare il Paese, ne dà notizia Sky News, che cita un comunicato del ministero della Difesa britannico. E i talebani hanno accusato gli Stati Uniti: "E' colpa loro, c'è pace e calma in tutto l'Afghanistan". Ma la confusione non è il solo pericolo: Il Pentagono teme che l'Isis possa sfuttare il caos dello scalo della capitale per colpire con un attentato.

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Intanto stasera presidente Usa, Joe Biden ha parlato di nuovo alla nazione sulla situazione delle evacuazioni, confidando che ha il "cuore spezzato" di fronte alle immagini che arrivano da Kabul". Fissata per martedì una riunione urgente del G7 sull'Afghanistan. Secondo i media britannici il premier Boris Johnson chiederà al presidente americano, Joe Biden, di prorogare la scadenza del 31 agosto per le evacuazioni dall'Afghanistan.

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I talebani proseguono con le consultazioni per il nuovo governo, e dopo essersi incontrati con i vari leader della rivolta, hanno avviato i colloqui con ciò che resta dell'ex governo afghano: l'ex presidente Hamid Karzai e l'ex vice primo ministro del Paese Abdullah Abdullah, del cosiddetto Consiglio di coordinamento, l'organismo che rappresenta le autorità afghane dopo la fuga del presidente Ashraf Ghani, hanno incontrato i rappresentati degli studenti del Corano. E oggi Hashmat Ghani, fratello dell'ex presidente ha dichiarato di aver accettato l'acquisizione del Paese da parte dei talebani, ma ha chiesto la formazione di un governo inclusivo. Parlando ad Al Jazeera dalla sua casa di Kabul ovest, Ghani ha affermato che il riconoscimento del nuovo ordine a Kabul è una necessità "per il popolo afghano" in un momento in cui le forze straniere sono a pochi giorni dal loro ritiro definitivo.

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Intanto i talebani hanno annunciato che centinaia di mujaheddin sono diretti in Panshir, dove è attiva la sacca di resistenza di Ahmed Massud. Prima di questa notizia dal Panshir arrivano segnali distensivi: Massoud si era detto pronto a parlare con i Talebani per formare un governo "inclusivo" attraverso "negoziati politici". Ma aveva sottolineato: "Nessuna resa. Se i talebani rifiutano la resa la guerra è inevitabile"

Sommario

Morti e caos all'aeroporto

Almeno 7 le vittime nelle ultime ore tra la folla di afghani che assedia lo scalo di Kabul. Un portavoce del ministero ha confermato che le vittime sono civili. In un comunicato ripreso da Sky News il ministero scrive che "le condizioni sul campo rimangono estremamente difficili, ma stiamo facendo tutto il possibile per gestire la situazione nel modo più sicuro possibile". Già ieri l'ambasciata degli Stati Uniti nel Paese aveva lanciato l'allarme e consigliato ai cittadini statunitensi di evitare di recarsi all'aeroporto a causa di "potenziali minacce alla sicurezza": sia per la calca, ma anche per il rischio di attentati. Secondo un diplomatico della Nato, citato da Sky News, in una settimana almeno 20 persone sono morte all'interno e nei dintorni dell'aeroporto di Kabul durante le operazioni di evacuazione.

Talebani: confusione colpa degli Usa

"C'è pace e calma in tutto il Paese, ma c'è caos solo all'aeroporto di Kabul", secondo i talebani gli Stati Uniti sono responsabili dellla calca e della confusione allo scalo della capitale, dove la gente si ammassa per cercare di lasciare il Paese."L'America, con tutta la sua potenza e le sue strutture... non è riuscita a portare ordine all'aeroporto", ha affermato Amir Khan Mutaqi, un funzionario dei rivoltosi.

"I bambini si perdono nel caos"

I media locali hanno lanciato un allarme: sempre più bambini si perdono e scompaiono nel caos dell'aeroporto di Kabul. L'emittente 'Ariana' ha pubblicato la storia di una famiglia di Kabul che ha accolto un bambino di 6 anni rimasto incastrato nel filo spinato, e ora non riesce a rintracciare i suoi genitori.  

