Giovedì 18 Aprile 2024

Afghanistan, Sharbat e gli altri. Ponte aereo per salvare centinaia di profughi

Partita l'operazione Aquila Omnia bis. Obiettivo: portare in Italia cinquecento tra ex collaboratori della Difesa e familiari. La 'Monna Lisa afgana' e la gioia di McCurry

Steve McCurry e il ritratto di Sharbat Gula, la 'Monna Lisa afgana'

Steve McCurry e il ritratto di Sharbat Gula, la 'Monna Lisa afgana'

Roma, 27 novembre 2021 - Obiettivo: portare in salvo 500 profughi afgani, tra ex collaboratori della Difesa e i rispettivi nuclei familiari, con un secondo ponte aereo umanitario. L’operazione, denominata ‘Aquila Omnia-Bis’, è stata avviata su disposizione del capo di Stato maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, a seguito della richiesta del ministro della Difesa Lorenzo Guerini, pianificata e diretta dal Comando Operativo di Vertice Interforze (Covi), comandato dal generale di squadra aerea, Silvano Frigerio.

Obiettivo dell’operazione è il trasferimento in Italia di circa 500 persone, tra ex collaboratori della Difesa e i rispettivi nuclei familiari, che al momento si trovano nei paesi vicini all’Afghanistan o che sono in possesso della documentazione (passaporti e visti) che consentirebbe loro di lasciare il paese asiatico.  Una volta effettuate le verifiche da parte del Covi, il personale afghano potrà essere trasferito in Italia con vettori commerciali. Tutte le attività saranno coordinate con ministero dell’Interno, ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dipartimento di Protezione Civile, Croce Rossa Italiana e con gli addetti militari per la Difesa presso le Ambasciate dei Paesi di riferimento.

Il ponte aereo

“L’evacuazione della scorsa estate degli afghani da Kabul è stata un’operazione molto complessa - ha detto il ministro della Difesa Lorenzo Guerini - ma l’impegno incessante e silenzioso delle Forze Armate italiane è proseguito anche in questi mesi. L’operazione Aquila Omnia bis di oggi testimonia il risultato di un lungo lavoro di squadra grazie alla forte collaborazione tra i ministeri della Difesa, Esteri, Interni e i servizi di informazione”. Nei giorni scorsi sono arrivati in Italia i primi sette afgani di questo secondo ponte aereo umanitario, tra i quali una donna al nono mese di gravidanza che, trasferita all’ospedale Grassi di Ostia subito dopo l’atterraggio a Roma Fiumicino, ha dato alla luce una bambina. Terminato il periodo di isolamento/quarantena presso apposite strutture alloggiative, i sette ospiti verranno inseriti nel programma ‘Sistema di Accoglienza e Integrazione’ (Sai) del ministero dell’Interno.

Altri arrivi sono previsti nei prossimi giorni e saranno monitorati dalla Difesa. Allo stato attuale si stima che nei Paesi contigui all’Afghanistan (tra i quali Pakistan, Iran e Turchia) si trovino circa 40 afgani (quasi 200, considerando anche i familiari al seguito), che risulta abbiano collaborato, a vario titolo, con la Difesa italiana. Sono inoltre in corso contatti con ex-collaboratori inseriti nelle liste cosiddette H2 e H3 della Difesa, per i quali è già stato completato il vetting ma che non è stato possibile evacuare da Kabul durante la precedente operazione. Si tratta di uomini, donne e bambini per i quali è in corso la definizione delle modalità con cui realizzare il loro trasferimento in Italia. 

Sharbat Gula

Ed ha trovato rifugio in Italia Sharbat Gula, la celebre 'ragazza afgana' ritratta nell`85 da Steve McCurry per la copertina del National Geographic Magazine, arrivata giovedì 25 novembre. Dopo la conquista del potere da parte dei talebani lo scorso agosto, il governo italiano ha raccolto l`appello della donna per lasciare l`Afghanistan, propiziandone e organizzandone il trasferimento nel nostro Paese nell`ambito del programma per l`accoglienza e l`integrazione dei cittadini afgani. Biba Giacchetti e Sudest57 - la voce italiana del celebre fotografo - svelano i dettagli dell'operazione. Il fotografo e la sorella Bonnie, chiarisce una nota "sono lieti di annunciare che, insieme con l’associazione no profit anglo-americana Future Brillance, il supporto del governo italiano e Metagood, sono stati in grado di trarre in salvo l’iconica ragazza afgana". "Questa è una notizia incredibile da ricevere durante il Giorno del Ringraziamento”, ha detto Bonnie McCurry. "È una vera benedizione e la missione di salvataggio è stata un lavoro di gruppo sin dall’inizio. Steve è grato di questo gesto umanitario del governo italiano e del generoso contributo finanziario offerto da Metagood". "Sei settimane fa Bonnie è stata contattata da Future Brillance e la sua fondatrice, Sophia Swire, filantropa inglese e investitrice, una donna profondamente coinvolta nelle iniziative educative in Afghanistan, con oltre 30 di esperienza.  Bonnie ha detto a Sophia che Sharbat Gula voleva essere evacuata assieme alla sua famiglia e lei si è subito adoperata, considerando tutte le nazioni che potessero rappresentare un’opzione. Sharbat Gula ha poi detto a Bonnie che il suo desiderio era ricevere esilio in Italia. Così Sophia e il suo team hanno attivato la rete di Future Brillance in Afghanistan e insieme alla famiglia McCurry hanno preparato i documenti e la logistica necessari per permetterle di spostarsi quanto prima. “È un sogno divenuto realtà”, le parole di Bonnie McCurry, “tra tutte le nazioni del mondo che avrebbe potuto scegliere, lei ha scelto l’Italia! Sharbat è estremamente grata al popolo italiano e anche tutti noi non possiamo che ringraziare il governo italiano per il suo supporto e la generosità".