Nashville (Tennessee, Usa), 23 maggio 2014 - Il Tennessee risponde alla scarsità di farmaci per le iniezioni letali delle condanne a morte tornando alla sedia elettrica. Il governatore repubblicano Bill Haslam ha firmato un provvedimento che permette questo tipo di esecuzione, in caso le carceri non riescano a procurarsi i farmaci necessari al cocktail per l’iniezione con cui uccidere i detenuti. I farmaci sono sempre più difficili da reperire, a causa del boicottaggio europeo alla loro vendita quando lo scopo è uccidere persone. La legge a favore della sedia elettrica era stata passata ad aprile con larga maggioranza, con 23 voti favorevoli contro tre al Senato e 68 contro 13 alla Camera.

Il Tennessee è il primo Stato Usa a reintrodurre questo metodo senza dare una scelta su come morire ai condannati, spiega Richard Dieter, direttore dell’organizzazione no profit Centro di informazione sulla pena di morte, perché “altri Stati permettono ai detenuti di scegliere: nessuno Stato si era spinto così oltre”. Dieter si aspetta che i ricorsi e le cause aumenteranno se si deciderà di usare la sedia elettrica, sia per motivi legati alle prove che i farmaci siano indisponibili, sia per le protezioni previste dalla Costituzioni contro le pene cruente.

La decisione segue l’esecuzione con iniezione letale dello scorso mese in Oklahoma, dove il 38enne Clayton Lockett ha sofferto oltre 40 minuti di agonia. L’esecuzione è stata interrotta e l’uomo è morto per un presunto attacco di cuore dieci minuti dopo. Il Tennessee ha 74 prigionieri nel braccio della morte e la più recente esecuzione risale al 2010. Il prossimo a dover essere ucciso è Billy Ray Irick, condannato per l’omicidio di una bambina di 7 anni nel 1985. L’esecuzione è programmata per l’8 ottobre.

In Wyoming l’assemblea statale valuta la possibilità di tornare al plotone di esecuzione a fronte dei gravi dubbi che circondano le sostanze usate nell’iniezione killer e la loro provenienza. Le iniziative del Tennessee e del Wyoming sono legate alla scarsità di farmaci usati nelle iniezioni letali per via del boicottaggio delle case farmaceutiche in Europa, e di riflesso anche negli Stati Uniti, che hanno indotto i penitenziari americani a improvvisare protocolli mortali.