Sul volo Usa nasce un bambino

Una donna afghana evacuata da Kabul ha dato alla luce un bambino su un aereo militare americano. Il comando delle operazioni Usa, citato dalla Bbc, ha raccontato che la donna ha partorito poco dopo l'atterraggio alla base statunitense di Ramstein, in Germania, dove faceva scalo dopo essere decollato da una base in Medio Oriente. Per aiutare la madre il pilota ha abbassato la quota per aumentare la pressione a bordo, così ha permesso di  "stabilizzare e salvare la vita della madre". la donna è stata assistita dal personale medico salito a bordo appena dopo l'atterraggio. 

Biden parla ancora alla nazione

"La nostra priorità assoluta è portare tutti gli americani fuori da Kabul", ha detto Joe Biden, parlando di "operazione incredibile" in corso. Un'operazione che ha definito "difficile e dolorosa". Biden tenta di far vedere il suo volto umano quando dice: "Ho il cuore spezzato per le immagini che arrivano da Kabul". Ma tiene anche alta l'allerta e non nasconde il rischio che ''i terroristi potrebbero approfittare'' del fatto che nello scalo della capitale dell'Afghanistan siano concentrati militari Usa e civili. Bisogna "evitare attacchi possibili da parte dell'Isis", avverte Biden che nello stesso tempo sottolinea: "Sappiamo come i talebani e l'Isis siano storicamente nemici''. Quanto alle date del ritiro, Biden confida: "Speriamo di non dover estendere la scadenza del 31 agosto per il completo ritiro delle truppe dall'Afghanistan, ma ne stiamo parlando -  ha detto - Lavoriamo in stretto contatto col G7. C'è ancora molto da fare".

Il presidente Usa poi conferma che verranno impiegati anche gli aerei commerciali per facilitare le operazioni di evacuazione, poi ringrazia " tutti i nostri partner", ha continuato: "Sono in contatto con diversi Paesi come l'Italia, la Germania e la Spagna che stanno dando un sostegno vitale all'operazione di evacuazione da Kabul. Li ringrazio e continueremo a lavorare insieme a loro, in stretto coordinamento con tutti i nostri partner". Il presidente Usa rivendica la sua scelta: "Non era nell'interesse nazionale" restare in Afghanistan, "questa era la decisione logica e razionale da prendere". 

Quanto al nuovo volto dei talebani, Biden mette le mani avanti: "Io non ho fiducia in nessuno", ha risposto a chi gli chiedeva se si fidava dei talebani, dopo che Donald Trump li ha definiti "bravi negoziatori". "I talebani devono prendere una decisione fondamentale, che è quella di unirsi e fare il benessere del popolo afghano", ha aggiunto. Sull'evacuazione, Biden riferisce che gli Stati Uniti hanno portato fuori dall'Afghanistan 28 mila persone dal 14 agosto scorso, cioè dal giorno prima che i talebani prendessero Kabul. In totale sono state evacuate 33 mila persone da luglio, ha precisato Biden. E sulla sicurezza dell'aeroporto di Kabul, Biden ammette che "abbiamo parlato molto con i talebani: hanno collaborato all'estensione del perimetro'' allo scalo della capitale dell'Afghanistan.

E' il terzo discorso del presidente Usa, Joe Biden, alla nazione per fornire aggiornamenti sulle caotiche e drammatiche operazioni di evacuazione in Afghanistan. Il capo della Casa Bianca, ha parlato il 16 e il 20 agosto. 

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Contatti tra talebani e vecchio governo

Questo fine settimana via ai colloqui tra il movimento estremista e ciò che resta dell'ex governo afghano sul futuro politico del Paese. L'ex presidente afghano Hamid Karzai e l'ex vice primo ministro del Paese Abdullah Abdullah hanno incontrato i talebani: Karzai, Abdullah e l'ex signore della guerra Gulbuddin Hemaktyar fanno parte del Consiglio di coordinamento nato dopo che il presidente Ashraf Ghani ha lasciato il Paese per sfuggire ai talebani. L'ufficio di Abdullah ha reso noto che entrambe le parti "hanno scambiato opinioni sull'attuale situazione della sicurezza e sugli sviluppi dell'attività politica", e si è discusso di un "accordo politico inclusivo" per il futuro del Paese. 

Talebani verso il Panshir

I talebani hanno annunciato che "centinaia" dei loro combattenti si stanno dirigendo verso la valle del Panshir, dove si concentra la resistenza guidata da Ahmed Massud. "Centinaia di mujaheddin dell'Emirato islamico si stanno dirigendo verso lo Stato del Panshir per metterlo sotto controllo dopo che le autorità locali si sono rifiutate di cederlo pacificamente", ha fatto sapere il gruppo militanti che ha preso il potere a Kabul dal suo account Twitter in arabo. Nella Valle del Panshir si trova l'ultima sacca della resistenza nel nord dell'Afghanistan, guidata dal figlio del leggendario 'Leone del Panshir'. I rivoltosi hanno dato un ultimatum di 4 ore per la resa, ma ora Massoud, apre a un governo di inclusione, "ma senza estremismi". L'avversario dei talebani è stato intervistato dal giornale arabo al Sharq al Awsat. Massoud guida la resistenza nel nord, ma potrebbe scendere a patti: "Siamo pronti a formare un governo inclusivo con i Talebani attraverso negoziati politici, ma quello che non è accettabile è la formazione di un governo afghano caratterizzato dall'estremismo, che porrebbe una seria minaccia, non solo all'Afghanistan ma alla regione ed al mondo intero". Il leggendario Ahmad Shah Massoud negli anni '90 guidò la resistenza contro i talebani fino a quando fu ucciso da due finti reporter kamikaze, due giorni prima degli attentati dell'11 settembre 2001.  "Siamo pronti a parlare con i talebani, abbiamo già contatti con il movimento, i nostri rappresentanti congiunti si sono incontrati più volte", rivela il figlio Ahmed. Che sarebbe pronto anche a perdonare l'uccisione di suo padre per la pace e la sicurezza del Paese. "Ho il desiderio e la disponibilità a perdonare il sangue di mio padre per portare pace, sicurezza e stabilità nel Paese", dichiara Massoud. E aggiunge: "Il Panjshir è l'unica provincia che resiste, l'intero paese è caduto, ma noi teniamo duro". Il leader della resistenza sottolinea che i talebani non sarebbero in grado di forzare le cose con le armi e che solo la pace dovrebbe prevalere. "Se vogliono la pace, parlano con noi e lavorano con noi, siamo tutti afghani e ci sarà la pace". Quindi precisa che il Panshir non sta trattando nessuna resa: se i Talebani non accettano il dialogo, la guerra è "inevitabile". 

Altri arrivi in Italia

Sstamattina, poco dopo le 7, all'aeroporto di Fiumicino sono giunti altri 211 afghani tra ex collaboratori e loro familiari, evacuati da Kabul. Un Boeing KC767 dell'Aeronautica militare li ha portati in Italia via Kuwait City. Dopo la profilassi sanitaria anti Covid, i rifugiati saranno trasferiti presso strutture sicure. La Difesa è in campo con 8 aerei 84 KC767 e 4 C130J) per l'operazione 'Aquila Omnia', pianificata e diretta dal Comando operativo di vertice interforze (Covi) comandato dal generale Luciano Portolano. Il Ministero della Difesa informa che da giugno scorso sono circa 2100 i cittadini afghani tratti in salvo, di cui 1300 trasferiti in Italia. Atteso all'aeroporto militare di Sigonella un velivolo proveniente dall'Afghanistan con militari statunitensi e cittadini afghani richiedenti visto asilo speciale agli Usa e afghani vulnerabili.

Migration

Trump: umiliati per colpa di Biden

Duro attacco dell'ex presidente Usa Donald Trump all'attuale inquilino della Casa Bianca: "Quello che sta accadendo a Kabul è una vergogna per l'America, una enorme macchia per la reputazione e la storia americana". Trump lo ha detto nel corso di un comizio in Alabama. Per il tycoon la decisione dell'amministrazione Biden è stato "un terribile errore". "Siamo di fronte a un disastro senza precedenti", e ha aggiunto: "L'Europa e la Nato non credono più in noi". Infina ha concluso: "Con me l'America era rispettata ora la bandiera talebana sventola sull'ambasciata americana".

Pentagono

Il Pentagono ha annunciato oggi l'avvio di un programma di emergenza che obbliga le compagnie aeree civili a mettere a disposizione del governo alcuni dei loro velivoli, per aiutare le operazioni di evacuazione a Kabul. Gli aerei coinvolti saranno una ventina.